Chiesa di San Nicola di Mira (Carpino)
La chiesa di San Nicola di Mira è un luogo di culto cattolico, chiesa madre della città di Carpino, in provincia di Foggia e arcidiocesi di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo; fa parte della vicaria foranea del Gargano Nord.
Chiesa madre di San Nicola di Mira | |
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Facciata principale | |
Stato | Italia |
Regione | Puglia |
Località | Carpino |
Coordinate | 41°50′32.21″N 15°51′26.96″E |
Religione | cattolica |
Titolare | san Nicola di Bari |
Arcidiocesi | Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo |
Consacrazione | 1678 |
Sito web | www.chiesamadrecarpino.superweb.ws |
Posta nella parte più alta della collina carpinese, è situata nell'antico quartiere denominato La Terr[1].
Storia
modificaLa prima notizia di questa chiesa risale al Sinodo dei Vescovi del 1678, dove l'Arcivescovo Fr. Vincenzo Maria Orsini[2] la consacrò il 22 ottobre 1678 in onore di San Nicola di Mira, mettendovi le reliquie dei Santi Martiri Dionisio e Lelio[1].
In seguito, si ha notizia di questo luogo di culto nel 1837 quando la collegiata veniva richiamata nella relazione dell'Intendente Cav. Gaetano Lotti, letta all'apertura di una sessione del Consiglio Provinciale di Capitanata[3] da cui si deduce che la chiesa era stata poco prima distrutta o fortemente danneggiata, forse da eventi tellurici[1].
Altre notizie provengono dai registri comunali inerenti ai lavori di restauro in seguito a danni provocati da scosse di terremoto[4] e riedificazione del campanile, distrutto da un fulmine[1][5].
Architettura
modificaAll'edificio, situato appena fuori dal tracciato delle antiche mura, si accede tramite una scalinata a doppia rampa[6].
La facciata principale è decorata con statue in pietra inserite in nicchie, da un finestrone istoriato posto sopra il portale, da due statue di pietra che rifiniscono gli angoli della facciata e da una croce in ferro battuto al centro del timpano del tetto[1].
All'interno è costituita da un'unica navata, maestosa, con lo sfondo in corrispondenza della cupola[1].
La cupola è interamente affrescata, mentre in altre parti della chiesa, i diversi interventi di restauro hanno rovinato gli affreschi esistenti.
Ai quattro angoli della cupola sono rappresentati, su supporto di tela, i quattro evangelisti[1].
Il tetto è costituito da un doppio sistema di capriate lignee, attualmente in forte stato di degrado[1]. La capriata più grande è composta e sorregge la copertura esterna, mentre la più piccola, invece, anch'essa composta, sorregge la volta affrescata ed è costituita da un sistema di cannucce intrecciate con il gesso[1].
Il campanile posto sporgente dal perimetro, sull'angolo sinistro della Chiesa, si sviluppa su tre livelli. Al terzo sono collocate le celle campanarie e la vecchia cupola di copertura, completamente inglobata all'interno della porzione di campanile ricostruita[1].
Lavori di restauro
modificaIl 19 giugno si è tenuto un incontro tra la cittadinanza e le istituzioni sul restauro della Chiesa ed è emersa una situazione preoccupante soprattutto per le capriate che sorreggono il tetto ovvero le capriate lignee che sono in uno stato di degrado avanzato[7]. Don Celestino Jervolino, parroco di Carpino, si è subito attivato per ricevere, ma la CEI ha dato la disponibilità per soli 285.000 euro su un intervento 516.000 euro per un restauro urgente[7].
Per un restauro completo, l'architetto Mimmo Zezza preparò, nel 1995 un progetto completo di restauro per la Chiesa, la cui somma stimata era di 6 milioni di euro di cui 4, prelevati dai fondi dell'8xMille[7].
L'intervento finora autorizzato dalla sovrintendenza ai beni culturali, riguarda l'aggiunta di un lanternino sulla cupola, la demolizione della punta del campanile con il ripristino della vecchia versione e il consolidamento delle capriate[7].
I lavori di restauro urgenti sono iniziati a Novembre 2010.
Note
modifica- ^ a b c d e f g h i j Celestino Jervolino, Chiesa madre di Carpino, Cenni Storico, su chiesamadrecarpino.superweb.ws. URL consultato il 10 settembre 2010.
- ^ poi papa Benedetto XIII
- ^
«Nella Capitale della Provincia fu aperto a’ fedeli il tempio di San Francesco Saverio; sono prossimi ad aprirsi quelli novellamente costruiti in Vieste, Lesina…. Carpino»
- ^ deliberazioni del Consiglio e della Giunta del 13 maggio 1873 e 3 giugno 1876
- ^ deliberazioni del Consiglio e della Giunta 14.04.1886
- ^ Roberto Gismondi, Massimo Alfonso Russo, http://books.google.it/books?id=IyCyI8mjQHkC&pg=PA66&dq=chiesa+madre+carpino&hl=it&ei=Q3CLTOvgKMXqOMrzqK8K&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=1&ved=0CCsQ6AEwAA#v=onepage&q=chiesa%20madre%20carpino&f=false , in Il profilo turistico dei comuni del Parco nazionale del Gargano, Franco Angeli, 2007, pag.66. URL consultato l'11 settembre 2010.
- ^ a b c d Domenico Sergio Antonacci, Di Bari Sara, Restauro della Chiesa di San Nicola di Mira, su Amara terra mia, 21 giugno 2010. URL consultato il 10 settembre 2010.
Bibliografia
modificaWeb
modifica- Celestino Jervolino, Chiesa madre di Carpino, Cenni Storico, su chiesamadrecarpino.superweb.ws. URL consultato il 10 settembre 2010.
- Domenico Sergio Antonacci, Di Bari Sara, Restauro della Chiesa di San Nicola di Mira, su Amara terra mia, 21 giugno 2010. URL consultato il 10 settembre 2010.
Documenti
modifica- Delibere Consiglio e Giunta Comunale
Testi
modifica- Roberto Gismondi, Massimo Alfonso Russo, http://books.google.it/books?id=IyCyI8mjQHkC&pg=PA66&dq=chiesa+madre+carpino&hl=it&ei=Q3CLTOvgKMXqOMrzqK8K&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=1&ved=0CCsQ6AEwAA#v=onepage&q=chiesa%20madre%20carpino&f=false , in Il profilo turistico dei comuni del Parco nazionale del Gargano, Franco Angeli, 2007, pag.66. URL consultato l'11 settembre 2010.
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su chiesa di San Nicola di Mira
Collegamenti esterni
modifica- Sito ufficiale, su chiesamadrecarpino.superweb.ws.
- Chiesa di San Nicola di Mira, su BeWeB, Ufficio nazionale per i beni culturali ecclesiastici della Conferenza Episcopale Italiana.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 195145911069827061035 |
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