Xerantheminae Cass. ex Dumort., 1829 è una sottotribù di piante angiosperme dicotiledoni appartenenti alla famiglia delle Asteraceae.[1][2] In precedenza questo gruppo era denominato provvisoriamente "Xeranthemum Group".[3][4]

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Xerantheminae
Xeranthemum inapertum
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Angiosperme
(clade)Mesangiosperme
(clade)Eudicotiledoni
(clade)Eudicotiledoni centrali
(clade)Superasteridi
(clade)Asteridi
(clade)Euasteridi
(clade)Campanulidi
OrdineAsterales
FamigliaAsteraceae
SottofamigliaCarduoideae
TribùCardueae
SottotribùXerantheminae
Cass. ex Dumort., 1829
Classificazione Cronquist
taxon non contemplato
Generi

Descrizione

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Le specie di questo gruppo sono delle erbe annuali senza spine (Chardinia, Siebera e Xeranthemum), arbusti raramente nani (Amphoricarpos) oppure piante perenni eccezionalmente rizomatose (Shangwua).[2][4][5][6][7]

La lamina delle foglie è sempre intera e vellutata nella parte abassiale.

Le infiorescenze sono composte da capolini scaposi generalmente eterogami (ad eccezione di Shangwua). I capolini contengono solo i fiori tubulosi. I capolini sono formati da un involucro a forma più o meno cilindrica composto brattee disposte su più serie all'interno delle quali un ricettacolo formato da larghe e squamose scaglie (o setole) fa da base ai fiori tutti tubulosi. Le squame dell'involucro, di tipo fogliaceo o membranoso, sono disposte in modo embricato. I fiori centrali sono discoidi; quelli periferici, con corolle corte e bilabiate, sono fertili (ermafroditi) o femminili.

I fiori sono tetra-ciclici (ossia sono presenti 4 verticilli: calicecorollaandroceogineceo) e pentameri (ogni verticillo ha 5 elementi). I fiori sono actinomorfi.

  • /x K  , [C (5), A (5)], G 2 (infero), achenio [8]

Gli acheni sono spesso dimorfici: (1) pappo con setole lunghe e affusolate, (2) oppure con scaglie subulate (raramente è ridotto ad una coroncina di corte scaglie come in Chardinia). Il pericarpo dell'achenio possiede delle sclerificazioni radiali spesso provviste di protuberanze. Il pappo è inserito su una piastra apicale all'interno di una anello di tessuto parenchimatico.

Biologia

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  • Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama tramite farfalle diurne e notturne).
  • Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
  • Dispersione: i semi (gli acheni) cadendo a terra sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria). In questo tipo di piante avviene anche un altro tipo di dispersione: zoocoria. Infatti le brattee dell'involucro possono agganciarsi ai peli degli animali di passaggio disperdendo così anche su lunghe distanze i semi della pianta.

Distribuzione e habitat

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La distribuzione di questo gruppo è compresa tra l'area del Mediterraneo e l'Asia orientale.[2]

Tassonomia

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La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[10], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[11] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[12]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie.[1]

La tribù Cardueae (della sottofamiglia Carduoideae) a sua volta è suddivisa in 12 sottotribù (la sottotribù Xerantheminae è una di queste).[2][3][4][13]

I numeri cromosomici delle specie di questo gruppo sono: 2n = 12 - 24.

Filogenesi

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Le specie di questa sottotribù in precedenti trattamenti erano descritte all'interno del gruppo informale (provvisorio da un punto di vista tassonomico) "Xeranthemum Group". In quelle trattazioni era compreso anche il genere Dipterocome, ora incluso nella sottotribù Dipterocominae.[3][4] Attualmente la sottotribù Xerantheminae, comprendente 5 generi, è descritta all'interno tribù Cardueae dove occupa una posizione più o meno centrale tra le sottotribù Dipterocominae e Berardiinae. In particolare il genere Dipterocome con la presente sottotribù forma un "gruppo fratello".[2]

Caratteri distintivi del gruppo. Le specie della sottotribù normalmente sono erbacee annuali senza spine e con foglie intere. Raramente sono presente arbusti perenni. Il ricettacolo è provvisto di scaglie allargate e scariose. I lobi delle corolle sono corti. I filamenti delle antere sono glabri, mentre le appendici delle antere sono corte e laciniate. Gli acheni sono dimorfici: (1) pappo con setole lunghe e affusolate, (2) oppure con scaglie subulate (raramente è ridotto ad una coroncina di corte scaglie come in Chardinia).[4]

Elenco dei caratteri distintivi per ogni genere.[14]

Genere Habitus Tipo capolino Brattee involucrali Ricettacolo Code delle antere Rami dello stilo Acheni Struttura del pappo
Shangwua Erbe o arbusti Omogamo Ovate con bordi scariosi, lacerati e scuri Con lunghe palee subulate e uncinate Corte e indivise Corti, divergenti e acuti all'apice Glabri senza anello apicale Setole piumose uniseriali
Amphoricarpos Erbe perenni o subarbusti Eterogamo (fiori esterni femminili) Da ovato-lanceolate a obovate, scariose e mucronate Con corte scaglie, scariose e apicalmente lacerate Corte, laciniate o intere Corti, divergenti e acuti all'apice Sericei Setole uniseriali, lisce alla base e scabre all'apice
Xeranthemum Erbe annuali Eterogami (fiori esterni sterili) Scariose, quelle interne allungate e colorate Con lunghe squame scariose, lineari-lanceolate Corte, laciniate o intere Molto corti, divergenti e ottusi all'apice Sericei Squame scariose uniseriali, lisce alla base e scabre all'apice
Siebera Erbe annuali Eterogami (fiori esterni sterili) Scariose, quelle interne colorate e pungenti Con squame scariose Corte, laciniate o intere Molto corti, connati e ottusi all'apice Solcati e sericei Squame scariose uniseriali, lisce alla base e scabre all'apice
Chardinia Erbe annuali Eterogami (fiori esterni femminili) Scariose, da obovate a lanceolate Con squame scariose da lanceolate a subulate Corte, laciniate o intere Molto corti, divergenti e ottusi all'apice Dimorfici, glabri o parzialmente sericei Squame scariose uniseriali, lisce alla base e scabre all'apice

Nell'ambito della sottotribù il genere Shangwua occupa una posizione "basale" (forma un "gruppo fratello" con il resto dei generi).[2] L'età di divergenza della sottotribù può essere posizionata tra i 27 e i 21 milioni di anni fa nell'Oligocene superiore.[2][13]

Il cladogramma seguente, tratto dallo studio citato[2] e semplificato, mostra l'attuale conoscenza filogenetica del gruppo.


Shangwua

Xeranthemum

Amphoricarpos

Elenco generi del gruppo

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Il gruppo comprende 5 generi con 13 specie:[15]

Genere N. specie Distribuzione
Amphoricarpos Vis., 1847 5 spp. Penisola Balcanica, Turchia e Caucaso
Chardinia Desf., 1817 1 sp.
(C. orientalis (L.) Kuntze )
dalla Turchia al Pakistan
Siebera J.Gay, 1827 2 spp. dalla Turchia al Pakistan
Xeranthemum L., 1753 4 spp. Mediterraneo e Asia occidentale
Shangwua Yu J.Wang, Raab-Straube, Susanna & J.Quan Liu, 2013[14] 3 spp. Dall'Afghanistan alla Cina.

Flora spontanea italiana

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Nella flora spontanea italiana di questa sottotribù solamente il genere Xeranthemum è presente con 3 specie:

  1. ^ a b (EN) The Angiosperm Phylogeny Group, An update of the Angiosperm Phylogeny Group classification for the ordines and families of flowering plants: APG IV, in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 181, n. 1, 2016, pp. 1–20.
  2. ^ a b c d e f g h Herrando et al. 2019.
  3. ^ a b c Funk & Susanna 2009, pag. 298.
  4. ^ a b c d e Kadereit & Jeffrey 2007, pag. 131.
  5. ^ Pignatti 1982, vol.3 pag.1.
  6. ^ Strasburger 2007, pag. 860.
  7. ^ Judd 2007, pag.517.
  8. ^ Judd-Campbell-Kellogg-Stevens-Donoghue, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, p. 520, ISBN 978-88-299-1824-9.
  9. ^ Pignatti 1982, Vol. 3 - pag. 1.
  10. ^ Judd 2007, pag. 520.
  11. ^ Strasburger 2007, pag. 858.
  12. ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 18 marzo 2021.
  13. ^ a b Barres et al. 2013.
  14. ^ a b Wang et al. 2013.
  15. ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 30 gennaio 2021.

Bibliografia

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