Commixtio sanguinis (biologia)

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Con la locuzione commixtio sanguinis (dal verbo latino cum + misceo,-es, miscui, mixtum, miscère = mescolare; e dal sostantivo sanguis,-inis = sangue), in biologia e medicina, si intende il fenomeno per cui il sangue non ossigenato, proveniente dal corpo, si miscela con il sangue ossigenato proveniente dagli organi respiratori[1][2].

Ciò avviene tipicamente nel caso di circolazione semplice, come negli ittiopsidi, in cui atrio e ventricolo del cuore sono costituiti ciascuno da una singola camera, in comunicazione tra loro. Questo fenomeno è ridotto, ma pur sempre presente, in animali con circolazione doppia ed incompleta come dipnoi, anfibi e rettili), mentre è assente a qualsiasi livello dal sistema circolatorio degli animali con circolazione doppia e completa come uccelli e mammiferi[2][3].

Si può verificare anche nel caso della circolazione fetale, quando il sangue proveniente dalla placenta, per mezzo della vena ombelicale, si riversa nella vena cava inferiore, che trasporta sangue deossigenato; nel neonato può manifestarsi nel caso di forame ovale pervio: In generale si presenta nelle patologie caratterizzate da shunt[2][3].

  1. ^ HUMAN BODY PRESENTATION, su Genially. URL consultato il 10 luglio 2024.
  2. ^ a b c Biologia dell'evoluzione | Sbobinature di Biologia | Docsity, su www.docsity.com. URL consultato il 10 luglio 2024.
  3. ^ a b Apparato circolatorio | Appunti di Anatomia e Fisiologia Animale | Docsity, su www.docsity.com. URL consultato il 10 luglio 2024.