C/1742 C1
C/1742 C1 è una cometa non periodica che è stata osservata la prima volta il 5 febbraio 1742 dall'Emisfero australe mentre la scoperta ufficiale porta la data del 5 marzo 1742 sulla base di osservazioni compiute dall'emisfero boreale.
Cometa C/1742 C1 | |
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Stella madre | Sole |
Scoperta | 5 febbraio 1742 |
Designazioni alternative | 1742 |
Parametri orbitali | |
(all'epoca 2357351,196 8 febbraio 1742[1]) | |
Perielio | 0,76577 UA |
Inclinazione orbitale | 112,948° |
Eccentricità | 1,0 |
Longitudine del nodo ascendente | 189,201° |
Argom. del perielio | 328,043° |
Ultimo perielio | 8 febbraio 1742 |
Dati osservativi | |
Magnitudine app. |
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Orbita
modificaGli elementi orbitali dell'orbita della cometa usati attualmente sono stati calcolati a partire da un relativamente corto arco osservativo oltre un secolo e mezzo dopo il passaggio della cometa[3], poco dopo la pubblicazione degli elementi orbitali, per coincidenza, fu scoperta un'altra cometa, la C/1907 G1 Grigg-Mellish che seguiva un'orbita molto simile, subito dopo la scoperta di questa cometa si ritenne che le due comete fossero due passaggi di una stessa cometa periodica[4], in seguito altri studi le indicarono come membri di una stessa famiglia di comete[5], attualmente si ritiene che le due comete non abbiano alcun legame tra di loro e che quindi siano due comete non periodiche. La cometa ha un'orbita retrograda.
Note
modifica- ^ I dati di C/1742 C1 dal sito JPL.
- ^ (EN) William Thynne Lynn, The first comet of 1742, The Observatory, vol. 30, pag. 284-285, luglio 1907
- ^ (EN) A.C.D.C. (Andrew Claude de la Cherois Crommelin?), Notes, The Observatory, vol. 29, pag. 142-143, 1906
- ^ (EN) W.E.P., Comets of 1907, Monthly Notices of the Royal Astronomical Society, vol. 68, n. 4, pag. 291, febbraio 1908
- ^ (EN) C. H. Schuette, Two new families of comets, Popular Astronomy, vol. 57, pag.176-181, 1949
Collegamenti esterni
modifica- (EN) C/1742 C1 - Dati riportati nel database dell'IAU, su minorplanetcenter.net, Minor Planet Center.
- (EN) C/1742 C1 - Dati riportati nello Small-Body Database, su ssd.jpl.nasa.gov, Jet Propulsion Laboratory.