Antonio Ridolfi

pittore italiano (1824-1900)

Antonio Ridolfi (Mezzana, 26 dicembre 1824Siena, 5 gennaio 1900) è stato un pittore italiano.

Biografia

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Madonna con il Bambino in gloria e santi a Casole d'Elsa, 1856

Nacque da Pietro e da Catterina, anche lei sembra che di cognome facesse Ridolfi. Dei suoi primi anni non abbiamo notizie. Nel 1845 si trasferì a Siena per frequentare l'Istituto di belle arti, dove studiò pittura con Francesco Nenci e successivamente, a partire dal 1851, con il nuovo direttore della scuola, il maestro Luigi Mussini[1]. Ricevette la sua prima commissione dal maestro presso la collegiata di Casole d'Elsa nella quale avrebbe dovuto raffigurare la Madonna con il Bambino in gloria, san Domenico e san Bernardino. L'opera fu eseguita sotto stretta sorveglianza di Mussini e presenta un linguaggio purista derivato da quello di Jean-Auguste-Dominique Ingres[1][2], di cui sappiamo che Mussini fu allievo e propugnatore della sua pittura[3]. Completa l'opera di Ridolfi l'’Immacolata Concezione che venne affidata ad Amos Cassioli[1].

Ridolfi si prodigò in ulteriori pitture come la Santa Perpetua che conforta il padre, presso il Museo Amos Cassioli di Asciano, con la quale vinse il premio dell'Istituto senese nel 1857, ma che non convinse del tutto il suo maestro. Terminò gli studi l'anno seguente e rimase a vivere a Siena. Nel 1864 fece il concorso per il posto di maestro di figura all’Istituto di belle arti ma lo vinse Alessandro Franchi. Fu questo evento all'origine di una sorta di crepa nell'amicizia con Mussini, anche se di breve durata. Nello stesso anno lavorò ad alcune commissioni del marchese Ferdinando Pieri Nerli per la sua residenza fiorentina e per quella di Quinciano che ebbero una calorosa accoglienza sulla stampa fiorentina dell'epoca (La Nazione, 10 settembre 1864). Fu presente all’Esposizione nazionale italiana di belle arti del 1872 con i dipinti Francesca da Rimini e Buondelmonte de’ Buondelmonti incontra Francesca Donati. L'anno successivo venne nominato socio dell’Accademia Raffaello di Urbino e all’annuale mostra dell'istituto d'arte senese La pittrice e la Madonna del Latte oltre al quadro già esposto a Milano Buondelmonte de’ Buondelmonti incontra Francesca Donati[1].

Fu un purista e nei pochi lavori che sono a disposizione non ha mai mutato impostazione, scevro da qualsiasi novità che invece troviamo nei suoi contemporanei, ad esempio, Amos Cassioli e Cesare Maccari. Visse per il resto della sua vita a Siena, dove tenne lezioni private. Non fu un uomo che predilesse viaggiare, però ogni estate tornava almeno un mese a Mezzana[1] dove dipinse nel 1894 la pala d'altare raffigurante La Madonna in gloria tra i santi Pietro e Paolo presso la Chiesa dei Santi Pietro e Paolo[4]. Sue decorazioni sono presenti anche nella sala Vittorio Emanuele II nel Palazzo Pubblico di Siena[1].

  1. ^ a b c d e f M. Pierini, RIDOLFI, Antonio, in Treccani - Dizionario Biografico degli Italiani, vol. 87, 2016. URL consultato il 18 ottobre 2024.
  2. ^ Ridolfi Antonio*, in Istituto Matteucci - Dizionario degli Artisti. URL consultato il 18 ottobre 2024.
  3. ^ Mussini, Luigi, in Sapere. URL consultato il 18 ottobre 2024.
  4. ^ Ridolfi A. (1894 circa), Madonna immacolata in gloria e santi, in BeWeB. URL consultato il 18 ottobre 2024.

Bibliografia

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  • Ettore Spalletti, Il secondo Ottocento pp. 305-572 , in La cultura artistica a Siena nell’Ottocento, Carlo Sisi, Ettore Spalletti (a cura di), Amilcare Pizzi per Monte dei Paschi Siena, 1994 - ISBN 978-8836604807
  • Carlo Sisi, Ettore Spalletti (a cura di), Nel segno di Ingres. Luigi Mussini e l’Accademia in Europa nell’Ottocento, Silvana Editrice, 2007 - ISBN 978-8836608645

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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