Xenastrapotherium
Xenastrapotherium è un genere estinto di mammiferi erbivori, appartenente agli astrapoteri. Visse nel Miocene medio - superiore (circa 19 - 11 milioni di anni fa) e i suoi resti fossili sono stati ritrovati in America meridionale.
Xenastrapotherium | |
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Mandibola parziale di Xenastrapotherium kraglievichi | |
Stato di conservazione | |
Fossile | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Chordata |
Classe | Mammalia |
Superordine | Meridiungulata |
Ordine | Astrapotheria |
Famiglia | Astrapotheriidae |
Sottofamiglia | Uruguaytheriinae |
Genere | Xenastrapotherium |
Descrizione
modificaQuesto animale doveva essere di grandi dimensioni: le specie più grandi potevano superare i tre metri di lunghezza e pesare circa una tonnellata - una tonnellata e mezzo. Come tutti gli astrapoteri, anche Xenastrapotherium era dotato di un corpo voluminoso e allungato sorretto da zampe piuttosto corte; la testa era dotata di lunghi canini a forma di zanne e di una proboscide particolarmente sviluppata, come risulta chiaro dalle ossa nasali particolarmente arretrate. Rispetto ad altri astrapoteri, Xenastrapotherium si differenzia per i molari inferiori dotati di un debole solco mediano (sul secondo e sul terzo) o completamente privi di questo solco (il primo molare). Inoltre erano presenti due incisivi inferiori per lato e le zanne erano dotate di una curvatura longitudinale pronunciata (anche se nella specie Xenastrapotherium kraglievichi le zanne inferiori erano più diritte e dalla sezione arrotondata). In generale, tuttavia, la forma del corpo ricordava quella del ben noto Astrapotherium, e la taglia doveva assomigliare a quella di un attuale rinoceronte nero (Diceros bicornis).
Classificazione
modificaIl genere Xenastrapotherium venne istituito nel 1928 da Kraglievich per accogliere la specie Astrapotherium christi, descritta in precedenza e proveniente da terreni del Miocene medio del Venezuela; questa specie, basata su una mandibola completa rinvenuta nei pressi di Zaraza nello stato di Guarico, è la specie tipo del genere (Xenastrapotherium christi). Successivamente a questo genere sono state attribuite altre specie, i cui resti fossili sono stati ritrovati in diverse regioni del Sudamerica:
- la già citata X. kraglievichi, inizialmente descritta da Cabrera nel 1929, è nota per alcuni mascelle con denti scoperte nell'area di La Venta in Colombia (dipartimento di Huila) in terreni formatisi tra i 13 e gli 11 milioni di anni fa, ed era contemporanea di un altro astrapoterio di dimensioni ancora maggiori, Granastrapotherium;
- X. aequatorialis, la più antica (circa 19 milioni di anni fa), è nota per fossili ritrovati in Ecuador (provincia di Cañar) ed era dotata di molari con cingolo boccale e labiale, con il primo molare lofodonte e dotato di radici; era contemporanea di altri astrapoteri come Astrapotherium, Astrapothericulus and Parastrapotherium (Johnson e Madden, 1997);
- X. chaparralensis, anch'essa dell'inizio del Miocene medio, nota per materiali provenienti dalla Colombia ma dalla zona di Chaparral (dipartimento di Tolima), con molari di grosse dimensioni, un cingolo boccale alto e canini simili a quelli di X. kraglievichi (Johnson e Madden, 1997);
- X. amazonense, nota per frammenti di mascelle ritrovati nei pressi del fiume Breu (Petra Pintada, Brasile) e nell'Arco Fitzcarrald del Perù, era caratterizzata da un terzo molare particolarmente grande, ed è stata classificata inizialmente in un genere a sé stante, Synastrapotherium (Paula Couto, 1974); una zanna ascritta a questa specie e proveniente da terreni del Miocene superiore di Acre (Brasile) potrebbe rappresentare il più recente ritrovamento di astrapoteri (Frailey, 1986), anche se ricerche più recenti hanno indicato che questo fossile potrebbe non appartenere a un astrapoterio (Goillot et al., 2011).
Xenastrapotherium è un rappresentante derivato degli astrapoteri, un gruppo di ungulati sudamericani dalle caratteristiche vagamente simili a quelle di tapiri e ippopotami. In particolare, Xenastrapotherium è una delle ultime forme note e una delle più derivate, affine a Hilarcotherium. Di seguito è mostrato un cladogramma tratto dal lavoro di Vallejo-Pareja e colleghi (2015):
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Bibliografia
modifica- H. G. Stehlin. 1928. Ein Astrapotherium fund aus Venezuela. Eclogae geologicae Helvetiae 21:227-232
- L. Kraglievich. 1928. Sobre el supuesto Astrapotherium Christi Stehlin descubierto en Venezuela (Xenastrapotherium n. gen) y sus relaciones con Astrapotherium magnum y Uruguaytherium Beaulieui. 1-16
- Cabrera, A, 1929. Un Astrapotherido de Colombia, Rev. Soc. Argentina Cienc. Nat., t. 9, pp. 436-439, 3 fig., Buenos Aires.
- Paula Couto C (1974). "Fossil mammals from the Cenozoic of Acre, Brazil. 1 - Astrapotheria". Congresso Brasileiro de Geologia. 2: 237–249.
- Frailey C. D. 1986. Late Miocene and Holocene mammals, exclusive of the Notoungulata, of the Rio Acre region, western Amazonia. Contributions in Science, Natural History Museum of Los Angeles County 374: 1–46.
- Johnson, S. C. & Madden, R. H. 1997. Uruguaytheriine astrapotheres of tropical South America. In Kay, R. F., Madden, R. H., Cifelli, R. L. & Flynn, J. J. (eds) Vertebrate Paleontology in the Neotropics: The Miocene fauna of La Venta, Colombia. Smithsonian Institution Press (Washington, D.C.), pp. 355-381.
- Goillot Cyrielle, Antoine Pierre-Olivier, Tejada Julia, Pujos François (2011). "Middle Miocene Uruguaytheriinae (Mammalia, Astrapotheria) from Peruvian Amazonia and a review of the astrapotheriid fossil record in northern South America". Geodiversitas. 33 (2): 331–345. doi:10.5252/g2011n2a8.
- M. C. Vallejo-Pareja, J. D. Carrillo, J. W. Moreno-Bernal, M. Pardo-Jaramillo, D. F. Rodriguez-Gonzalez and J. Muñoz-Duran (2015). "Hilarcotherium castanedaii, gen. et sp. nov., a new Miocene astrapothere (Mammalia, Astrapotheriidae) from the Upper Magdalena Valley, Colombia" (PDF). Journal of Vertebrate Paleontology. 35 (2): e903960. doi:10.1080/02724634.2014.903960.
Altri progetti
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Collegamenti esterni
modifica- (EN) Xenastrapotherium, su Fossilworks.org.