La 108ª Squadriglia fu una squadriglia del Servizio Aeronautico del Regio Esercito.

108ª Squadriglia
Descrizione generale
Attiva18 gennaio 1918 - 30 novembre 1918
4 novembre 1935 - 31 dicembre 1937
NazioneItalia (bandiera) Italia
Servizio Servizio Aeronautico
Regio Esercito
Regia Aeronautica
campo voloTrenno (oggi Parco Aldo Aniasi)
Aeroporto di Assab
Giggiga
Aeroporto di Neghelli
velivoliNieuport 11
Nieuport 17
Nieuport 27
Hanriot HD.1
IMAM Ro.37bis
Battaglie/guerreprima guerra mondiale
Guerra d'Etiopia
Parte di
Gruppo autonomo caccia e ricognizione
XXXI Gruppo
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Prima guerra mondiale

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Il 18 gennaio 1918 nasce la 108ª Squadriglia a Trenno (oggi Parco Aldo Aniasi) dove c'è il comandante Capitano Arnaldo Bevagna che dispone di altri 13 piloti tra cui il Sottotenente Arturo Ferrarin e 12 Nieuport 11 che poi passa alla 122ª Squadriglia per transitare sui Nieuport 17. In marzo arrivano dei Nieuport 27 ed in giugno gli Hanriot HD.1. In settembre dispone di 8 piloti ed il 30 novembre viene sciolta.[1]

Guerra d'Etiopia

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La 108ª Squadriglia aeroplani da ricognizione strategica della Regia Aeronautica rinasce a Napoli il 4 novembre 1935 e lo stesso giorno si imbarca per Mogadiscio nell'ambito della Guerra d'Etiopia. Tra il 19 e 20 novembre sbarca; iniziano le operazioni di montaggio; il 6 dicembre il primo dei 9 IMAM Ro.37bis è pronto per il volo. Il giorno dopo iniziano le ricognizioni; tra i piloti vi era anche il Sergente Giuseppe Biron. Nel dicembre del 1935 il reparto risulta inquadrato nel Gruppo autonomo caccia e ricognizione. Al 15 gennaio 1936 una Sezione era a Lugh (poi Aeroporto di Lugh Ganane).[2] Il 20 gennaio viene abbattuto l'Ro.37 del sottotenente Gastone Pisoni su Neghelli.

Africa Orientale Italiana

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Al 3 agosto successivo è all'Aeroporto di Assab nel Comando settore aeronautico est di Dire Daua nell'ambito dell'Africa Orientale Italiana. Al 1º ottobre 1936 è nel XXXI Gruppo autonomo di Giggiga. Il comandante, Generale di Brigata Ettore Faccenda, invia il sottotenente pilota Fortunato Cesari e il tenente osservatore Gaetano Devitofrancesco (è errato il cognome riportato dalla stampa del tempo come De Vito) ad aiutare le truppe della colonna del Generale Carlo Geloso dirette al centro di Gimma (allora contava circa 5.000 abitanti). I due ufficiali partono alle ore 9 dell'8 novembre 1936 con un velivolo Ro.37. Un nucleo di ribelli apre il fuoco contro il velivolo che, forse perché colpito al serbatoio del carburante, deve fare un atterraggio di fortuna. A luglio 1937 è all'Aeroporto di Neghelli. La 108ª Squadriglia viene sciolta il 31 dicembre 1937.[2]

  1. ^ I Reparti dell'aviazione italiana nella Grande Guerra, AM Ufficio Storico - Roberto Gentilli e Paolo Varriale, 1999 pagg. 305-306.
  2. ^ a b Fondo “Africa orientale italiana 1935-1938”, AM Ufficio Storico, pag. 222

Bibliografia

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  • I Reparti dell'aviazione italiana nella Grande Guerra, AM Ufficio Storico - Roberto Gentilli e Paolo Varriale, 1999

Voci correlate

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