Amédée Mouchez
Amédée Ernest Barthélemy Mouchez, spesso indicato come l'Ammiraglio Mouchez, (Madrid, 24 agosto 1821 – Wissous, 29 giugno 1892), è stato un astronomo e contrammiraglio francese. Nel 1887 avviò il progetto della Carte du Ciel in qualità di direttore dell'Osservatorio di Parigi.
Biografia
modificaNato a Madrid, in Spagna nel 1821, all'età di sedici anni si iscrisse alla scuola navale di Brest e successivamente intraprese la carriera militare nella marina francese, raggiungendo il grado di tenente comandante nel 1845 e di capitano nel 1861. Nel 1870 fu a lui affidata l'eroica difesa del porto di Le Havre durante la guerra franco-prussiana,[1] unico evento militare di combattimento che lo vide protagonista, in un periodo altrimenti di relativa pace marittima internazionale. La maggior parte delle attività della marina erano dedicate all'esplorazione e Mouchez si interessò inizialmente di studi idrografici lungo le coste della Corea, della Cina e dell'America meridionale; qui, esplorò l'arcipelago di Abrolhos e risalì il Paraná per 320 km, fino a raggiungere il fiume Paraguay. Migliorò le tecniche di rilevamento in mare, adattando strumenti terrestri per uso navale, e si interessò del problema della misura della longitudine. Sviluppò l'uso del teodolite e del telescopio meridiano per ridurre l'errore da 30" a 3-4" nel misurare la longitudine.[2]
Nel 1868 intraprese una spedizione per cartografare le coste dell'Algeria, che fu interrotta dal periodo del suo comando a Le Havre. La riprese al termine della guerra, portandola a conclusione nel 1873, quando fu eletto nel Bureau des longitudes e, l'anno seguente, sponsorizzato dall'Académie des sciences per osservare il transito di Venere dall'isola Saint Paul, nell'Oceano Indiano. Il 9 dicembre ottenne un'ottima sequenza fotografica dell'evento.[2]
Nell'ottobre del 1875 presentò la sua relazione all'Académie, della quale fu eletto membro. Nominato contrammiraglio, nel 1878 - alla morte di Le Verrier - fu chiamato a dirigere l'Osservatorio di Parigi,[3] incarico che mantenne fino al 1892[4] - anno della sua morte. L'osservatorio era caduto in rovina e discredito a seguito del periodo di instabilità sociale e politica seguito alla guerra del 1870 ed alla Comune di Parigi del 1871.[2] Mouchez avviò un programma di ricostruzione e riforme: acquistò nuovi strumenti, avviò ricerche fotografiche e spettroscopiche, fondò il Bulletin Astronomique nel 1884, istituì il museo dell'osservatorio e la Scuola di Astronomia, che, sebbene attiva per soli dieci anni (1879-1890), fornì personale preparato in funzione del lavoro atteso e delle disponibilità esistenti; decentrò il dipartimento meteorologico.[4] Riuscì inoltre a uniformare l'ora in Francia a quella di Parigi. Ciò che non gli riuscì, invece, fu di convincere il governo a finanziare un nuovo osservatorio fuori dal centro della città. Obiettivo che perorò con costanza.[5]
Nel 1887, collaborò con David Gill per ospitare una conferenza di astronomia internazionale a Parigi. Principale risultato della quale fu l'istituzione di un progetto multinazionale per compilare e indicizzare un atlante fotografico del cielo, noto come la Carte du Ciel,[2] della quale Mouchez è riconosciuto come l'iniziatore.[6] Il progetto procurò un notevole impegno per gli osservatori coinvolti per diversi decenni, prima che fosse reso obsoleto da metodi astronomici più moderni.[2] Roger Hutchins gli attribuisce il ritardo accumulato dagli osservatori francesi nel campo dell'astrofisica nella prima metà del Novecento.[7]
Affetto da una sordità senile, Mouchez morì a Wissous nel 1892, all'età di settant'anni.[8]
Onorificenze
modifica- A Le Havre è stata eretta una statua, scoperta alla presenza di Benjamin Baillaud nel 1921.[2]
- A Parigi, gli è intitolata la rue de l'Amiral-Mouchez nei pressi del parco Montsouris, dove è sito l'Osservatorio di Parigi.
- Nel 1935, l'Unione Astronomica Internazionale gli ha intitolato il cratere Mouchez sulla Luna.
Opere
modifica- Recherches sur la longitude de la côte orientale de l'Amérique du sud (1866)
- Rio de la Plata. Description et instructions nautiques (1873)
- Instructions nautiques sur les côtes d'Algérie (1879)
- Rapport annuel de l'Observatoire de Paris (1885-1892)
- La photographie astronomique à l'Observatoire de Paris et de la Carte de ciel (1887)
- Instructions nautiques sur les côtes du Brésil (1890)
Note
modificaBibliografia
modifica- (EN) [Anon.], Obituary: List of Fellows and Associates deceased during the year: Amédée Ernest Barthélemy Mouchez, in Monthly Notices of the Royal Astronomical Society, vol. 53, 1893, pp. 226–229, DOI:10.1093/mnras/53.4.226.
- (EN) D. Aubin, The fading star of the Paris Observatory in the nineteenth century: astronomers' urban culture of circulation and observation, in Osiris, vol. 18, n. 1, 2003, pp. 79–100, DOI:10.1086/649378.
- (EN) Roger Hutchins, British University Observatories, 1772-1939, Ashgate Publishing, Ltd., 2008, ISBN 9780754632504.
- (FR) Ernest Mouchez, Notice sur les travaux scientifiques de M. Mouchez, Parigi, Gauthier-Villars, 1875.
- (EN) D. M. Simpkins, Mouchez, Ernest Barthélémy, in C. C. Gillespie (a cura di), Dictionary of Scientific Biography, New York, Charles Scribner's Sons, 1981, ISBN 0-684-16970-3.
- (FR) G. Vapereau (a cura di), Dictionaire universel des contemporains, 5ª ed., Parigi, 1880.
Cataloghi delle opere di Mouchez
modifica- Royal Society, Catalogue of Scientific Papers, IV 498, VIII 488, X 864;
- Poggendorff, III 940, IV 1034-1035;
- Catalogue général des livres imprimés de la Bibliothèque nationale, CXX, cols.533-538.
Altri progetti
modifica- Wikisource contiene una pagina in lingua francese dedicata a Amédée Mouchez
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Amédée Mouchez
Collegamenti esterni
modifica- (FR) Mouchez, Ernest Amédée Barthélemy (1821-1892), su cosmovisions.com, Imago Mundi. URL consultato il 27 agosto 2007 (archiviato dall'url originale il 26 settembre 2007).
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