Come distinguere l'adulatore dall'amico

opera di Plutarco

Come distinguere l'adulatore dall'amico (Quomodo adulator ab amico internoscatur; titolo originale Πῶς ἄν τις διακρίνοιε τὸν κόλακα τοῦ φίλου) è un trattato morale di Plutarco, incluso nei suoi Moralia[1].

Come distinguere l'adulatore dall'amico
Titolo originaleΠῶς ἄν τις διακρίνοιε τὸν κόλακα τοῦ φίλου
Altro titoloQuomodo adulator ab amico internoscatur
Busto moderno di Plutarco nella sua Cheronea.
AutorePlutarco
PeriodoII secolo
1ª ed. italiana1841
Generesaggio
Sottogenerefilosofia
Lingua originalegreco antico
SerieMoralia

Struttura

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Il trattato, rivolto ad Antioco Filopappo, si incentra[2] sulla necessità di saper distinguere gli amici dagli adulatori, per evitare di cadere nel tranello delle belle parole, spesso menzognere [3]:

«Se l’adulatore, al pari della maggior parte delle altre disgrazie, si attaccasse solo o soprattutto alle persone dappoco e abiette, non sarebbe così insidioso; ma dato che si comporta come i tarli, che di preferenza si infilano nei legni teneri e invitanti, sono i caratteri ambiziosi, nobili e perbene ad accogliere e nutrire questo parassita.»

L'opera è il n. 89 del catalogo di Lampria.

  1. ^ 48E–74E.
  2. ^ Come esplicitato in 50E-F.
  3. ^ 49C.

Bibliografia

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  • Plutarco, Come distinguere l'adulatore dall'amico, a cura di Italo Gallo e Emidio Pettine, Napoli, D'Auria, 1988, ISBN 88-7092-216-2.

Voci correlate

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Controllo di autoritàVIAF (EN178414321 · BAV 492/68976 · LCCN (ENno91030453 · GND (DE4404168-8 · BNF (FRcb12364501w (data)