Cocciniglia (colorante)
La cocciniglia è un colorante ricavato dall'omonimo insetto appartenente alla famiglia della coccoidea, in particolare dalle femmine della specie Dactylopius, Dactylopius coccus e della specie Kermes vermilio. L'acido carminico, che è la molecola colorata, può essere estratto anche da batteri modificati a tale scopo.
Descrizione
modificaL'insetto secerne un liquido molto denso e intensamente colorato che usa come involucro per proteggersi dai predatori. Per produrre un chilogrammo di colorante occorrono circa 80-100 mila insetti.[1] Una volta ottenuta la polvere macinando l'esoscheletro degli insetti, questa viene trattata con acqua calda per estrarre l'acido carminico.
La cocciniglia viene utilizzata per produrre una parte dei coloranti rossi utilizzati nell'industria alimentare (l'additivo alimentare E 120 è un sale di alluminio dell'acido carminico) e, in misura minore, nella tintura dei tessuti.
Dato l'elevato costo, ultimamente viene spesso sostituita da coloranti o miscele di coloranti di origine sintetica come E122 - E124 - E132 nei prodotti alimentari commerciali (obbligatoriamente elencati in etichetta come additivi alimentari con la relativa sigla europea). In alcuni soggetti può dar luogo ad allergie.
Usi
modificaUn liquore dal tipico colore cremisi ottenuto con la cocciniglia è l'alchermes, che prende il nome dalla parola araba al-qirmiz. Prima dell'avvento dei coloranti azoici, i prodotti rossi di pasticceria e molte altre bevande rosse come aperitivi, bitter, vermut e bevande gassate erano colorati con la cocciniglia.
Note
modifica- ^ Non-wood forest products for rural income and sustainable forestry, su www.fao.org, 1995. URL consultato l'11 aprile 2023.
Bibliografia
modifica- P.T. Coultate, La chimica degli alimenti, Zanichelli. ISBN 88-08-07149-9
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikizionario contiene il lemma di dizionario «cocciniglia»
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su cocciniglia
Collegamenti esterni
modifica- (EN) carmine, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
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