Commissario europeo per gli affari economici e monetari
Il Commissario europeo per gli affari economici e monetari è un membro della Commissione europea responsabile per l'Unione degli affari finanziari e monetari, spesso combinati con altri simili incarichi.
Commissario europeo per gli affari economici e monetari | |
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Stato | Unione europea |
Tipo | commissario europeo |
In carica | Paolo Gentiloni |
Istituito | 1958 |
Nominato da | Ursula von der Leyen |
Sito web | ec.europa.eu/commission_2010-2014/rehn/index_en.htm |
Competenze
modificaQuesta posizione ha una grande importanza, dovuta all'impatto che l'Unione europea ha sul mondo dell'economia. Il Commissario è anche l'interlocutore naturale della Banca centrale europea.
È tuttavia fondamentale considerare che non è l'unico incarico del settore, dato che si occupano di questioni economiche anche i commissari europei alle imprese ed all'industria, al mercato interno ed ai servizi, alla concorrenza, al commercio, alla fiscalità ed all'unione doganale, alla programmazione finanziaria ed al bilancio, all'energia e alla politica dei consumatori.
Al Commissario per gli affari economici e monetari fa capo la Direzione Generale per gli affari economici e finanziari.
Modifiche
modificaSono state proposte idee da politici quali ad esempio Ségolène Royal i quali vorrebbero un governo economico per la zona euro; all'inizio della Commissione Barroso, la Germania proponeva un "super-Commissario" economico, la quale sembrava essere una soluzione possibile. Tuttavia l'idea venne abbandonata, anche se si decise di rafforzare i poteri del Commissario europeo per l'industria e l'imprenditoria.
Attualmente tale incarico è ricoperto dall'italiano Paolo Gentiloni, in carica dal 1º dicembre 2019.
Elenco
modificaVoci correlate
modificaCollegamenti esterni
modifica- (EN) Sito del Commissario (2010 - 2014), su ec.europa.eu.
- (EN) DG Affari Economici e Finanziari, su ec.europa.eu.
- Sito ufficiale della Commissione, su ec.europa.eu.
- Sito della Banca Centrale Europea, su europa.eu. URL consultato il 16 gennaio 2011 (archiviato dall'url originale il 30 settembre 2010).