Cryptospiza salvadorii
L'astro montano di Salvadori o astro montano abissino (Cryptospiza salvadorii Reichenow, 1892) è un uccello passeriforme della famiglia degli Estrildidi[2].
Astro montano di Salvadori | |
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Un maschio sul Monte Meru, in Tanzania | |
Stato di conservazione | |
Rischio minimo[1] | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Chordata |
Subphylum | Vertebrata |
Classe | Aves |
Sottoclasse | Neornithes |
Superordine | Neognathae |
Ordine | Passeriformes |
Sottordine | Oscines |
Infraordine | Passerida |
Superfamiglia | Passeroidea |
Famiglia | Estrildidae |
Genere | Cryptospiza |
Specie | C. salvadorii |
Nomenclatura binomiale | |
Cryptospiza salvadorii Reichenow, 1892 |
Tassonomia
modificaSe ne riconoscono tre sottospecie[2]:
- Cryptospiza salvadorii salvadorii, la sottospecie nominale, diffusa in Kenya settentrionale ed Etiopia meridionale;
- Cryptospiza salvadorii kilimensis Moreau & Sclater, 1934, diffusa in Sudan meridionale, Kenya, Tanzania ed Uganda;
- Cryptospiza salvadorii ruwenzori Sclater, 1925, diffusa in Congo, Uganda, Ruanda e Burundi;
La specie deve il suo nome scientifico (nonché quello nome comune) all'ornitologo italiano Tommaso Salvadori.
Distribuzione e habitat
modificaL'astro montano di Salvadori colonizza gli altopiani dell'Africa centro-orientale dal sud del Sudan alla Tanzania nord-occidentale; il suo habitat è rappresentato dai boschi montani (fra i 1500 ed i 3000 m di quota) con presenza di folto sottobosco, ma si spinge anche nelle aree cespugliose con presenza di corsi d'acqua.
Descrizione
modificaDimensioni
modificaMisura fino a 12 cm di lunghezza.
Aspetto
modificaSi tratta di uccelli dall'aspetto massiccio, muniti di un forte becco conico e di ali e coda piuttosto corte in rapporto alle dimensioni.
La livrea è di un colore che va dal grigio-verdastro al bruno-olivastro, con tendenza a schiarirsi su gola e testa (dove può formare una mascherina): le remiganti e la coda sono nere, mentre il dorso, le copritrici alari, i fianchi ed il codione sono di colore rosso cremisi. Le femmine presentano livrea più sbiadita ed estensione della colorazione rossa minore rispetto ai maschi, tuttavia non sempre i due sessi sono facilissimi da distinguere. Il becco è di colore nero, gli occhi sono bruno-rossicci con anello perioculare rosato, le zampe sono di color carnicino.
Biologia
modificaSi tratta di uccelli diurni che vivono da soli, in coppie o in gruppetti che contano al massimo sei individui (sebbene specialmente le popolazioni keniote possano aggregarsi in gruppi più consistenti, fino a 50 individui) che passano la maggior parte del tempo al suolo o a poca distanza da esso, alla ricerca di cibo. Gli astri abissini sono uccelli molto schivi, che al minimo accenno di pericolo cercano precipitosamente rifugio nel folto della boscaglia.
Alimentazione
modificaL'astro montano di Salvadori è un uccello principalmente granivoro: esso si nutre soprattutto di piccoli semi di graminacee, preferendo quelli ancora immaturi. Integra inoltre la propria dieta con bacche, frutta, germogli ed invertebrati di piccole dimensioni.
Riproduzione
modificaQuesto uccello si può riprodurre durante tutto l'arco dell'anno, sebbene per farlo privilegi i periodi immediatamente successivi alle piogge.
Il nido consiste in una struttura globosa con tunnel d'entrata, edificata da ambedue i sessi intrecciando fra loro steli d'erba e fibre vegetali ed imbottendo il tutto con penne e lanugine: esso viene ubicato a un'altezza di 2-4 metri dal suolo. Al suo interno la femmina depone 2-5 uova, che vengono covate da ambo i sessi per circa due settimane: i pulli, ciechi ed implumi alla schiusa, vengono imbeccati dai genitori, e sono i ngrado d'involarsi a circa tre settimane dalla schiusa, sebbene difficilmente si allontanino del tutto del nido prima del mese e mezzo di vita.
Note
modifica- ^ (EN) BirdLife International 2012, Cryptospiza salvadorii, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
- ^ a b (EN) F. Gill e D. Donsker (a cura di), Family Estrildidae, in IOC World Bird Names (ver 9.2), International Ornithologists’ Union, 2019. URL consultato il 10 maggio 2014.
Altri progetti
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