Bernardino Nigro, o Bernardino Niger detto il Greco (15381590), fu un pittore del XVI secolo.

Sant'Agata condotta al martirio, chiesa del Santo carcere di Catania.

Biografia

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Bernardino Nigro o Niger fu un artista tardo-manierista di famiglia greca attivo nella Sicilia sud-orientale, in particolare nato a Biancavilla come riferito da Federico de Roberto nel suo libro Catania del 1907. Il Nigro è documentato tra il 1538 e il 1588.[1]

  • 1556, Polittico composto da dieci tavole raffiguranti le scene della Sacra Famiglia e della Vita di Gesù, dalla Nascita fino alla Resurrezione e all'Ascensione - con riferimento ai misteri gaudiosi e gloriosi, oltre a due riquadri con le classiche iconografie dei due santi cavalieri, San Giorgio che sconfigge il Drago, e San Martino che divide il proprio mantello con Gesù, che gli si presenta sotto le vesti di un povero accattone.[2] Opera custodita sull'altare maggiore del duomo di San Giorgio di Modica.[3][4]
  • 1570, Adorazione dei Magi, olio su tavola, opera proveniente dal convento dei Santi Filippo e Lorenzo di Scicli e custodita nel Museo Bellomo di Siracusa.
  • 1573, Dipinto o «icona lignea dipinta», opera verosimilmente perduta durante le fasi di demolizione e ricostruzione agli inizi del 1600 per consentire l'ampliamento della matrice prossima al primitivo Oratorio dei Santi Pietro e Paolo di Acireale.[5]
  • 1573, Madonna e il bambino, dipinto su tavola, opera dispersa.
  • 1574, San Giacomo, olio su tavola, opera autografa custodita nel Museo civico al Castello Ursino.[6]
  • 1583, Trittico, per l'altare della Cappella Riva nella chiesa di Santa Maria del Gesù (perduto) con le immagini di Sant'Anna, della Vergine Maria con Gesù bambino, San Giovannino, Sant'Ambrogio, Sant'Agostino.
    • Ciclo, affreschi raffiguranti Santi nelle pareti della cappella per una commissione del costo complessivo di 34 onze.
  • 1588, Sant'Agata condotta al martirio, olio su tavola, autografo con la dicitura "Bernardinus Niger grecus faciebat 1588", opera custodita nella chiesa del Santo carcere di Catania.[6][7][8][9][10][11]

Galleria d'immagini

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  1. ^ La data di nascita (1558) del Nigro, finora accettata dagli storici, è messa in dubbio sia per la cifra artistica del Polittico di Modica, difficilmente ascrivibile all'opera di un ragazzino, seppur valente, di 15 anni, sia per la scoperta, il 9 aprile 2011, negli archivi parrocchiali, da parte dello studioso locale Pietro Boncoraglio, dell'annotazione del matrimonio del Nigro stesso, celebrato proprio nel 1573 nella stessa chiesa di San Giorgio e nell'identico anno attribuito al polittico. Anche per quei tempi, non è ipotizzabile che lo sposo avesse solo 15 anni al momento delle nozze; da qui la certezza che si debba anticipare l'anno di nascita probabilmente al 1538.
  2. ^ Pagine 679 e 680, Gioacchino di Marzo, "I Gagini e la scultura in Sicilia nei secoli XV e XVI; memorie storiche e documenti" [1], Conte Antonio Cavagna Sangiuliani di Gualdana Lazelada di Bereguardo, Volume I e II, Palermo, Stamperia del Giornale di Sicilia.
  3. ^ Una prima attribuzione è data dal testo di una canzone del pittore e poeta siracusano Girolamo Gomes: "Canzuni di / Gilormu Comes / in laudi / di Binnardinu Lu Nigru / Pitturi, che iendu à Modica a pinciri un / San Giorgi, ed' un San Martinu, / cascau di la mula".
  4. ^ Pagine 290, Bernardino Nigro da Modica in Storia dell'arte nell'Italia meridionale: Il Cinquecento, di Francesco Abbate, Donzelli editore, Roma, 2001.
  5. ^ "ACCADEMIA DI SCIENZE LETTERE E BELLE ARTI DEGLI ZELANTI E DEI DAFNICI DI ACIREALE" - "Brevi note sulla pittura in Acireale", Elenco e dislocazione opere. [2]
  6. ^ a b Il Nigro risulta comunque essere molto attivo e ricercato in Sicilia in quel periodo: nel 1574 firmò un San Giacomo a Catania, che si trova esposto ora al Museo del Castello Ursino, mentre nel 1588 dipinse la pala del Martirio di Sant'Agata nella chiesa di Sant'Agata al Carcere di Catania (Vito Librando su Quaderno del Bollettino dell'Assessorato Beni Culturali e Ambientali, Palermo 1980).
  7. ^ Scheda di Teresa Pugliatti in, Agata Santa. Storia, arte, tradizione, Giunti, 2008, pp. 291-292, ISBN 978-88-09-05928-3.
  8. ^ Francesco Ferrara, pp. 537.
  9. ^ Pagina 116, Pietro Pisani, "Osservazioni sulle antichità di Selinunte" [3], Poligrafia Fiesolana, 1825.
  10. ^ Pagina 303, Gioacchino di Marzo, "Delle Belle arti in Sicilia: dal sorgere del secolo XV alla fine del XVI" [4], Volume III, Palermo, Salvatore di Marzo Editore, 1862.
  11. ^ Pagina 29, AA. VV., "Effetto notte. Sant'Agata risanata: Due dipinti di Lanfranco a confronto" [5], Gangemi Editori.

Bibliografia

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Altri progetti

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