Classificazione di Bautz-Morgan
La classificazione di Bautz-Morgan fu sviluppata nel 1970 da Laura P. Bautz e William Wilson Morgan al fine di categorizzare gli ammassi di galassie sulla base della loro morfologia.[1] Sono stati definiti tre tipi principali: I, II, e III. Sono anche previste tipologie intermedie (I-II, II-III). Inizialmente fu proposto anche un tipo IV, ma non incluso nella stesura definitiva.[2]
Classificazione
modifica- Il tipo I è un ammasso dominato da una galassia cD (cioè una galassia centrale dominante, di solito una ellilltica supergigante) brillante, grande e supermassicia; ad esempio Abell 2029 e Abell 2199.
- Il tipo II è un ammasso che contiene galassie ellittiche la cui brillantezza relativa all'ammasso è intermedia tra il tipo I e il tipo III. L'ammasso della Chioma (Abell 1656) ne è un esempio.
- Il tipo III è un ammasso che non ha componenti particolarmente degni di nota, come ad esempio l'ammasso della Vergine. Il tipo III è suddiviso a sua volta in tipo IIIE e tipo IIIS
- Tipo IIIE sono ammassi che non contengono molte galassie giganti spirali;
- Tipo IIIS sono ammassi che contengono molte galassie giganti spirali.
- Il “deprecato” tipo IV classificava quegli ammassi i cui membri più brillanti erano costituite prevalentemente da galassie spirali.[2]
Esempi
modificaAmmasso | Tipo | Note | |
---|---|---|---|
Abell 2199 | Tipo I | ||
Abell S740 | Tipo I-II | ||
Ammasso della Chioma | Tipo II | ||
Abell 1689 | Tipo II-III | ||
Ammasso della Vergine | Tipo III | ||
Tipo IIIS | |||
Tipo IIIE |
Note
modifica- ^ Laura Bautz e William W. Morgan, On the Classification of the Forms of Clusters of Galaxies (PDF), in Astrophysical Journal, vol. 162, dicembre 1970, pp. L149, Bibcode:1970ApJ...162L.149B, DOI:10.1086/180643, A&AA ID. AAA004.160.015. URL consultato il 10 marzo 2012.
- ^ a b Laura Bautz e William W. Morgan, Preliminary Classification of Clusters of Galaxies (PDF), in Bulletin of the American Astronomical Society, vol. 2, settembre 1970, p. 294, Bibcode:1970BAAS....2R.294B, A&AA ID. AAA004.160.006. URL consultato il 10 marzo 2012.