Augusto Fiorucci

partigiano italiano

Augusto Fiorucci (Thil, 23 agosto 1907Cantiano, 1º maggio 1944) è stato un antifascista e partigiano italiano, martire della libertà ucciso dai fascisti, medaglia d'argento al valor militare alla memoria.

Augusto Fiorucci
NascitaThil, 23 agosto 1907
MorteCantiano, 1º maggio 1944
Cause della mortefucilato dai fascisti[1]
Luogo di sepolturaCimitero di Cantiano
Dati militari
Paese servitoItalia (bandiera) Italia
Forza armataGuardia Nazionale[2]
Unità5ª Brigata Garibaldi "Pesaro"
Gradocommissario – tenente[1]
GuerreGuerra di liberazione
CampagneCampagna d'Italia
DecorazioniMedaglia d'argento al valor militare (alla memoria)
voci di militari presenti su Wikipedia

Biografia

modifica

Augusto nacque a Thil, in Francia, da Cesare e Lucia Morelli; era un operaio residente a Cantiano.

Tra i primi ad aderire alle formazioni partigiane sviluppatesi nella sua zona, combatté in numerosi scontri.

Fu rinvenuto cadavere il 1º maggio 1944, alle prime luci del mattino innanzi alle mura della chiesa di San Nicolò, in piazza Luceoli: era stato fucilato dai militi guidati dal brigadiere Egisto Monceri del locale distaccamento della Guardia Nazionale Repubblicana, dopo essere stato arrestato in quanto la sera precedente era stato trovato in possesso di una pistola, mentre era intento a dipingere frasi inneggianti al 1º maggio sul parapetto del Ponte Garibaldi, appena fuori dal centro abitato. Fiorucci, pur sottoposto a sevizie, morì senza rivelare nulla sulla propria attività partigiana.[1][3][4]

Il cadavere fu rinvenuto da sua madre che alla mattina presto stava andando a messa.[1]

Gli è stata dedicata una strada a Cantiano.[5]

Onorificenze

modifica
«Fiorucci Augusto fu Cesare, classe 1907, da Thil (Francia) – Entrava nelle formazioni partigiane operanti nella sua zona portandovi entusiasmo ed esperienza e partecipando a numerosi scontri nei quali si distingueva per coraggio e spirito di sacrificio. Catturato nel corso di una azione e sottoposto a duri interrogatori e sevizie, nulla rivelava che potesse nuocere al movimento partigiano. Condannato alla fucilazione, pur stremato per i patimenti, aveva la forza di inneggiare fieramente alla libertà.»
— Cantiano (Pesaro), 1º maggio 1944[6][7]
  1. ^ a b c d Stragi nazifasciste, episodio di Cantiano, 1º maggio 1944.
  2. ^ Relazione ufficiale (di Ottavio Ricci detto Nicola Antonini) sull'attività della 5 Brigata.
  3. ^ Pietre della Memoria. 108451 - Lapide al partigiano Augusto Fiorucci – Cantiano (PU) [collegamento interrotto], su pietredellamemoria.it.
  4. ^ Pietre della Memoria. 44296 - Lastra al partigiano Augusto Fiorucci – Cantiano (PU), su pietredellamemoria.it.
  5. ^ Pesaro, Urbino e provincia, in Touring Editore, p. 66. URL consultato il 21 maggio 2020.
  6. ^ Decreto presidenziale 1º dicembre 1969 – registrato alla Corte dei conti, addì 24 febbraio 1979 – registro n. 6 Difesa, foglio n. 18 – Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana n. 100 del 21 aprile 1970, pag. 2499.
  7. ^ Scheda su Augusto Fiorucci per il Portale memorie.

Bibliografia

modifica
  • AA. VV., La 5ª Brigata Garibaldi "Pesaro", Pesaro, Provincia di Pesaro e Urbino, Anpi Provinciale, 1980
  • AA. VV., Lotta partigiana e antifascismo nel comune di Cantiano, Cantiano, Comune di Cantiano – ANPI Pesaro e Urbino, 1998.
  • Silvia Cuppini, Giacomo De Marzi, Paola Desideri, La memoria storica tra parola e immagine. I monumenti celebrativi nella provincia di Pesaro e Urbino dal Risorgimento alla liberazione, (catalogo a cura di Marcello Tenti), Urbino, QuattroVenti, 1995.
  • Ruggero Giacomini, Ribelli e partigiani. La Resistenza nelle Marche 1943-1944, Ancona, Affinità elettive, 2008.
  • Francesco Lupatelli, Cronache partigiane. Luglio 1943 – luglio 1944, Cagli, 2000
  • Giuseppe Mari, Guerriglia sull’Appennino. La Resistenza nelle Marche, Urbino, Argalia, 1965.
  • Umberto Marini, La Resistenza nel Candigliano, Fossombrone, Metauro, 2000.
  • Ruggero Giacomini, Stefania Pallunto, Guerra di Resistenza: antologia, Istituto regionale per la storia del movimento di liberazione delle Marche, 1997.

Voci correlate

modifica

Collegamenti esterni

modifica