Deborah Mitford

nobile britannica (1920–2014)

Deborah Vivien Freeman-Mitford (Asthall, 31 marzo 1920Bakewell, 24 settembre 2014[1]) è stata una nobile britannica, la più giovane ed ultima sopravvissuta delle sei sorelle Mitford, la cui fede politica e i cui matrimoni furono una caratteristica di spicco della cultura inglese degli anni trenta e quaranta.

Deborah Vivien Cavendish
Deborah Vivien Cavendish in una fotografia d'epoca
Duchessa di Devonshire
Stemma
Stemma
In carica26 novembre 1950 –
3 maggio 2004
PredecessoreMary Alice Gascoyne-Cecil
SuccessoreAmanda Carmen Heywood-Lonsdale
Nome completoDeborah Vivien Freeman-Mitford
NascitaAsthall Manor, Oxfordshire, Inghilterra, 31 marzo 1920
MorteChatsworth House (Bakewell), 24 settembre 2014
Luogo di sepolturaCimitero della chiesa di San Pietro a Edensor
PadreDavid Freeman-Mitford, II barone Redesdale
MadreSydney Bowles
ConsorteAndrew Cavendish, XI duca di Devonshire
FigliMark
Emma
Peregrine
Victor
Mary
Sophia

Biografia

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Infanzia

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Nacque a Asthall Manor, Oxfordshire, Inghilterra. Conosciuta dalla famiglia come "Debo", era figlia di David Freeman-Mitford, II barone Redesdale e di Sydney Bowles, nonché una delle sorelle Mitford: Nancy Mitford (28 novembre 1904 - 30 giugno 1973), Pamela Mitford (25 novembre 1907 – 12 aprile 1994), Thomas Mitford (2 gennaio 1909 – 30 marzo 1945), Diana Mitford (17 giugno 1910 – 11 agosto 2003), Unity Mitford (8 agosto 1914 – 28 maggio 1948) e Jessica Mitford (11 settembre 1917 – 22 luglio 1996)

 
Deborah Mitford nel 1937

Matrimonio

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Lord Andrew Cavendish a Chatsworth House

Sposò Lord Andrew Cavendish, figlio minore di Edward, decimo duca di Devonshire, nel 1941. Quando il fratello maggiore del marito, William, fu ucciso in combattimento nel 1944, Cavendish divenne erede del ducato e assunse il titolo di cortesia di marchese di Hartington; nel 1950 a seguito della morte del padre divenne l'XI Duca di Devonshire.

 
La Tazza Chatsworth parte della Chatsworth Design

Con suo marito la Duchessa fu il principale volto pubblico di Chatsworth per molti decenni. In seguito alla morte di suo marito nel 2004, suo figlio Peregrine Cavendish è diventato il XII Duca di Devonshire. Ha scritto diversi libri su Chatsworth, ed ha giocato un ruolo chiave nella restaurazione della casa, la valorizzazione del giardino e lo sviluppo di attività commerciali ad essa legate. Tra queste il Chatsworth Farm Shop (di una dimensione del tutto diversa dalla maggior parte dei negozi di fattoria in quanto impiega un centinaio di persone), altre vendite al dettaglio di Chatsworth ed esercizi di ristorazione e diverse altre attività derivate, come Chatsworth Food, che vende generi alimentari di lusso che portano la sua firma, e Chatsworth Design, che vende diritti d'immagine di oggetti e disegni dalle collezioni Chatsworth.

Ultimi anni e morte

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Il cimitero della Chiesa di San Pietro a Edensor, Derbyshire.

Riconoscendo gli imperativi commerciali di gestione di una dimora signorile, ella assume un ruolo molto attivo, come è noto che lei stessa, gestisce la biglietteria per Chatsworth House. Supervisiona anche l'evoluzione del Chatsworth Hotel a Baslow vicino Chatsworth ed il Devonshire Arms Hotel a Bolton Abbey. Nel 1999 la Duchessa di Devonshire fu designata "dame commander" dell'Ordine Reale Vittoriano (DCVO) dalla regina Elisabetta II, per i suoi servigi al Royal Collection Trust. Alla morte del marito nel 2004 ebbe il titolo di Duchessa vedova di Devonshire.

La sua morte, all'età di 94 anni, è stata annunciata il 24 settembre 2014[2]

Discendenza

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Andrew Cavendish, XI duca di Devonshire e Deborah ebbero sei figli, tre dei quali morirono poco dopo la nascita[3]:

  • Mark Cavendish (nato e morto il 14 novembre 1941)
  • Emma Cavendish (nata il 26 marzo 1943, poi lady Emma Cavendish dal 1950)
  • Peregrine Cavendish, XII duca di Devonshire (nato il 27 aprile 1944)
  • Victor Cavendish (nato e morto il 22 maggio 1947; ebbe un gemello o gemella abortito nel dicembre 1946)[4]
  • lady Mary Cavendish (nata e morta il 5 aprile 1953)
  • lady Sophia Cavendish (nata il 18 marzo 1957)

La duchessa era nonna materna della top model Stella Tennant e zia materna di Max Mosley, per anni presidente della Fédération Internationale de l'Automobile (FIA).

Interviste

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In una intervista con John Preston del Daily Telegraph, pubblicata nel settembre 2007, ella ha raccontato di aver preso il tè con Adolf Hitler durante una visita a Monaco di Baviera nel giugno 1937, quando stava visitando la Germania con sua madre e sua sorella Unity, quest'ultima essendo l'unica delle tre a parlare tedesco e, quindi, la sola che portò avanti l'intera conversazione con Hitler. Poco prima di terminare l'intervista, le fu chiesto di scegliere con chi avrebbe preferito prendere il tè: il cantante statunitense Elvis Presley o Hitler. Guardando l'intervistatore con stupore, rispose: "Well, Elvis of course! What an extraordinary question."[5]

Nel 2010, la giornalista della BBC Kirsty Wark intervistò la duchessa per Newsnight. In essa la duchessa parlò della vita degli anni Trenta e Quaranta, di Hitler, di Chatsworth estate e l'emarginazione delle classi più elevate.[6] Fu intervistata anche il 23 dicembre da Charlie Rose per PBS: nell'occasione parlò delle sue memorie e di altri aspetti della sua vita.[7]

Titoli e trattamento

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  • 1920 - 1941: L'onorevole Deborah Vivien Freeman-Mitford
  • 1941 - 1944: Lady Andrew Cavendish
  • 1944 - 1950: La Marchesa di Hartington
  • 1950 - 2004: Sua Grazia, la Duchessa di Devonshire
  • 2004 - 2014: Sua Grazia, la Duchessa vedova di Devonshire
  • Chatsworth: The House (1980; edizione rivista 2002)
  • The Estate: A View from Chatsworth (1990)
  • The Farmyard at Chatsworth (1991) — per bambini
  • Treasures of Chatsworth: A Private View (1991)
  • The Garden at Chatsworth (1999)
  • Counting My Chickens and Other Home Thoughts (2002) — saggi.
  • The Chatsworth Cookery Book (2003)
  • Round and About Chatsworth (2005)
  • Memories of Andrew Devonshire (2007)
  • In Tearing Haste: Letters Between Deborah Devonshire and Patrick Leigh Fermor (2008), curato da Charlotte Mosley
  • Home to Roost... and Other Peckings (2009)
  • Wait for Me!... Memoirs of the Youngest Mitford Sister (2010)

Ha inoltre contribuito a The Spectator. Scrisse l'introduzione alla raccolta giornalistica del 2008 di Diana Mitford, The Pursuit of Laughter.

Ascendenza

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Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Henry Reveley Mitford Henry Mitford  
 
Mary Anstruther  
Algernon Freeman-Mitford, I barone Redesdale  
Georgiana Ashburnham George Ashburnham, III conte di Ashburnham  
 
Charlotte Percy  
David Freeman-Mitford, II barone Redesdale  
David Ogilvy, X conte di Airlie David Ogilvy, IX conte di Airlie  
 
Clementina Drummond  
Clementina Ogilvy  
Henrietta Stanley Edward Stanley, II barone di Alderley  
 
Henrietta Maria Dillon-Lee  
Deborah Freeman-Mitford  
Thomas Milner Gibson Thomas Gibson  
 
Isabella Glover  
Thomas Gibson Bowles  
Susannah Bowles William Bowles  
 
Mary Ann Dawes  
Sydney Bowles  
Charles Evans-Gordon George Evans-Gordon  
 
Frances Spalding  
Jessica Evans-Gordon  
Catherine Rose Alexander Rose  
 
Janet McIntosh  
 

Onorificenze

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«Per i suoi servigi al Royal Collection Trust.»
— 1999
  1. ^ Morta l'ultima sorella Mitford, in cdt.ch, 24 settembre 2014. URL consultato il 25 settembre 2014 (archiviato dall'url originale il 25 settembre 2014).
  2. ^ "Last Mitford sister, Deborah Dowager, Duchess of Devonshire, dies aged 94", BBC News, 24 settembre 2014.
  3. ^ Deborah Mitford, Duchess of Devonshire, Wait for Me! (Farrar Straus Giroux, 2010), pp. 128-132.
  4. ^ Deborah Mitford, Duchess of Devonshire, Wait for Me! (Farrar Straus Giroux, 2010), p. 130.
  5. ^ Last lady of letters - Telegraph, su telegraph.co.uk. URL consultato il 30 aprile 2019 (archiviato dall'url originale l'8 novembre 2013).
  6. ^ BBC News - Newsnight - Mitford duchess on taking tea with Hitler
  7. ^ Charlie Rose - Deborah Mitford, Duchess of Devonshire Archiviato il 28 dicembre 2010 in Internet Archive.

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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Controllo di autoritàVIAF (EN12591909 · ISNI (EN0000 0001 2276 5766 · ULAN (EN500270736 · LCCN (ENn82054582 · GND (DE118961322 · BNF (FRcb15057566w (data) · J9U (ENHE987007320265805171
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