Affreschi del porticato di villa Giulia (sinistra)
Gli affreschi del porticato di Villa Giulia, la residenza di campagna di papa Giulio III, sono stati realizzati fra l'autunno del 1552 e la primavera del 1553.[1]
Descrizione
modificaVisto dall'esterno, cioè dal giardino, il porticato di Villa Giulia, che è ha la forma di un emiciclo, ha al centro e alle sue due estremità un grande arco. Questi tre archi sono della stessa ampiezza ed altezza e corrispondono a tre ambienti che fanno parte del porticato e che sono a pianta quadrata e coperti con una volta a crociera a 4 vele. A fianco dell'arco centrale si aprono due archi, più piccoli e bassi; identica è la forma dei due archi che precedono i due grandi archi che si aprono al termine dell'emiciclo. Dal giardino, la parte centrale delle due ali dell'emiciclo corrisponde ad una fila di colonne con il capitello corinzio.
La struttura del porticato ha quindi condizionato il decoro interno ad affresco, ma il progetto di decorazione pittorica non solo ha seguito, ma in qualche modo anche amplificato, per quanto possibile, la struttura ripetitiva della costruzione. La parete interna dell'emiciclo è decorata con affreschi a grottaglie, mentre le volte, sia quelle a botte, sia quelle a crociera, sono coperte da un aereo pergolato, in cui occhieggiano, sullo sfondo azzurro del cielo, aperture ovali, o a rombo, o ottagonali, o ovali, o a semiluna, che sono abitate da putti, da amorini, da satirelli, da uccelli e da piccoli mammiferi. C'è grande libertà e un pizzico d'ironia nel rappresentare i giochi, non sempre innocenti, fra i putti e i piccoli satiri, che hanno zampe pelose e caprine; al contrario gli affreschi a grottesche sulle pareti hanno una classica, e in parte ripetitiva, armonica impostazione.
La forma di queste aperture non è casuale, ma risponde ad una precisa e ripetitiva scansione geometrica. Anche il pergolato dipinto ad affresco ha precise caratteristiche: nei tre ambienti a pianta quadrata il pergolato è di gelsomino bianco; nelle due parti centrali dell'emiciclo è stato invece dipinto un pergolato con grandi grappoli di uva nera e bianca e in corrispondenza dei quattro archi bassi il pergolato è fatto di rose rosse, bianche e rosa. Nel giardino probabilmente crescevano queste stesse piante e l'aroma dei fiori e dei frutti veri accentuava la sensazione di trovarsi, all'interno dell'emiciclo, sotto un pergolato vero.
Il restauro dell'ala sinistra
modificaNel restauro dell'ala sinistra del porticato furono verificati difetti di adesione dell'intonaco alla struttura muraria e punti di de-coesione tra intonaco finale e l'arriccio preparatorio. Infiltrazioni capillari, presenti nelle zone inferiori, avevano danneggiato in particolare le grottesche. Il sollevamento della pellicola pittorica riguardava soprattutto i pigmenti verdi, utilizzati in grande quantità sulla volta. Si era anche verificata un'alterazione del colore dei fissativi, adoperati in precedenti restauri. Vecchie ridipinture erano cadute, nei punti dove erano stati sovrapposti strati di colore.
La tecnica usata per realizzare gli affreschi non era stata uniforme: in gran parte i dipinti erano stati fatti con la tradizionale tecnica a fresco, ma erano presenti anche successive rifiniture a secco, date con colori a tempera. La grande partitura geometrica scura, in figure quadrangolari omogenee, era stata realizzata come prima cosa, attraverso la battitura di fili tesi. Per gli elementi ripetitivi - come foglie, rose, canne, rose, uva - erano stati utilizzati cartoni a spolvero, ma anche stampini, applicati con direzioni diverse e poi coperti da pitture di diverse tinte. In punti specifici, in particolare per delineare le figure, era stata invece scelta l'incisione diretta, a mano libera e sull'intonaco fresco, del soggetto da dipingere.[2]
Affreschi sulle pareti
modificaAutore e titolo | Descrizione | Immagine |
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Pietro Venale? - Grottesca con Nettuno che cavalca in piedi cavalli bianchi, incitandoli con il tridente. | ||
Pietro Venale? - Grottesca con Giove sull'aquila e il fulmine in mano. | ||
Pietro Venale? - Grottesca con Crono con in mano la falce e in braccio Giove bambino.[3] | ||
Prospero Fontana e aiuti - Sovrapporta. Affresco con Bacco portato a spalle.[4] | Nel corteggio, Bacco giovane è portato a spalle da satiri; una baccante gli versa in bocca il vino che cade da un otre, trasportato da un satiro; un'altra baccante suona i crotali; una terza baccante precede con in testa un cesto di uva; in primo piano una leonessa. | |
Pietro Venale? - Figura centrale di grottesca con Diana che ha in testa la falce di luna e in mano l'arco. | ||
Pietro Venale? - Grottesca di Bacco giovane con Pan bambino e una leonessa. |
Affreschi sulla volta a botte
modificaAutore e titolo | Descrizione | Immagine |
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Parte della volta della zona centrale del porticato e parte del porticato di sinistra. |
Primo pergolato di rose
modificaPergolato di uva
modificaAutore e titolo | Descrizione | Immagine |
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Prospero Fontana? - Due putti affacciati ad una apertura circolare, con uccelli. | ||
Prospero Fontana? - Volo di uccelli in apertura a rombo. | ||
Prospero Fontana? - Quaglia e airone. | ||
Prospero Fontana? - In apertura ottagonale due putti e un gufo reale.[5] | ||
Prospero Fontana? - In apertura ovale un putto e un piccolo satiro. | In precario equilibrio il putto, seduto sul sedere del piccolo satiro, coglie uva, mentre l'altro si allunga verso un airone. | |
Prospero Fontana? - In apertura ovale quattro putti affacciati e un volo di uccelli. | ||
Prospero Fontana? - Volo di uccelli attraverso un'apertura a rombo. | ||
Prospero Fontana? - Un putto, sulle spalle di un piccolo satiro, si allunga a cogliere uva. | ||
Prospero Fontana? - Un putto si affaccia per cogliere un grappolo di uva nera. | ||
Prospero Fontana? - Due putti e un piccolo satiro, in apertura ottagonale. | Un putto, che stringe in mano un grappolo d'uva, penzola dal pergolato, mentre il piccolo satiro beve succo d'uva da una conchiglia. Un altro putto tenta di far perdere l'equilibrio al satirello. Upupa in volo. | |
Prospero Fontana? - Due colombe bianche sopra un ramo. | ||
Prospero Fontana? - Due amorini con le ali affacciati e volo di uccelli. | ||
Prospero Fontana? - Due piccoli satiri, in apertura ottagonale. | Un satirello beve da una conchiglia bianca e l'altro ha legato con un filo la zampa di un airone bianco. | |
Prospero Fontana? - In apertura ovale due putti litigano, prendendosi per i capelli. Un pavone sopra un ramo. | ||
Prospero Fontana? - Tre putti in apertura ottagonale. | Mentre due putti si arrampicano, il terzo fa la pipì. | |
Prospero Fontana? - Airone. |
Secondo pergolato di rose
modificaAffreschi sulla volta a crociera
modificaAutore e titolo | Descrizione | Immagine |
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Prospero Fontana? - Affreschi sulle quattro vele. Quattro aperture, a mezzaluna, di un pergolato di gelsomini bianchi.[6] | ||
Prospero Fontana? - Due putti a cavalcioni di un ramo. | Un putto suona la cornamusa e l'altro accenna ad un movimento di danza con le braccia. | |
Prospero Fontana? - Due putti danzano, con le braccia allacciate. | ||
Prospero Fontana? - Due amorini con le ali colgono gelsomini e li mettono in un cestino. | ||
Prospero Fontana? - Due amorini, uno con una girandola con stemmi del papa. | Lo stemma è di Giulio III. Un fagiano è posato su un ramo. |
Note
modifica- ^ Per il discorso introduttivo sull'intero ciclo di affreschi vedi la voce: Affreschi del porticato di Villa Giulia (destra).
- ^ Boitani, pp. 6-7.
- ^ L'immagine è tratta da una copia romana di un originale greco.
- ^ Per l'origine e il precedente e successivo utilizzo di questa immagine, vedi la voce Corteo bacchico.
- ^ Il gufo, simbolo di Atena, ha il significato di prudenza.
- ^ Le piccole intemperanze, fra putti e satirelli impertinenti, si placano alla fine del porticato, illuminato dai gelsomini. Non più l'inebriante succo d'uva: gli affreschi sulle vele presentano amorini, alcuni con ali variopinte, che intrecciano le braccia in un gesto di danza al suono di una cornamusa o che colgono fiorellini. Un putto fa ruotare una girandola con lo stemma del papa: un simbolo di raggiunta concordia e di amore, sotto lo sguardo del papa Giulio III.
Bibliografia
modifica- Bartolomeo Ammannati, Descrizione della villa di Papa Giulio III: lettera inedita di Bartolomeo Ammannati, s.l., s.e., post 1830, SBN IT\ICCU\RML\0106439. Esemplare alla biblioteca della Fondazione Besso.
- Maria Antonietta Rizzo, Margherita Azzi Visentini, La villa di papa Giulio III, Roma, De Luca, 1981, SBN IT\ICCU\TO0\1399744.
- Claudio Bettini, Gli interventi di restauro sulla decorazione della villa di Papa Giulio III, in Bollettino d'arte, n. 27, Roma, La libreria dello Stato, settembre-ottobre 1984, SBN IT\ICCU\PAL\0042687.
- (EN) Alessandro Nova, The artistic patronage of Pope Julius III: (1550-1555): profane imagery and buildings for the De Monte family in Rome, New York - London, Garland Publishing, 1988, SBN IT\ICCU\VEA\0097270.
- (FR) Bénézit, Dictionnaire critique et documentaire des peintres, sculpteurs, dessinateurs et graveurs de tous les temps et de tous les pays, Paris, Gründ, 1999, SBN IT\ICCU\VEA\0108356. Nuova edizione, interamente rifatta sotto la direzione Jacques Busse.
- (DE) Allgemeines Künstlerlexikon: die bildenden Künstler aller Zeiten und Völker, Leipzig, Saur, 2002, SBN IT\ICCU\RML\0345693.
Voci correlate
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