Classe Friant

classe di incrociatori

La classe Friant era costituita da tre incrociatori protetti della Marine nationale francese, costruiti per compiti essenzialmente coloniali, ma non per questo privi di interesse tecnico e operativo.

Classe Friant
L'incrociatore Chasseloup Laubat nel 1907
Descrizione generale
Tipoincrociatore protetto
Numero unità3
Proprietà Marine nationale
Caratteristiche generali
Dislocamento3880 t
Lunghezza95 m
Larghezza13 m
Pescaggio6,4 m
Propulsione2 gruppi di motrici a triplice espansione su 2 assi;9500hp.
Velocità18,5 nodi (34,26 km/h)
Equipaggio375
Armamento
Artiglieria
  • 6 cannoni da 164 mm
  • 4 cannoni da 100 mm
  • 4 cannoni da 47 mm
  • 11 cannoni da 37 mm
Siluridue tubi lanciasiluri da 355 mm
Corazzaturaponte: 30-80 mm.
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Il loro progetto, elaborato nel tardo XIX secolo, prevedeva un aspetto volutamente combattivo e minaccioso, così che essi, anziché sembrare quelle unità leggere che erano, somigliavano piuttosto a delle piccole corazzate.

Il disegno prevedeva uno sperone di prua esageratamente pronunciato, una poppa a bulbo, con un rigonfiamento notevole che aumentava la lunghezza dello scafo rispetto al ponte di coperta, fiancate larghe e rigonfie verso il basso, con un rapporto lunghezza-larghezza più simile ad una nave da battaglia che ad un incrociatore. Dal momento che essi erano navi destinate ai caldi climi tropicali tutto lo scafo era riccamente fornito di portelli rettangolari, piuttosto dei più piccoli oblò.

Il ponte, invece, era di semplice disegno, continuo da prua a poppa, con poche sovrastrutture al di fuori della plancia e una struttura analoga, addirittura più grande a poppa, ed entrambi questi blocchi avevano alberi tubolari piuttosto alti. Non mancavano 3 coppie di lance, 2 dei cannoni principali e i 4 secondari, ed infine i 3 fumaioli, bassi e armoniosi, nella parte centro-anteriore della nave.

L'apparato propulsivo verteva su motrici a vapore, dalla non impressionante potenza di 9500hp.

La corazzatura era piuttosto cospicua, con un ponte protetto da 30mm, che diventavano 80 nei punti in cui esso si inarcava, sopra la sala delle ingombranti macchine alternative. Altre corazze leggere erano presenti sulle postazioni dei pezzi d'artigliaria.

L'armamento era molto potente, con 6 cannoni da 164/30mm, 1 a prua, 1 a poppa, 4 su barabette laterali ad ampio campo di tiro, mentre i 4 cannoni da 100 erano sul ponte, 2 a prua e 2 a poppa. I 10 cannoni da 47mm previsti non trovarono applicazione pratica, tranne che alcuni — e solo per poco — sulla capoclasse, per motivi di stabilità, ciò che forse era la principale pecca del progetto: nei mari tropicali non vi è dubbio che i pirati necessitavano di attenzioni, e cannoni leggeri di questo tipo erano molto più utili che non le armi più pesanti, per tenerli a bada. Oltretutto, sullo scafo i vari portelli erano teoricamente un facile accesso per eventuali malintenzionati, agevolati anche dallo scafo rigonfio verso il basso.
Ma tutto questo si è rivelato solo teorico. I Friant, ottime navi coloniali, non subirono mai abbordaggi. I nomi erano altisonanti almeno quanto agguerrite le navi: Chasseloup-Laubat, Bougead e Friant. Altre 3 unità, leggermente modificate vennero varate successivamente ed erano Cassard, Du Cahyla e d'Assas.

Tutte queste navi operarono durante l'intera guerra del 1914-18, viaggiando dai Dardanelli alle Antille, all'Oceano Indiano.

Nome Cantiere Varo Entrata in servizio Destino finale Intitolazione
Bugeaud Arsenale di Cherbourg aprile 1893 gennaio 1895 radiata nel gennaio del 1911 Thomas Robert Bugeaud
Friant Arsenale di Brest aprile 1893 aprile 1895 radiata nel giugno del 1920 Louis Friant
Chasseloup Laubat Arsenale di Cherbourg 17 aprile 1893 gennaio 1895 ritirata dal servizio attivo nel febbraio del 1911, usata come impianto per la distillazione[1] dal 1915 al 1923, dapprima a Corfù poi a Port-Étienne dove venne abbandonata e affondata nel 1926 François de Chasseloup-Laubat
  1. ^ Le Distilling ship sono unità con la capacità di convertire l'acqua salata in acqua dolce. In genere erano di stanza nelle basi avanzate durante un conflitto dove supportavano le truppe di terra e le unità navali di prima linea.

Bibliografia

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