Angelo Acciaiuoli (vescovo)

vescovo cattolico italiano

Angelo Acciaiuoli (Firenze, 1298Napoli, 4 ottobre 1357) è stato un vescovo cattolico italiano. Era figlio di Monte[1] e nipote di Tommaso Acciaiuoli, della celebre famiglia fiorentina degli Acciaiuoli.[2] Fu un frate domenicano, vescovo di Firenze dal 1342 al 1355.

Angelo Acciaiuoli I, O.P.
vescovo della Chiesa cattolica
 
Nato1298 a Firenze
Deceduto4 ottobre 1357 a Napoli
 

Biografia

modifica

Visse per quattordici anni a Napoli. Prese i voti tra il 1314 e il 1317 ed entrò nell'ordine dei frati predicatori.[2] Ricoprì anche il ruolo di vescovo dell'Aquila dal 1328 al 1342,[2] da dove fu poi trasferito a Firenze.[2] All'inizio del suo episcopato fu a capo di un gruppo di congiurati contro il tirannico Duca d'Atene[1][2] e di fatto dominò la città per alcuni anni dopo la sua cacciata, quando fu a capo della Balia dei Quattordici dal 2 luglio 1343.

Fu un fine diplomatico, inviato tre volte dalla Repubblica fiorentina come legato alla corte pontificia di Avignone[2] nel 1344, nel 1348[2] e nel 1351.[2]

Nel 1345 celebrò un sinodo diocesano, il più antico relativo a Firenze del quale ci siano pervenuti gli atti. Nel 1349, sotto il suo episcopato, nacque lo Studio Fiorentino,[1] primo nucleo dell'Università di Firenze.

Nonostante risiedesse a Firenze, non interruppe mai i contatti con il Regno di Napoli, tanto che nel 1349 circa fu nominato da re Ludovico d'Aragona e dalla regina Giovanna cancelliere[1] del regno partenopeo.

Assieme al cugino Niccolò Acciaiuoli, fondatore della Certosa di Firenze, fu un grande ambizioso che pose le basi della fortuna familiare.

Fu amico di Francesco Petrarca,[1] che come ci attesta una sua lettera, lo venne a visitare a Valchiusa, il 24 maggio 1352.

Rinunciò alla diocesi nel 1355 facendo ormai amministrare la diocesi ai suoi vicari, fra i quali Iacopo Passavanti, essendo i suoi interessi a Napoli (fu nominato infatti cancelliere del regno di Napoli[1] dal 1349[1]). Si fece trasferire come abate di Montecassino[2] nel 1355, una sede ricchissima e ben più vicina alla sua nuova residenza napoletana. Il suo successore a Firenze fu Francesco Atti.[2]

Furono suoi fratelli Francesco Acciaiuoli, Martinaccio Acciaiuoli, Dardano, Alamanno, Giovanni vescovo di Cesena e Lina.[2]

Nel 1383 salì al soglio episcopale fiorentino un suo parente omonimo, chiamato generalmente Angelo Acciaioli junior.

Successione apostolica

modifica

La successione apostolica è:

  1. ^ a b c d e f g Acciaiuoli Angelo, su treccani.it. URL consultato il 24 luglio 2024.
  2. ^ a b c d e f g h i j k Litta, Tav. IV.

Bibliografia

modifica

Altri progetti

modifica

Collegamenti esterni

modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN301815815 · ISNI (EN0000 0004 0886 1470 · CERL cnp02076647 · GND (DE1035397811 · BNF (FRcb162959346 (data)