Chiesa di San Martino Vescovo (Bedonia)

La chiesa di San Martino Vescovo è un luogo di culto cattolico dalle forme neoclassiche situato a Montarsiccio, frazione di Bedonia, in provincia di Parma e diocesi di Piacenza-Bobbio.

Chiesa di San Martino Vescovo
Facciata
StatoItalia (bandiera) Italia
RegioneEmilia-Romagna
LocalitàMontarsiccio (Bedonia)
Coordinate44°30′34.9″N 9°35′07.6″E
Religionecattolica di rito romano
Titolaresan Martino vescovo
Diocesi Piacenza-Bobbio
Stile architettoniconeoclassico
Inizio costruzioneentro l'XI secolo
Completamentoinizi del XIX secolo

Il luogo di culto originario fu edificato in epoca medievale; risale al 1026 la più antica testimonianza della sua esistenza.[1]

Nel XIII secolo la chiesa fu menzionata quale cappella dipendente dalla pieve di Bedonia.[2]

Nel 1298 fu sepolto nel tempio, posto in prossimità del castello di Montarsiccio, il conte Ubertino Landi.[3]

Tra la fine del XVIII secolo e l'inizio del XIX il luogo di culto fu completamente ricostruito in stile neoclassico.[1]

Nel 1927, in occasione di alcuni scavi, fu rinvenuta nella chiesa la tomba di Ubertino Landi,[3] contenente, oltre allo scheletro, un cinturone in pelle e uno stiletto con manico in osso intarsiato.[4]

Intorno al 1979 la navata e le cappelle furono decorate con affreschi dal pittore Gino Triglia.[1]

Descrizione

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Facciata
 
Campanile

La chiesa si sviluppa su un impianto a navata unica affiancata da due cappelle per parte, con ingresso a est e presbiterio absidato a ovest.[1]

La simmetrica facciata a capanna, quasi interamente intonacata, è suddivisa in due parti da una fascia marcapiano; inferiormente è collocato nel mezzo l'ampio portale d'ingresso ad arco a tutto sesto, delimitato da un'ampia cornice rettangolare in conci regolari di pietra; superiormente si apre al centro una bifora ad arco a tutto sesto, decorata con lesene alle estremità; in sommità un cornicione in aggetto corre lungo gli spioventi del tetto.[1]

Dal fianco destro aggetta per tutta la lunghezza il centro parrocchiale, con copertura piana; dal lato opposto emerge sul fondo il volume della sagrestia.[1]

Sul fondo si allunga il presbiterio absidato, illuminato da due finestre rettangolari ai lati e da un'apertura a lunetta al centro.[1]

Isolato si eleva a nord-ovest il campanile in pietra, ornato con lesene sugli spigoli; la cella campanaria si affaccia sulle quattro fronti attraverso ampie monofore ad arco a tutto sesto; in sommità si staglia un'alta e aguzza guglia conica nel mezzo, circondata da quattro piccole guglie alle estremità.[1]

All'interno la navata, coperta da una volta a botte lunettata riccamente decorata con affreschi realizzati da Gino Triglia, è affiancata da una serie di lesene coronate da capitelli dorici, a sostegno del cornicione perimetrale in aggetto; sulla prima e sulla terza e ultima campata si aprono attraverso arcate a tutto sesto le cappelle laterali.[1]

Il presbiterio, lievemente sopraelevato, è preceduto dall'ampio arco trionfale dipinto; l'ambiente, chiuso superiormente da una volta a botte lunettata ornata con tempere eseguite da E. Lagasi, ospita nel mezzo l'altare maggiore a mensa su pilastrini scolpiti; sul fondo l'abside è coperta dal catino dipinto.[1]

Le cappelle sulla destra sono dedicate al confessionale e alla Madonna, mentre quelle sulla sinistra sono intitolate al battistero e alla Madonna Addolorata.[1]

  1. ^ a b c d e f g h i j k Chiesa di San Martino Vescovo "Montarsiccio, Bedonia", su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana. URL consultato il 5 gennaio 2018.
  2. ^ Fallini, Calidoni, Rapetti, Ughetti, p. 157.
  3. ^ a b Montarsiccio, su geo.regione.emilia-romagna.it. URL consultato il 5 gennaio 2018 (archiviato dall'url originale il 6 gennaio 2018).
  4. ^ Montarsiccio Bedonia (PR) – Chiesa di San Martino in "notturno" – 14 agosto 2016, su valgotrabaganza.it. URL consultato il 5 gennaio 2018 (archiviato dall'url originale il 16 ottobre 2017).

Bibliografia

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  • Marco Fallini, Mario Calidoni, Caterina Rapetti, Luigi Ughetti, Terra di pievi, Parma, MUP Editore, 2006, ISBN 88-7847-021-X.

Voci correlate

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