Antropizzazione del territorio siracusano
L'antropizzazione del territorio siracusano è avvenuta nel corso di diversi millenni, determinando gli odierni insediamenti costieri e montani, ciascuno con le proprie peculiarità. Il paesaggio prettamente collinare del territorio, detto Ibleo, è ciò che accomuna i vari insediamenti; esso riscendendo dolcemente verso il mare ha portato l'uomo a edificare i suoi maggiori centri sulla costa.
Contesto storico
modificaI primi insediamenti nel territorio
modificaIl territorio venne abitato fin dalla preistoria: le necropoli di Pantalica (la più vasta d'Europa) e di Cassibile, sorte sui rilievi iblei prossimi alla costa, rappresentano le testimonianze più importanti delle prime popolazioni che abitarono la regione fisica: i Sicani e i Siculi.
L'area prende il nome dalla città di Siracusa, il suo maggiore centro, fondato sulla costa sud-orientale nel 734-733 a.C. dai Corinzi, ma antropizzato già diversi secoli prima. La polis greca controllava un territorio fisico che si estendeva ben oltre gli odierni confini. Avendo fabbricato le sue prime colonie sulle alture degli Iblei e sulla costa meridionale dell'isola, località come Akrai, Kasmene, Akrillai (a nord-ovest), Eloro (a sud) e Kamarina (a sud-ovest) segnarono i suoi primi confini, proteggendo il suo territorio dall'espansione di altri gruppi di greci; ad esempio dai temibili rodio-cretesi di Gela.[1] Le colonie venivano popolate da greci e autoctoni del luogo. Ai primi insediamenti siracusani, ben presto se ne aggiunsero di nuovi verso la parte settentrionale della Sicilia: Aitna, Adranon (sorte alle falde del monte Etna), Taormina; zone in cui la rivalità con i greci calcidesi (Ioni d'origine), come i Catanesi, era molto sentita (i Siracusani erano invece d'origine Dorica), si affacciò quindi sul mar Tirreno, rifondando Messina e cofondando Tindari (sorta sui monti Nebrodi). Colonie e fortificazioni dei Siracusani sorsero anche verso il centro dell'isola, come Enna, Centuripe e Akragas, incluse nell'orbita di Siracusa per lungo tempo.
Evoluzione dei confini
modificaSe pur soggetto a ribellioni, perdite e conquiste, il territorio geografico controllato dai Siracusani era tanto vasto che quando i Romani nel III secolo a.C. conquistarono la Sicilia, divisero amministrativamente l'isola in due parti, denominando tutta la parte orientale dell'isola provincia Siracusana, il cui confine fisico principale era dato dal fiume Salso (il territorio in questione era detto «Siciliae citra Salsum»). Tale divisione permanne fino al medioevo, nonostante Siracusa dopo la conquista da parte degli Arabi avesse perso la propria egemonia sulla Sicilia (gli Arabi tolsero alla città il titolo di capitale, trasferendolo a Palermo).
Gli Arabi fecero una tripartizione della Sicilia e anche l'antica provincia Siracusana fu divisa: venne creato il Val di Noto, che non comprendeva la parte settentrionale dell'isola, denominata adesso Val Demone, mentre la zona centrale fu inquadrata nell'orbita di Palermo e denominata Val di Mazara. Non esistendo documenti dell'epoca araba alcuni studiosi come Michele Amari hanno ipotizzato, senza però poter contare su alcuna certezza, che essendo la città di Siracusa ridotta in macerie e la propria popolazione fatta schiava dai conquistatori, questi avessero preferito collocare la sede del loro potere territoriale nella città di Noto (Neaiton in greco), la quale sorgeva sull'altura iblea ed era posta nell'orbita di Siracusa fin dai tempi di Ierone II. Con la cacciata degli Arabi e la venuta dei Normanni, si ritornò ad adottare, se pur formalmente, l'antica denominazione delle province romane: Siracusana e Lilibetana, sempre l'Amari ha ipotizzato che con il ritorno alla cristianità Siracusa fosse nuovamente sede dei poteri centrali del territorio.
Nel 1693 un catastrofico terremoto di magnitudo 7.4 - il più alto registrato nella storia della penisola italiana[2] - colpì l'intero Val di Noto. Il suo epicentro fu a est, in mare, nei pressi di Augusta e Melilli, lì dove sorge la scarpata Ibleo-Maltese. Il sisma rase al suolo i principali centri, seguì un maremoto, in totale si contarono 60.000 vittime. L'evento segnò un punto di svolta definitivo nell'aspetto urbanistico del territorio.
La denominazione Val di Noto permanne fino all'epoca borbonica, e con la formazione della provincia di Siracusa nel Regno delle Due Sicilie si assestò la situazione territoriale. Tuttavia la ribellione del 1837 che vide protagonisti i siracusani contro il governo borbonico, fece modificare per regio decreto la capitale della provincia dalla costa di Siracusa al territorio montano di Noto; fu creata la provincia di Noto, la quale ebbe comunque vita breve poiché a seguito del crollo del Regno delle Due Sicilie e dell'instaurazione del Regno d'Italia la città di Siracusa riprese il titolo di capitale nel 1865.
L'ultimo definitivo e importante distaccamento di territori dell'antica provincia avvenne nel 1927 quando fu chiesto e ottenuto il distaccamento di 12 comuni siracusani, appartenuti in epoca medievale alla Contea di Modica, per formare la nuova provincia di Ragusa. Si vennero a stabilire dunque gli attuali confini territoriali tutt'oggi vigenti.
Comuni odierni
modificaOdiernamente sono 21 i comuni che delimitano i confini di quest'area geografica, con una popolazione complessiva di 403.985 abitanti.
I comuni costieri
modificaL'antropizzazione avvenuta sulla costa va distinta in due diverse direzioni:
- Nell'ambiente geografico verso sud - da Noto a Pachino - il processo di antropizzazione è stato più moderato e meno invasivo, la costa ha infatti conservato un elevato valore naturalistico, al suo interno vi si trovano spesso zone SIC e ZPS, mentre l'economia della sua popolazione si basa principalmente sull'agricoltura, vitale, e sul turismo; solo recentemente espanso e valorizzato.[3]
- Nell'ambiente geografico verso nord - da Siracusa ad Augusta - si è verificata invece un'antropizzazione più movimentata, qui sorgono i maggiori centri urbani, molti dei quali orbitano attorno al polo petrolchimico siracusano del triangolo industriale Priolo-Melilli-Augusta. Ovviamente anche quest'area è interessata da zone geografiche di notevole pregio che però faticano ulteriormente a mantenere la loro integrità a causa dello sfruttamento invasivo delle risorse.
Comune | m s.l.m. | Fondazione | Archeologia del territorio | Popolazione | ||
---|---|---|---|---|---|---|
Augusta | nord-est | 15 | XIII secolo | Sorge nei pressi del sito greco di Megara Iblea | 36.490[4] | |
Avola | sud-est | 40 | XVII secolo | Sorge nei pressi di Avola Antica (480 m s.l.m.), rappresentandone la rifondazione | 31.785[5] | |
Pachino | sud-est | 65 | XVIII secolo | 22.184[6] | ||
Portopalo di Capo Passero | sud-est | 20 | XVIII secolo | 3.885[6] | ||
Priolo Gargallo | nord-est | 30 | XIX secolo | Sorge nei pressi del sito miceneo-autoctono di Thapsos | 2.091[7] | |
Siracusa | est | 17 | VIII secolo a.C. | Sorge nel medesimo sito da millenni (epoca preistorica-greca-romana-medievale) e nei pressi del sito neolitico di Stentinello | 122.291[8] |
Frazioni costiere più popolose
modificaLe frazioni costiere sono sorte in epoca successiva rispetto al comune di cui amministrativamente fanno parte. Alcune di esse sono molto popolose ed hanno una storia antica. La loro origine varia; alcune sono sorte come zona di villeggiatura, altre come borghi rurali o marini. Una vasta parte del territorio è interessato da siti archeologici di notevole pregio.
Frazioni costiere a nord
modificaFrazione | m s.l.m. | Fondazione | Archeologia del territorio | Popolazione | ||
---|---|---|---|---|---|---|
Agnone Bagni (Augusta) |
nord-est | 2 | 381 | |||
Brucoli (Augusta) |
nord-est | 4 | XV secolo | 939[9] | ||
Città Giardino (Melilli) |
nord-est | 30 | XIX secolo | 2.082 | ||
Marina di Melilli (Melilli) |
nord-est | 10 | Il sito, sorto nei pressi di Thapsos, è divenuto esso stesso un'area archeologica poiché totalmente evacuato nel 1979 | odiernamente disabitata |
Frazioni costiere a sud
modifica- Frazioni di Siracusa
Frazione | m s.l.m. | Fondazione | Archeologia del territorio | Popolazione | ||
---|---|---|---|---|---|---|
Arenella | sud-est | 10 | 664 | |||
Carrozziere | sud-est | 6 | 1.324[10] | |||
Cassibile | sud-est | 53 | XIV secolo | Sorta nei pressi della preistorica e bizantina necropoli di Cassibile | 6.570 | |
Fontane Bianche | sud-est | 2 | 889[11] | |||
Fanusa | sud-est | 12 | 524[12] | |||
Ognina | sud-est | 5 | 222[13] | |||
Penisola della Maddalena | sud-est | 34 | 1.100 (circa)[14] |
- Restanti frazioni
Frazione | m s.l.m. | Fondazione | Archeologia del territorio | Popolazione | ||
---|---|---|---|---|---|---|
Calabernardo
(Noto) |
sud-est | 4 | 218 | |||
Cicirata (Avola) |
sud-est | 36 | 255[15] | |||
Gallina (Avola) |
sud-est | 38 | 700[16] | |||
Lido di Noto
(Noto) |
sud-est | 5 | XX secolo | Sorta nei pressi del sito greco di Eloro | 741 | |
Marzamemi
(Pachino) |
sud-est | 3 | XVII secolo | 263 |
I comuni dell'entroterra
modificaComune | m s.l.m. | Fondazione | Archeologia del territorio | Popolazione | ||
---|---|---|---|---|---|---|
Buccheri | nord-ovest | 820 | XI secolo | Sorge sulle pendici settentrionali del monte Lauro | 2.038[17] | |
Buscemi | nord-ovest | 761 | Sorge nei pressi della greca Kasmene, prima del XVII secolo sorgeva sul versante del monte S. Niccolò | 1.071[17] | ||
Canicattini Bagni | ovest | 362 | XVII secolo | 7.124[4] | ||
Carlentini | nord-est | 228 | XVI secolo | Fu fondata in onore di Carlo V | 17.901 abitanti[18] | |
Cassaro | nord-est | 550 | XI secolo | Sorta sulla collina del Piano Santo Stefano - nei pressi della romana Cacyrum (15 Km a ovest di Siracusa) fu riedificata nella posizione attuale dopo il terremoto del 1693 | 807[4] | |
Ferla | nord-est | 556 | XIII secolo | Rappresenta una delle due coseddette «porte» di Pantalica | 2.531[4] | |
Floridia | sud-ovest | 111 | XVII secolo | Anticamente detta Xiridia, nata come villa per i Re di Sicilia, | 22.891[17] | |
Francofonte | nord-ovest | |||||
Lentini | nord-ovest | |||||
Melilli | nord-ovest | 310 | XII secolo | Rappresenta una delle possibili eredi dell'antica Ibla; famosa soprattutto per il miele | 13.322[19] | |
Noto | sud-ovest | 152 | XVII secolo | Continuatrice di Noto Antica - la quale sorgeva 8 Km più a nord, sul monte Alveria (a 409 m s.l.m.), venne distrutta dal terremoto del 1693 e quindi abbandonata per essere ricostruita nell'attuale sito | 23.913[20] | |
Palazzolo Acreide | nord-est | 670 | XI secolo | Sorge nei pressi della greca Akrai, | 8.873[17] | |
Rosolini | sud-ovest | 154 | XV secolo | 21.757[21] | ||
Solarino | nord-ovest | 165 | XIII secolo | Vicinissima a Floridia, i due comuni formano lo Statuto Unione dei Monti Climiti | 8.025[17] | |
Sortino | nord-ovest | 438 | XV secolo | Sorta alle porte di Pantalica, nell'alta valle dell'Anapo, nei pressi dell'Anaktoron | 8.765[4] |
Frazioni montane più popolose
modificaFrazione | m s.l.m. | Fondazione | Archeologia del territorio | Popolazione | ||
---|---|---|---|---|---|---|
Villasmundo (Melilli) | nord-ovest | 190 | XVIII secolo | 4.100 | ||
Testa dell'Acqua (Noto) | sud-ovest | 590 | 435 |
Note
modifica- ^ Dalla quale proverranno infine i primi tiranni che trasformarono la polis di Siracusa, sacrificando la stessa Gela per la nuova gloria assunta nella città corinzia.
- ^ I terremoti nella STORIA: Il catastrofico terremoto dell’11 gennaio 1693 nella Sicilia orientale, l’evento più forte della storia sismica italiana – INGVterremoti, su ingvterremoti.com. URL consultato il 2 luglio 2023.
- ^ Piano paesaggistico: relazione generale (PDF), su provincia.siracusa.it. URL consultato l'11 luglio 2016.
- ^ a b c d e Dato Istat (archiviato dall'url originale il 4 giugno 2016). - Popolazione residente al 31 dicembre 2014.
- ^ Dato Istat. - Popolazione residente al 31 dicembre 2014.
- ^ a b Dato Istat (archiviato dall'url originale il 26 gennaio 2021). - Popolazione residente al 30 settembre 2015.
- ^ Dato Istat. - Popolazione residente al 1 gennaio 2016.
- ^ Dato Istat (archiviato dall'url originale il 26 gennaio 2021). - aggiornato a gennaio 2016.
- ^ Dato aggiornato al 2001.
- ^ La frazione di Carrozziere nel comune di Siracusa (SR) Sicilia, su italia.indettaglio.it. URL consultato il 2 luglio 2023.
- ^ La frazione di Fontane Bianche nel comune di Siracusa (SR) Sicilia, su italia.indettaglio.it. URL consultato il 2 luglio 2023.
- ^ La frazione di Fanusa nel comune di Siracusa (SR) Sicilia, su italia.indettaglio.it. URL consultato il 2 luglio 2023.
- ^ La frazione di Ognina nel comune di Siracusa (SR) Sicilia, su italia.indettaglio.it. URL consultato il 2 luglio 2023.
- ^ La provincia di Siracusa, su italia.indettaglio.it. URL consultato il 2 luglio 2023.
- ^ La frazione di Cicirata nel comune di Avola (SR) Sicilia, su italia.indettaglio.it. URL consultato il 2 luglio 2023.
- ^ La frazione di Gallina nel comune di Avola (SR) Sicilia, su italia.indettaglio.it. URL consultato il 2 luglio 2023.
- ^ a b c d e Dato Istat (archiviato dall'url originale il 20 settembre 2016). - Popolazione residente al 1º gennaio 2015.
- ^ Dato Istat (archiviato dall'url originale il 16 settembre 2020). - Popolazione residente al 31 dicembre 2014.
- ^ Dato Istat (archiviato dall'url originale il 9 marzo 2012). - Popolazione residente al 31 dicembre 2010.
- ^ Dato Istat al 28/02/2011, su demo.istat.it. URL consultato il 12 luglio 2016 (archiviato il 16 settembre 2020).
- ^ Dato Istat (archiviato dall'url originale il 9 marzo 2012). - Popolazione residente al 30 aprile 2012.
Bibliografia
modifica- Siracusa e provincia: i siti archeologici e naturali, il mar Ionio, i monti Iblei, Touring Editore, 1999, ISBN 978-88-365-1253-9.