10º Reggimento fanteria "Regina"

unità militare del Regio Esercito.

Il 10º Reggimento fanteria "Regina" è stata un'unità militare del Regio Esercito.

10º Reggimento fanteria "Regina"
Descrizione generale
Attiva1831 - 1943
NazioneRegno di Sardegna (bandiera) Regno di Sardegna
Italia (bandiera) Italia
Servizio Armata Sarda
Regio Esercito
TipoFanteria
DimensioneReggimento
PatronoSan Martino
Motto"Sicut te candidi candidissima Regina"
ColoriBianco
Battaglie/guerrePrima guerra d'indipendenza italiana
Seconda guerra d'indipendenza italiana
Battaglia di Castelfidardo
Terza guerra di indipendenza italiana
Prima guerra mondiale
Seconda guerra mondiale, Campagna del Dodecaneso, Battaglia di Lero
DecorazioniCroce di cavaliere dell'Ordine Militare d'Italia

Medaglia d'oro al valor militare Medaglia d'oro al valor militare Medaglia d'Argento al Valor Militare Medaglia di bronzo al Valor Militare Medaglia di bronzo al Valor Militare Medaglia d'Argento di Benemerenza

Simboli
Mostrine del 10º Reggimento fanteria "Regina"
Voci su unità militari presenti su Wikipedia

Le origini

modifica

Il 10º Reggimento fanteria "Regina" trae le sue origini da un battaglione denominato La Regina, creato nel 1734 quando il conte Giovanni Battista Cacherano di Bricherasio ottenne da Carlo Emanuele III di Savoia il permesso di arruolare le dieci compagnie che lo avrebbero formato. Il battaglione proseguì la sua evoluzione servendo casa Savoia e divenendo poi reggimento.

Nel 1831, con l'istituzione delle Brigate Permanenti, si sdoppiò con la creazione del secondo reggimento (2°) della brigata "Regina".

Nel 1839 cambiò denominazione, divenendo il 10º Reggimento Fanteria "Brigata Regina", all'interno del nuovo ordinamento che assegnava ai reggimenti dell'Arma di fanteria un numero progressivo.

Nel Risorgimento

modifica
 
La battaglia di Castelfidardo in un dipinto dell'epoca

Il 4 maggio 1839 assume la definitiva denominazione di 10º Reggimento fanteria e partecipa alla prima guerra di indipendenza (1848-1849) combattendo nelle battaglie di Goito, Pastrengo, Santa Lucia, Governolo, Mortara e Novara. Per la battaglia di Governolo è concessa alla bandiera una medaglia d'argento al valore militare.

Partecipa alla guerra di Crimea (1855-1856), alla seconda guerra di indipendenza (1859) combattendo nella battaglia di Magenta.

Successivamente partecipa alle Operazioni del Centro-Meridione (1860-1861) inquadrato nel IV corpo d'armata del Generale Cialdini dove combatte nella battaglia di Castelfidardo il 18 settembre 1860 insieme al 9º Reggimento fanteria "Regina", all'11°, 12°, 26º Battaglione bersaglieri e ai Lancieri di Novara. Grazie a questa vittoria vi fu l'annessione al Regno di Sardegna delle Marche e dell'Umbria. Per il valore dimostrato durante la battaglia il reggimento sarà insignito della medaglia d'oro al valor militare.[1]

Nel periodo (1860-1870) è impiegato nelle operazioni antibrigantaggio e prende parte poi alla terza guerra di indipendenza (1866). Il 15 ottobre 1871 viene denominato 10º Reggimento fanteria Regina.

Prima guerra mondiale

modifica

Il reggimento prende parte alla Prima guerra mondiale, con il 9º Reggimento Fanteria, nella Brigata Regina. Fra le azioni di guerra sostenute:

Il periodo tra le due guerre

modifica

Con l'ordinamento del 1926 dell'esercito, riprende il nome di 10º Reggimento Fanteria "Regina", rimane articolato su due battaglioni, ed a seguito della formazione delle brigate su tre reggimenti è assegnato alla XXIII Brigata di Fanteria unitamente al 9° "Regina" e 47° "Ferrara". Per la campagna d'Africa del 1935-1936, 582 soldati del Reggimento partecipano alla Guerra contro l'Etiopia come complementi ai reparti mobilitati.[2]

Seconda guerra mondiale

modifica
  Lo stesso argomento in dettaglio: 50ª Divisione fanteria "Regina".
  • Controlla le isole dell'Egeo ed in seguito riesce a resistere nella piazzaforte di Leros, alla fine del conflitto il reggimento si scioglie. 103 furono uccisi dalla Wehrmacht durante l'eccidio di Coo.

Insegne e Simboli

modifica
  • Il Reggimento indossava il fregio della Fanteria del Regio Esercito (composto da due fucili incrociati con al centro un tondo riportante il numero 10º che indica il reggimento e sormontati da una corona).
  • Mostreggiature: le mostrine del reggimento erano rettangolari di colore Bianco; derivano dai risvolti e dalle guarniture (mostre) che ornavano le antiche uniformi sabaude, i cui colori cambiavano da reggimento a reggimento. Alla base della mostrina si trovava la stella argentata a 5 punte bordata di nero, simbolo delle forze armate italiane.

Onorificenze

modifica

Decorazioni alla Bandiera di Guerra

modifica
«Nei duri cimenti della guerra, nella tormentata trincea o nell'aspra battaglia,conobbe ogni limite di sacrificio e di ardimento; audace e tenace , domò infaticabilmente i luoghi e le fortune, consacrando con sangue fecondo la romana virtù dei figli d'Italia. Guerra 1915-1918
— Conferita con Regio Decreto il 5 giugno 1920 [3][4]
«Per la valorosa ed intrepida condotta tenuta a Castelfidardo (18 settembre 1860)[5]»
«Con mirabile energia e tenacia, ora muovendo all’attacco, ora resistendo ai violenti e insidiosi assalti nemici, rese col suo sangue sacro alla Patria il Monte San Michele e le sue balze. Luglio ed ottobre 1915; marzo e giugno 1916.[6]»
«Si segnalò per operosità, coraggio, filantropia ed abnegazione nel portare soccorso alle popolazioni funestate dal terremoto del 28 dicembre 1908 (Messina 1908). (Decreto 5 giugno 1910)»

Motto del Reggimento

modifica

"Sicut te candidi candidissima Regina" Il significato del motto del Reggimento è: "Come te candidi, candidissima regina"

Festa del reggimento

modifica
  • La festa del reggimento si svolge il 29 giugno, Il reggimento ricorda i combattimenti di Bosco Cappuccio nel 1916 dove si guadagnò la Medaglia d'Oro al Valor Militare
  1. ^ Battaglia di Castelfidardo – Rievocazione (archiviato dall'url originale il 1º febbraio 2011)..
  2. ^ 10º Reggimento fanteria "Regina" dal sito web regioesercito.it, in regioesercito.it. URL consultato il 31 gennaio 2023 (archiviato dall'url originale il 13 aprile 2013).
  3. ^ L'ordine militare venne assegnato a quasi tutte le unità di fanteria che parteciparono alla prima guerra mondiale.
  4. ^ Scheda dal sito del Quirinale (archiviato dall'url originale l'11 luglio 2014). - visto 18 ottobre 2010.
  5. ^ Dal sito del Quirinale..
  6. ^ Dal sito del Quirinale (archiviato dall'url originale il 10 marzo 2016)..

Bibliografia

modifica
  • Oreste Bovio, L'araldica dell'Esercito, Stato maggiore dell'Esercito – Ufficio storico, Roma, 1985, pp. 115–116
  • Storia Illustrata n. 257, aprile 1979, ed. Mondadori

Voci correlate

modifica

Altri progetti

modifica

Collegamenti esterni

modifica