Santuario di Sant'Antonio di Padova (Barcellona Pozzo di Gotto)

edificio religioso di Barcellona Pozzo di Gotto

Il Santuario di Sant'Antonio di Padova e il convento dell'Ordine dei frati minori osservanti costituiscono un polo religioso ubicato nel quartiere Sant'Antonino. L'aggregato monumentale ricade nell'arcidiocesi di Messina-Lipari-Santa Lucia del Mela, vicariato di Barcellona Pozzo di Gotto sotto il patrocinio di San Sebastiano, arcipretura di Barcellona Pozzo di Gotto, giurisdizione parrocchiale della chiesa di San Francesco di Paola. Il 24 maggio 1986 la chiesa conventuale di Sant'Antonino è dichiarata santuario diocesano.[1]

Santuario di Sant'Antonio di Padova
Santuario di Sant'Antonio di Padova
StatoItalia (bandiera) Italia
RegioneSicilia
LocalitàBarcellona Pozzo di Gotto
Coordinate38°09′02.29″N 15°12′08.31″E
Religionecattolica di rito romano
TitolareSant'Antonio di Padova
Arcidiocesi Messina-Lipari-Santa Lucia del Mela
Presbiterio
Navata
Altare maggiore

Il 14 ottobre 1613 i frati minori osservanti ottengono dalla città di Castroreale la concessione di terreni nel casale di Barcellona per la costruzione di un piccolo edificio di culto, questo è quanto si evince da manoscritti custoditi negli archivi presso la Curia generale dell'Ordine a Roma. I Francescani insediatisi nel quartiere di Sant'Antonino[2] edificano un convento tuttora esistente, sebbene riadattato in varie riprese e una chiesa nella località denominata contrada Finocchito. Nel 1622 è eretto canonicamente il convento grazie ai contributi dei munifici e devoti committenti Placido Rao e Dominichella Coppolino.

Esterno

modifica

L'ingresso laterale destro presenta un portalino decorato con un bassorilievo marmoreo raffigurante Sant'Antonio di Padova, opera d'ignoto del 1633 - 1635. Un'iscrizione marmorea reca incisa la frase "PERAMABILIS S. ANTONINUS".

Interno

modifica

L'impianto della chiesa è a una sola ampia navata centrale con altari minori laterali. Controfacciata: vestibolo - atrio. Ambiente con pilastri delimitato da arcate laterali, a livello superiore una grande loggia - cantoria sovrasta l'aula, sulla parete esterna una grande vetrata istoriata illumina gli interni.

Parete navata destra lato sud-est

modifica
 
Madonna dell'Itria, Filippo Jannelli.
 
Crocifisso.

Vestibolo:

Aula:

  • Prima campata: Altare dedicato al Sacro Cordone di San Francesco del 1724.
  • Seconda campata: Altare dedicato alla Madonna Odigitria, il quadro pala d'altare Madonna dell'Idria con monaci dell'Ordine basiliano, olio su tela, è opera di Filippo Jannelli del 1656.[2]
    • Affresco raffigurante il Miracolo della mula di Bonvillo del 1714.
  • Terza campata: Altare dedicato a San Giuseppe, nicchia con statua lignea raffigurante San Giuseppe del XIX secolo.

In prossimità del pilastro dell'arco trionfale è collocata la statua di legno policromo di Sant'Antonio da Padova del XVIII - XIX secolo, posta fino al 1930 sull'altare maggiore.[2] In seguito ai lavori di restauro del 1985 e alla realizzazione del fercolo in legno dorato nel 2007, è stata scelta questa nuova sistemazione.

Parete navata sinistra lato nord-ovest

modifica

Vestibolo:

Aula:

  • Prima campata: Altare dedicato a San Diego d'Alcalà, costituisce pala d'altare il quadro San Diego , olio su tela, opera del pittore Pietro Cannata del 1650, inserito in una ricca cornice intagliata raffigurante il Santo e ai lati episodi della vita. Sotto il piede destro si legge "PETRO CANNATA PINGEBAT 1650".
  • Seconda campata: Altare dedicato al Crocifisso, i lavori di restauro eseguiti nel 1985 hanno riportato alla luce un affresco del XVII secolo raffigurante la Madonna Addolorata e San Giovanni Apostolo ai lati della Croce sul Monte Calvario.
    • Affresco raffigurante il Miracolo del giovane risuscitato per scagionare il padre commissionato dal Capitano di Giustizia di Castroreale nel 1714.
  • Terza campata: Altare dedicato all'Immacolata Concezione, nicchia con statua marmorea raffigurante l'Immacolata Concezione, opera d'ignoto autore datata 1719.

Presbiterio

modifica
 
Chiostro del convento.

Curiosità

modifica
  • Il miracolo del cuore dell'avaro tra le nuove vetrate istoriate di fra Alberto Farina del 1995.

Sacrestia

modifica

Convento

modifica
  • Convento dell'Ordine dei Frati Minori Osservanti e chiostro.[2]
    • Chiostro con accesso sul prospetto sud, impianto quadrato con portici di cinque arcate ciascuno scandito da colonne. Solo la parete del portico est, muro condiviso con il tempio, presenta brani di antichi affreschi.
  • 1866, Dopo la confisca in seguito all'emanazione delle leggi eversive, la struttura è destinata ad attività di pubblica istruzione: asilo infantile.
  • 1868, Il Ministero della guerra lo destinò per l'alloggiamento della regia truppa di artiglieria e in poligono di tiro. La chiesa fu sconsacrata, spogliata e trasformata in scuderia. Il ripristino avvenne solo nel 1892.
  • 1899 le strutture sono adibite a sede industriale dell'agenzia per la lavorazione dei tabacchi.
  • 1936 - 1950, L'aggergato rientra nelle disponibilità della comunità di frati.

Galleria d'immagini

modifica
  1. ^ Pagina 127 e 276, Vito Amico - Gioacchino di Marzo, "Dizionario topografico della Sicilia" [1] Archiviato il 1º luglio 2018 in Internet Archive., Salvatore di Marzo Editore, Volume primo, Seconda edizione, Palermo, 1858.
  2. ^ a b c d e Touring Club Italiano, pp. 915.

Bibliografia

modifica

Altri progetti

modifica

Collegamenti esterni

modifica