Assedio di Saluzzo (1336)
L'assedio di Saluzzo del 1336 fu un episodio della guerra di successione del Marchesato di Saluzzo.
Assedio di Saluzzo parte della guerra di successione del Marchesato di Saluzzo | |||
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Data | 7-14 aprile 1336 | ||
Luogo | Saluzzo | ||
Esito | Vittoria di Manfredo V | ||
Modifiche territoriali | Distruzione della città | ||
Schieramenti | |||
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Comandanti | |||
Effettivi | |||
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Perdite | |||
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Contesto storico
modificaManfredo IV di Saluzzo aveva avuto un figlio, Manfredo in seconde nozze con Isabella Doria, che era stato nominato suo erede, tuttavia fu sconfitto dal fratellastro Federico I di Saluzzo nel 1334 che ottenne il governo del marchesato. Federico mori presto, lo stesso anno, e lasciò la situazione in mano al figlio Tommaso II di Saluzzo, che dovette fronteggiare l'esercito angioino radunato dallo zio, che osteggiava la successione.
Assedio
modificaDal 7 al 14 aprile del 1336 l'esercito finanziato da Roberto I di Napoli marciò su Saluzzo. Il signore Tommaso II fece bruciare la città affinché non restasse nulla di cui lo zio potesse impadronirsi, tuttavia a causa della pressione delle truppe angioine, il popolo saluzzese chiese al marchese di arrendersi e così fece. Manfredo V ottenne il trono ma lo dovette credere del 1342, a Tommaso a causa della decadenza del re di Napoli che non era più in grado di finanziare un'armata in grado di difendere Manfredo dagli attacchi degli alleati di Tommaso.