Agilmondo
Agilmondo (o Agilmundo o Agelmundo) (fl. IV-V secolo) fu re dei Longobardi tra la fine del IV e l'inizio del V secolo.
Agilmondo | |
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Re dei Longobardi | |
Predecessore | Ibor e Aio come duces |
Successore | Lamissone |
Casa reale | Giginghi |
Padre | Aio |
Figli | Una figlia |
Fu primo re dei Longobardi (mentre il padre e lo zio erano duces), eletto per imitare l'istituzione monarchica degli altri popoli.[1]
Biografia
modificaAgilmondo è il primo re storico, dopo i mitici fratelli Ibor e Aio, riportato dalla tradizione longobarda, tramandata nell'Origo gentis Langobardorum. Figlio di Aione e nipote di Ibor, divenne sovrano sul finire del IV secolo, quando il suo popolo si insediò nel Norico (l'attuale Bassa Austria) dopo una migrazione plurisecolare e regnò, sempre secondo il mito, trentatré anni.
Appartenente alla stirpe dei Guginghi, un nome che sembra alludere alla lancia di Odino Gungnir,[2] Agilmondo venne dalla tradizione successiva considerato figlio del mitico Aio, personificando la continuità del popolo e dei suoi capi. La sua ascesa al trono segnò lo sviluppo di una forte istituzione monarchica tra i Longobardi, senza che questa annullasse comunque l'autonomia dei vari duchi.
Si ritiene che Agilmondo abbia guidato i Longobardi negli scontri con gli Unni, indicati dalle fonti longobarde come "Bulgari"; cadde in battaglia e sua figlia fu fatta schiava. Il mito fa anche riferimento a uno scontro con le Amazzoni.
Note
modifica- ^ Paolo Diacono, Historia Langobardorum, I, 16 (Zanella, p. 167).
- ^ Stefano Gasparri (a cura di), La regalità longobarda. Dall’età delle migrazioni alla conquista carolingia, in Alto medioevo mediterraneo, Firenze, Firenze University Press, 2005, p. 207, ISBN 88-8453-129-2.
Bibliografia
modifica- (LA) Origo gentis Langobardorum, a cura di Georg Waitz, in Monumenta Germaniae Historica. Scriptores rerum Langobardicarum et Italicarum saec. VI-IX, Hannoverae, impensis bibliopolii Hahniani, 1878, pp. 1-6.
- (LA, IT) Paolo Diacono, Storia dei Longobardi, introduzione di Bruno Luiselli, traduzione e note di Antonio Zanella, Milano, Rizzoli, 1991, ISBN 88-17-16824-6.
- Jörg Jarnut, Storia dei Longobardi, traduzione di Paola Guglielmotti, Torino, Einaudi, 1995 [1982], ISBN 88-06-13658-5.
- Sergio Rovagnati, I Longobardi, Milano, Xenia, 2003, ISBN 88-7273-484-3.