Adolfo Beria di Argentine

magistrato, giornalista e giurista italiano (1920-2000)

«Il giudice è quella persona che deve mantenere la mente fredda in un ambiente caldo»

Adolfo Beria di Argentine (Torino, 5 dicembre 1920Milano, 26 luglio 2000) è stato un magistrato, giornalista e giurista italiano.

Adolfo Beria di Argentine

Soprannominato il giudice solitario[1] per via del suo carattere schivo e riservato, esercitò durante il difficile periodo terrorista, cui lo Stato italiano dovette affrontare la difficile situazione creata ad opera delle Brigate Rosse.

Biografia

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Nacque a Torino il 5 dicembre 1920. Laureatosi in Giurisprudenza all'Università di Genova con il prof. Salvatore Satta e in filosofia con i professori Cesare Musatti e Giovanni Maria Bertin, durante la Seconda guerra mondiale fu partigiano combattente nella Organizzazione Franchi[2]; membro (ufficio informativo) del Comitato militare regionale piemontese. Decorato con due croci al merito di guerra.

Nel 1948, su sua iniziativa, fu fondato il Centro nazionale di prevenzione e difesa sociale (CNPDS),[3] istituto con il fine di studiare le condizioni e gli aspetti della prevenzione sociale e di contribuire a delineare i caratteri di quello che è poi divenuto il movimento della Nuova difesa sociale. Fece inoltre parte del consiglio di amministrazione dell'Istituto lombardo di studi economici e sociali.[4]

Nel 1990 dà vita alla Fondazione Courmayeur Mont Blanc[5] che raccoglie tra i fondatori la Regione Valle d'Aosta, il Comune di Courmayeur, la Fondazione Centro Nazionale di prevenzione e Difesa Sociale Onlus– CNPDS e il CENSIS, che ha lo scopo principale di promuovere, sviluppare, coordinare, principalmente a Courmayeur, le ricerche, gli studi, le sperimentazioni, gli incontri per approfondire e diffondere la conoscenza dei temi giuridici ed economici nella società contemporanea con particolare riguardo a un’ottica internazionale.

Si sposò con Cecilia Vallardi ed ebbe tre figlie: Camilla[6] (che porta avanti l'attività del CNPDS e della Fondaz. Courmayeur MB), Chiara (anch'ella giornalista) e Finette.

Attività giornalistica

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Giornalista pubblicista, scrisse per diversi anni sul Corriere Lombardo, intervenendo come editorialista per i problemi istituzionali e della giustizia su alcuni quotidiani quali il "Corriere della Sera", "la Repubblica", "il Giornale". Nel 1980 fondò la rivista trimestrale Giustizia e Costituzione[7].

Carriera in magistratura

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Entrò in magistratura nel 1947. Sostituto procuratore della Repubblica (1947/1948). Giudice istruttore penale (1948/1957). Presidente di sezione di tribunale civile (1967/1975). Consigliere della prima sezione civile della Corte d'Appello di Milano (1976/1978). Fu Presidente del Tribunale per i Minorenni di Milano (1978/1987), Procuratore Generale della Repubblica presso la Corte d'Appello di Milano (1987/1990). Ad inizio anni sessanta entrò a far parte dell'Associazione Nazionale Magistrati, contribuendo a fondare nel 1964 la corrente Magistratura democratica e, più avanti nel tempo, la corrente Giustizia e Costituzione. Successivamente diverrà anche presidente dell'Associazione Nazionale Magistrati.

Durante il quinto governo Rumor del 1974-75 fu capo di gabinetto dell'allora Ministro di grazia e giustizia socialista Mario Zagari. Fino al 1979 fu sostituto procuratore a Busto Arsizio, poi giudice istruttore a Milano, dopodiché nello stesso anno, fu nominato presidente del Tribunale dei Minori di Milano, incarico che resse fino al 1987, quando divenne procuratore generale presso la Corte d'appello di Milano[8], incarico che lasciò nel dicembre 1990, per raggiunti limiti di età.

Fu, anche, membro del Consiglio superiore della magistratura (1968/1972).

Eventi successivi e morte

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Nel 1997 si recò a Madrid, dove durante una cerimonia, venne premiato dal Re di Spagna Juan Carlos con il Premio Internazionale "Giustizia nel mondo"[9]. Nello stesso anno venne colpito da ictus e si spense il 26 luglio 2000 nella sua casa di Milano, per le tragiche conseguenze della malattia.

Riconoscimenti

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Un'aula del Tribunale di Prato prende il suo nome[10].

A riconoscimento dell'attività internazionale svolta, il CNPDS, da lui fondato, ha ricevuto nel 1989 l'attribuzione dello Statuto consultivo del Consiglio Economico e Sociale delle Nazioni Unite.

Onorificenza

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Medaglia d'argento del ministro della Pubblica istruzione ai benemeriti della cultura (1953). Medaglia d'oro del ministro della Giustizia al merito della redenzione sociale (1960). Medaglia d'oro di benemerenza del Comune di Milano (1981). Peace Medal for United Nations (1982). Medaglia di benemerenza "pro merito" del Segretario generale del Consiglio d'Europa (1984). Medaglia d'oro di benemerenza della provincia di Milano (1988). Grande medaglia d'oro della Regione Lombardia di onoranza a "cittadini della Lombardia" (1989). Medaglia d'oro del Ministero dell'Interno (1990). Grande medaglia d'oro di benemerenza del Comune di Milano (1990).

  1. ^ Adolfo Beria di Argentine un giudice solitario, su archiviostorico.corriere.it, Corriere della sera, 25 ottobre 2004, p. 61. URL consultato il 15 luglio 2013 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2016).
  2. ^ Fondazione Franchi, su strano.net.
  3. ^ Sito ufficiale con descrizione, su cnpds.it.
  4. ^ Corinna Nicosia - Politecnico di Milano - DAStU, La costruzione del sapere urbanistico negli anni Sessanta: il caso dell’Ilses, su academia.edu, 2014. URL consultato il 3 marzo 2020.
  5. ^ Fondazione Courmayeur MB, su fondazionecourmayeur.it.
  6. ^ Fondaz. Courmayeur MB: Domenico Siniscalco nv. Presid., confermata vice-Presid. Camilla Beria d'Arg., su ansa.it, 18 Ago. 2022.
  7. ^ Adolfo Beria di Argentine, Giustizia e Costituzione - Giudici separati? Magistratura, società e istituzioni negli anni 80, Anno XI - nuova serie, 3 e 4, Milano, Edizioni Nuove ricerche, luglio - dicembre 1980, p. 247.
  8. ^ Adolfo Beria Pg di Milano, su ricerca.repubblica.it, 29 gennaio 1987. URL consultato il 15 luglio 2013.
  9. ^ Madrid. Premio Giustizia nel mondo a Beria di Argentine, su ricerca.repubblica.it. URL consultato il 15 luglio 2013.
  10. ^ Un'aula del Tribunale intitolate a Croce e Beria D'Argentine, su iltirreno.gelocal.it. URL consultato il 16 maggio 2013.
  11. ^ Sito web del Quirinale:dettaglio decorato, su quirinale.it.

Bibliografia

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Collegamenti esterni

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Controllo di autoritàVIAF (EN65095870 · ISNI (EN0000 0000 8145 1110 · SBN UMCV429126 · LCCN (ENn85163049 · GND (DE129787655 · BNF (FRcb15016935n (data)