Copa América
La Copa América (Coppa America) è il campionato continentale di calcio della CONMEBOL, la federazione che raggruppa le nazionali del Sud America. Si tratta del più longevo torneo calcistico per nazionali tuttora disputato che non sia organizzato all'interno di una rassegna polisportiva più ampia, poiché la sua prima edizione risale al 1916 in Argentina.[1]
Copa América | |
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Sport | |
Tipo | Squadre nazionali maschili |
Federazione | CONMEBOL |
Continente | America del Sud |
Organizzatore | CONMEBOL |
Titolo | Campeón de América (Campione d'America) (de iure) Campeón de Sudamérica (Campione del Sudamerica) (de facto) |
Cadenza | Quadriennale |
Apertura | giugno |
Chiusura | luglio |
Partecipanti | 10, 12 o 16 squadre |
Formula | Gironi all'italiana + Eliminazione diretta |
Sito Internet | copaamerica.com |
Storia | |
Fondazione | 1916 |
Numero edizioni | 48 |
Detentore | Argentina |
Record vittorie | Argentina (16) |
Ultima edizione | Stati Uniti 2024 |
Trofeo o riconoscimento | |
Nata come Campeonato Sudamericano de Football (Campeonato Sud-Americano de Football in lingua portoghese),[2][3][4][5] adotta dall'edizione del 1975 il nome attuale. Nelle 48 edizioni disputate fino a oggi, sono otto le nazionali che sono riuscite a vincere il trofeo: la più titolata è l’Argentina, con sedici trofei, seguita dall'Uruguay con quindici vittorie e dal Brasile con nove successi; Cile, Paraguay e Perù vantano due vittorie ciascuno e, infine, Bolivia e Colombia hanno in bacheca una vittoria per parte. Solo Ecuador e Venezuela non hanno ancora vinto il titolo. L'Uruguay è la nazionale con il maggior numero di partecipazioni alla fase finale del torneo (46). L'Uruguay e la Colombia sono le uniche nazionali ad aver vinto la competizione in tutte le edizioni disputate da Paesi organizzatori (rispettivamente sette e una volta).
Storia
modificaTrofeo
modificaCadenza
modificaLa cadenza del torneo è stata ripetutamente modificata nel corso del tempo.
Nelle prime edizioni (dal 1916 agli anni '60) essa era del tutto irregolare: si giocava anche una volta l'anno; le edizioni straordinarie divennero frequenti a partire dagli anni '30; l'edizione del 1937, organizzata in Argentina, iniziò in realtà nel dicembre 1936 per concludersi a febbraio; nel 1959 si disputarono addirittura due edizioni, una regolare e una a carattere straordinario.
A partire dall'edizione del 1975 si affermò, de facto, la cadenza quadriennale che durò fino alla Copa América 1987, a partire dalla quale la CONMEBOL deliberò di organizzare la competizione ogni due anni. Tale decisione fu mantenuta fino al 2001: la coppa si teneva negli anni dispari, allo scopo di evitare la concomitanza con i campionati mondiali di calcio e con le Olimpiadi.
La pratica di un'edizione ogni due anni è stata tuttavia abbandonata per evitare di disputare il torneo l'anno precedente ai mondiali di calcio. Infatti, con la trasformazione dei gironi di qualificazione dell'area sudamericana in un unico grande girone da dieci squadre (tale maxigirone fu introdotto nelle qualificazioni a Francia 1998), le nazionali tendevano, nelle edizioni svoltesi l'anno prima del mondiale, a convocare giocatori di secondo livello per permettere a quelli principali di riposare, abbassando così notevolmente il livello del gioco.
Così, a partire dall'edizione 2001, si decise per la cadenza triennale, mantenuta fino alla Copa América 2007. Per evitare la sovrapposizione con il campionato mondiale 2010, nella riunione di Asunción del 19 dicembre 2007, il Comitato esecutivo della CONMEBOL decise di adottare la cadenza quadriennale a partire dal 2011, stavolta in maniera regolare.[6] Il regolamento prevedeva comunque possibili edizioni straordinarie della Copa América, giocate a distanza di meno di quattro anni dall'ultima disputata, qualora ne facessero richiesta almeno dieci paesi.[7] Nel 2016, eccezionalmente per i cento anni dall'istituzione del torneo, la CONMEBOL organizzò un'edizione speciale della competizione denominata Copa América Centenario.
Nel 2020 la prevista edizione che avrebbe dovuto svolgersi in contemporanea al campionato europeo 2020 fu rinviata a causa della pandemia di COVID-19 e si disputò nel 2021, sempre in concomitanza con il campionato europeo, anch'esso posticipato di 12 mesi.[8]
A partire da allora, si decise che il torneo verrà svolto negli anni pari con cadenza quadriennale, in concomitanza con i campionati europei.
Formula
modificaDopo l'abbandono del girone all'italiana (in uso dal 1916 fino all'edizione 1967), il torneo ha più volte mutato formula.
Dall'edizione 1975 (la prima disputata con tutte le dieci nazionali affiliate alla CONMEBOL) a quella del 1983 il torneo non fu organizzato da alcun Paese. Al contrario, le selezioni partecipanti (esclusa quella campione in carica) si affrontavano in tre gironi da tre squadre ciascuno in partite di andata e ritorno nei rispettivi Paesi. Le tre nazionali che vincevano i gironi iniziali accedevano poi alle semifinali, dove entrava in gioco anche la squadra campione uscente. Le vincenti accedevano alla finale, mentre non si giocava la finale per il terzo posto. Anche semifinali e finale erano giocate in gare di andata e ritorno.
Le regole cambiarono in occasione dell'edizione 1987, allorché la CONMEBOL decise di riaffidare l'organizzazione del torneo ad un solo Paese (che in quel caso fu l'Argentina). Fu confermata la formula in uso dal 1975, con la sola differenza che le partite non erano più in doppia sfida, ma in gara unica. In questa edizione venne anche introdotta la finale per il terzo posto.
Due anni dopo, nell'edizione 1989 in Brasile, il regolamento subì ulteriori modifiche: le dieci squadre partecipanti, infatti, furono divise in due gironi all'italiana da cinque squadre ciascuno. Le prime due classificate accedevano al girone finale a 4, la cui vincente si aggiudicava il titolo.
Nell'edizione 1993 in Ecuador, conseguentemente alla decisione di aprire il torneo anche a due squadre non affiliate alla CONMEBOL (portando così a 12 il numero delle squadre in lizza), venne introdotto un nuovo formato. Tale formula contemplava un primo turno con tre gironi all'italiana da quattro squadre ciascuno; le prime due classificate di ogni girone e le due migliori terze si qualificavano ai quarti di finale. Da qui in avanti, si avevano gare ad eliminazione diretta. In queste ultime, fino all'edizione 2007, se i tempi regolamentari si concludevano in parità, si andava direttamente ai tiri di rigore, senza disputare i tempi supplementari. Dall'edizione 2011 furono introdotti anche nella Copa América i tempi supplementari per tutti i turni ad eliminazione diretta, usati poi solo in finale dall'edizione 2015.[9] Nonostante il successo della Copa América Centenario giocata a 16 squadre, la CONMEBOL confermò il formato a 12 partecipanti anche per le successive edizioni.
Nel 2019 fu deliberata l'introduzione di un nuovo formato, che avrebbe dovuto entrare in vigore nell'edizione del 2020. La formula prevedeva la partecipazione di 12 squadre divise in 2 gironi da 6 squadre ciascuno; ad ospitare il torneo potevano essere anche essere due Paesi, in ciascuno dei quali si sarebbero disputate tutte le partite di un girone. In tal modo ogni squadra avrebbe avuto la garanzia di disputare almeno cinque partite, contro le tre previste dal vecchio formato.[8] Tuttavia, a causa della pandemia di COVID-19, il torneo si disputò nel 2021 e vide la partecipazione di 10 squadre anziché delle 12 previste. Conseguentemente, il torneo fu strutturato in due gironi da cinque squadre ciascuno, con le prime 4 classificate che avanzarono alla fase ad eliminazione diretta.
Per l'edizione del 2024 il torneo subì un nuovo cambio di formato, con l'allargamento a 16 squadre; oltre alle 10 della CONMEBOL, le rimanenti 6 qualificate tramite la CONCACAF Nations League, con la prima fase composta da quattro gironi da 4 squadre e le prime 2 di ognuno che accedono ai quarti di finale.
Paesi organizzatori
modificaDopo che l'organizzazione del torneo fu, durante l'epoca del Campeonato Sudamericano, decisa di volta in volta dalla CONMEBOL e dopo che nelle edizioni del 1975, 1979 e 1983 nessun Paese organizzò la Coppa America, nel 1984 il massimo organo calcistico sudamericano optò per un nuovo criterio di assegnazione: l'ordine alfabetico. Di volta in volta, il Paese avente diritto avrebbe dovuto confermare la propria volontà (e possibilità) di ospitare la rassegna: in caso contrario sarebbe subentrato il Paese successivo, in caso di rifiuto anche di quest'ultimo, quello ulteriormente successivo o un altro interessato.
Così dal 1987 al 2007 hanno organizzato il torneo nell'ordine l'Argentina (1987), il Brasile (1989), il Cile (1991), l'Ecuador (1993), l'Uruguay (1995), la Bolivia (1997), il Paraguay (1999), la Colombia (2001), il Perù (2004) ed il Venezuela (2007).
Come si nota, l'ordine alfabetico non è stato sempre rispettato. Già in vista dell'edizione 1989, la Bolivia chiese di essere rimandata a data da destinarsi, per insufficienza di strutture e risorse: le subentrò così il Brasile, mentre il Paese andino avrebbe ospitato la Coppa America soltanto 8 anni più tardi, nel 1997. Nel 1993, poi, la Colombia fu saltata per motivi di sicurezza, mentre l'organizzazione dell'edizione 1995 fu direttamente assegnata all'Uruguay, unico dei Paesi restanti in grado di ospitare la manifestazione.
Dopo l'edizione del 2007, il comitato esecutivo della CONMEBOL, nella citata riunione di Asunción del 19 dicembre 2007, ha fissato al 2011 la data dell'edizione successiva e ha deciso di aprire un nuovo ciclo per l'organizzazione del torneo, anche in tal caso basato sull'ordine alfabetico, a partire dall'Argentina.[10] Anche stavolta l'ordine non è stato rispettato: scartata la Bolivia, il Brasile avrebbe dovuto ospitare l'edizione 2015, ma dato che il Paese brasiliano era impegnato nell'organizzazione di altri importanti eventi (Confederations Cup 2013, Giornata mondiale della gioventù 2013, Mondiale 2014 e Olimpiade 2016), ha chiesto e ottenuto, col benestare della CONMEBOL, uno scambio di edizioni col Cile, che ha visto quindi anticipata l'edizione casalinga dal 2019 al 2015. Inoltre, con il consenso di tutte le federazioni, nel 2016 si è svolta un'edizione speciale negli Stati Uniti d'America, in occasione del centenario della competizione e della confederazione continentale, a 16 squadre.
Dopo l'edizione disputata in Brasile nel 2019, l'anno successivo il torneo avrebbe dovuto svolgersi inizialmente in Argentina e Colombia ma, a causa della pandemia di COVID-19, l'edizione è stata rinviata al 2021 e spostata nuovamente in Brasile.
L'edizione 2024 è stata organizzata nuovamente negli Stati Uniti d'America.
Nazionali partecipanti
modificaLe nazionali che prendono parte alla Copa América sono dodici.
Partecipanti fisse sono le selezioni dei dieci Paesi membri della Confederazione sudamericana: Argentina, Bolivia, Brasile, Cile, Colombia, Ecuador, Paraguay, Perù, Uruguay e Venezuela.
A partire dall'edizione 1993 vengono invitate anche due rappresentative di Paesi non affiliati alla CONMEBOL. Trattasi, tradizionalmente, di squadre nord e centro americane, affiliate alla CONCACAF.
Di fatto, ospite fisso della Coppa America sin dal 1993 è il Messico, che da allora ha partecipato a tutte le edizioni della manifestazione disputate fino al 2016. Altre nazionali di federazioni affiliate alla CONCACAF ad aver partecipato più volte alla Coppa America sono la Costa Rica (presente alle edizioni del 1997, del 2001, del 2004 e del 2011) e gli Stati Uniti (partecipanti alle edizioni del 1993, del 1995, del 2007, del 2016 e del 2024).
Nel 2001, a causa della defezione dell'Argentina e del Canada (quest'ultima originariamente invitata con il Messico), partecipò anche l'Honduras, insieme alla Costa Rica e al Messico, portando così a 3 il numero delle partecipanti a quell'edizione esterne alla CONMEBOL.
Nell'edizione 1999, per la prima volta nella storia del torneo fu invitata una nazionale asiatica, il Giappone. La selezione nipponica avrebbe dovuto partecipare anche all'edizione del 2011, ma dovette rinunciare a seguito del terremoto del Tōhoku del marzo 2011, che costrinse la federazione giapponese a sospendere il campionato nazionale, riprendendolo proprio durante l'estate.[11]
Nell'edizione 2015 ha debuttato la Giamaica, mentre in occasione della Copa América Centenario del 2016, disputata eccezionalmente con 16 squadre, hanno esordito anche Haiti e Panama.
Nell'edizione 2019 non vi sono state, per la prima volta dall'estensione del numero delle squadre partecipanti a 12, selezioni CONCACAF: Messico e Stati Uniti, inizialmente invitate, hanno declinato in ragione della concomitanza del torneo con la CONCACAF Gold Cup 2019.[12][13][14][15] Il loro posto è stato rimpiazzato da due squadre asiatiche: il Giappone e l'esordiente Qatar.[16]
Per l'edizione 2021, sono state invitate Qatar e, per la prima volta in assoluto, l'Australia. Successivamente, a causa della pandemia di COVID-19, le due selezioni hanno declinato l'invito. Per questo motivo tale edizione è stata la prima dal 1991 in cui hanno preso parte solo le dieci nazionali affiliate alla CONMEBOL.
L'edizione 2024 vede la partecipazione delle dieci nazionali affiliate alla CONMEBOL e di sei nazionali affiliate alla CONCACAF, selezionate tramite la CONCACAF Nations League 2023-2024. Fa il suo esordio nella competizione il Canada.
Albo d'oro
modificaDi seguito tutte le edizioni del Campeonato Sudamericano de Football e della Copa América. Nell'edizione 1916 non era in palio il trofeo, che venne invece assegnato dall'edizione successiva. Anche nelle edizioni 1935, 1941, 1945, 1946, 1956 e 1959 del Campeonato Sudamericano non era in palio il trofeo, ma sono comunque riconosciute come ufficiali dalla CONMEBOL.
Statistiche generali
modificaClassifica generale
modificaDati aggiornati alla Copa América 2021.
Pos. | Squadra | Pt | G | V | N | P | GF | GS | DR |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
1. | Argentina | 423 | 202 | 127 | 42 | 33 | 474 | 182 | +292 |
2. | Uruguay | 374 | 206 | 112 | 38 | 56 | 410 | 222 | +188 |
3. | Brasile | 362 | 191 | 108 | 38 | 45 | 430 | 204 | +226 |
4. | Paraguay | 235 | 177 | 64 | 43 | 70 | 264 | 303 | -39 |
5. | Cile | 234 | 188 | 67 | 33 | 88 | 291 | 316 | -25 |
6. | Perù | 213 | 161 | 58 | 39 | 64 | 230 | 255 | -25 |
7. | Colombia | 172 | 124 | 49 | 25 | 50 | 142 | 191 | -49 |
8. | Bolivia | 86 | 119 | 20 | 26 | 73 | 108 | 298 | -190 |
9. | Ecuador | 74 | 126 | 16 | 26 | 84 | 134 | 327 | -193 |
10. | Messico | 70 | 48 | 19 | 13 | 16 | 66 | 62 | +4 |
11. | Venezuela | 41 | 70 | 8 | 17 | 45 | 52 | 180 | -128 |
12. | Costa Rica | 18 | 17 | 5 | 3 | 9 | 17 | 31 | -14 |
13. | Stati Uniti | 17 | 18 | 5 | 2 | 11 | 18 | 29 | -11 |
14. | Honduras | 10 | 6 | 3 | 1 | 2 | 7 | 5 | +2 |
15. | Panama | 3 | 3 | 1 | 0 | 2 | 4 | 10 | -6 |
16. | Giappone | 3 | 6 | 0 | 3 | 3 | 6 | 15 | -9 |
17. | Qatar | 1 | 3 | 0 | 1 | 2 | 2 | 5 | -3 |
18. | Giamaica | 0 | 6 | 0 | 0 | 6 | 0 | 9 | -9 |
19. | Haiti | 0 | 3 | 0 | 0 | 3 | 1 | 12 | -11 |
Medagliere
modificaVittorie | Nazionale | Anno/i |
---|---|---|
16 | Argentina | 1921, 1925, 1927, 1929, 1937, 1941, 1945, 1946, 1947, 1955, 1957, 1959, 1991, 1993, 2021, 2024 |
15 | Uruguay | 1916, 1917, 1920, 1923, 1924, 1926, 1935, 1942, 1956, 1959, 1967, 1983, 1987, 1995, 2011 |
9 | Brasile | 1919, 1922, 1949, 1989, 1997, 1999, 2004, 2007, 2019 |
2 | Perù | 1939, 1975 |
2 | Paraguay | 1953, 1979 |
2 | Cile | 2015, 2016 |
1 | Bolivia | 1963 |
1 | Colombia | 2001 |
Ultimo titolo
modificaI Paesi organizzatori
modificaLe edizioni 1924 e 1953 furono organizzate a spese del Paraguay, che non disponeva delle infrastrutture per ospitare l'evento in patria.
Numero edizioni |
Paese | Anno/i |
---|---|---|
9 | Argentina | 1916, 1921, 1925, 1929, 1937, 1946, 1959, 1987, 2011 |
7 | Uruguay | 1917, 1923, 1924, 1942, 1956, 1967, 1995 |
7 | Cile | 1920, 1926, 1941, 1945, 1955, 1991, 2015 |
6 | Perù | 1927, 1935, 1939, 1953, 1957, 2004 |
6 | Brasile | 1919, 1922, 1949, 1989, 2019, 2021 |
3 | Vari Paesi | 1975, 1979, 1983 |
3 | Ecuador | 1947, 1959, 1993 |
2 | Bolivia | 1963, 1997 |
2 | Stati Uniti | 2016, 2024 |
1 | Paraguay | 1999 |
1 | Colombia | 2001 |
1 | Venezuela | 2007 |
I migliori marcatori per edizione
modificaClassifica assoluta dei marcatori
modificaAggiornata all'edizione 2021. In grassetto i calciatori in attività.
Mascotte
modificaDal 1987 ogni edizione della Copa, tranne quella del Centenario del 2016, ha una sua mascotte:
- 1987: Gardelito, versione infantile di Carlos Gardel[24][25]
- 1989: Tico, una specie di tordo[25]
- 1991: Guaso, un huaso stilizzato[25]
- 1993: Chiclito, una pannocchia di mais[25]
- 1995: Torito, un toro[25]
- 1997: Tatú, un armadillo[25]
- 1999: Taguà, un omonimo artiodattilo che beve il tereré[25]
- 2001: Ameriko, un extraterrestre[25]
- 2004: Chasqui, il messaggero degli Incas[25]
- 2007: Guaky, un'ara macao con ali gialle, rosse e blu, i colori della bandiera venezuelana[25]
- 2011: Tangolero, un nandù[25]
- 2015: Zincha, una volpe delle Ande in versione origami[25]
- 2019: Zizito, un capibara[26]
- 2021: Pibe, un cane[27]
- 2024: Capitán, un'aquila reale
Note
modifica- ^ In realtà, già nel 1910 si disputò un primo torneo continentale sudamericano in Argentina, denominata "Copa Centenario Revolución de Mayo", cui presero parte l'Argentina padrona di casa, l'Uruguay e il Cile (rispettivamente prima, secondo e terzo classificato). Nonostante la manifestazione sia da molti in Sudamerica indicata come vera prima edizione della Coppa America, la CONMEBOL non l'ha mai riconosciuta ufficialmente.
- ^ AFA 1918, p. 9.
- ^ AFA 1920, p. 15.
- ^ AFA 1921, p. 6.
- ^ FPF 1927, p. 1.
- ^ La Jornada, 19/12/07, «Se resolvió que la Copa América siga con la misma secuencia que se había iniciado en 1987, o sea, que comience de nuevo con Argentina y vaya rotando en todos los países, cada cuatro años» Archiviato il 19 febbraio 2008 in Internet Archive.
- ^ Conmebol.com, 14/02/07, «System and fixture for the 2010 Preliminary Competition are approved»
- ^ a b La Coppa America cambia pelle: nuovo formato dal 2020, Tropico del Calcio - La Gazzetta dello Sport, 14 marzo 2019.
- ^ (ES) Comunicados - Reglamento de la Copa América Argentina 2011, su CONMEBOL, 9 novembre 2010. URL consultato il 4 gennaio 2010.
- ^ Conmebol.com, 21/12/07, «Copa América: se inicia un nuevo ciclo y se mantiene el calendario rotativo» Archiviato il 2 febbraio 2009 in Internet Archive.
- ^ Coppa America - Al posto del Giappone c'è la Costa Rica, su Eurosport, 18 maggio 2011. URL consultato il 12 luglio 2011.
- ^ (ES) Concacaf declinó invitación a Copa América, su ESPN. URL consultato il 22 aprile 2019.
- ^ (ES) Conmebol asegura que México y Estados Unidos declinaron ir a la Copa América, su Dale Mexico. URL consultato il 22 aprile 2019 (archiviato dall'url originale il 22 aprile 2019).
- ^ (ES) La razón que llevó a México y a Estados Unidos a decirle "no" a la Copa América 2019, su publimetro.cl. URL consultato il 22 aprile 2019.
- ^ (ES) México y Estados Unidos no quisieron jugar la Copa América, su AS. URL consultato il 22 aprile 2019.
- ^ (ES) Primera selección Invitada a la Copa América 2019, su Liga Deportiva. URL consultato il 22 aprile 2019.
- ^ "Campeonato Sudamericano de Fútbol" secondo l'ispanizzazione del nome, avvenuta più avanti (Cfr. Archiviato il 25 settembre 2014 in Internet Archive.); "Campeonato Sul-Americano de Futebol" in portoghese.
- ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z aa ab ac ad ae af ag ah ai aj ak al am an ao ap aq ar as at au av aw ax ay az ba I piazzamenti del torneo furono determinati da un girone all'italiana.
- ^ a b c d e Il titolo fu assegnato tramite uno spareggio tra le due squadre arrivate a pari punti nel girone all'italiana.
- ^ Il torneo vide la partecipazione di tre squadre (Argentina, Brasile, Paraguay).
- ^ a b c La finale per il 3º-4º posto non fu prevista. Le semifinaliste sono ordinate in ordine alfabetico.
- ^ a b Il vincitore fu determinato da un girone finale a cui parteciparono quattro squadre (Argentina, Brasile, Paraguay, Uruguay).
- ^ a b Il vincitore fu determinato da un girone finale a cui parteciparono quattro squadre (Argentina, Brasile, Cile, Colombia).
- ^ (ES) Gardelito, in El Gráfico. URL consultato il 6 luglio 2015.
- ^ a b c d e f g h i j k l (ES) Historia de las Mascotas de la Copa América, in Taringa. URL consultato il 6 luglio 2015.
- ^ (ES) Zizito es escogido como nombre de la mascota de la CONMEBOL Copa América - Brasil 2019, in CONMEBOL. URL consultato il 3 novembre 2020.
- ^ Pibe, su copaamerica.com. URL consultato il 10 luglio 2021 (archiviato dall'url originale il 9 luglio 2021).
Bibliografia
modifica- (PT) AA.VV., A história em seus pés, Placar n. 1094, maggio 1994.
- (ES) AA.VV., Historia de la Selección Chilena 1910-1998, Santiago, Don Balón, 1998.
- (ES) AFA, Memoria correspondiente al ejercicio de 1917, Buenos Aires, 1918.
- (ES) AFA, Memoria correspondiente al ejercicio de 1919, Buenos Aires, 1920.
- (ES) AFA, Memoria correspondiente al ejercicio de 1920, Buenos Aires, 1921.
- (ES) AFA, Memoria correspondiente al ejercicio de 1922, Buenos Aires, 1923.
- (ES) AFA, Memoria correspondiente al ejercicio de 1927, Buenos Aires, 1928.
- (ES) AFA, Memoria correspondiente al ejercicio de 1929, Buenos Aires, 1930.
- (ES) FPF, X Campeonato Sud Americano de Football, 1927.
- Matteo Dotto, Coppa America, in AA.VV., Enciclopedia dello Sport - Calcio, Roma, Treccani, 2002.
- (PT) Antonio Carlos Napoleão, Roberto Assaf, Seleção brasileira: 1914-2006, 2ª ed., Rio de Janeiro, Mauad Editora Ltda, 2006, ISBN 85-7478-186-X.
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Coppa America
Collegamenti esterni
modifica- (EN) Archivio di tutte le edizioni a cura di Rec.Sport.Soccer Statistics Foundation;
- (EN) Storia e protagonisti della Copa América;
- (ES, EN) Sito ufficiale della CONMEBOL.
- Statistiche, schede e tabellini su TM.it, su transfermarkt.it. URL consultato il 12 ottobre 2010 (archiviato dall'url originale l'11 luglio 2011).