Decisione sulla capitale della Germania
La decisione sulla capitale (in tedesco Hauptstadtbeschluss) fu una decisione politica, al tempo anche in parte controversa, presa dal Bundestag tedesco il 20 giugno 1991, a pochi mesi dalla riunificazione tedesca, volta a trasferire la sede delle istituzioni nazionali da Bonn a Berlino.
Nonostante il nome, il termine è pressoché fuorviante, poiché Berlino era già diventata tecnicamente la capitale federale della Repubblica Federale Tedesca nel 1990 grazie ad una delle clausole del Trattato di Unificazione.[1]
Decisione ed attuazione
modificaContesto e voto parlamentare
modificaCon la riunificazione della Germania, Berlino divenne nuovamente la capitale del paese, status che aveva già mantenuto dal 1871 al 1945.
Tuttavia, la sede del governo rimase comunque a Bonn, che era stata la capitale "provvisoria" della Germania Ovest dal 1949 al 1990. Difatti, vi era una certa opinione a favore del mantenimento della sede del governo nella cittadina (il che avrebbe creato una situazione analoga a quella dei Paesi Bassi, dove Amsterdam è la capitale ma L'Aia è la sede del governo), sia per quanto riguarda il timore del passato legame di Berlino con la Germania nazista e sia per la maggiore vicinanza di Bonn a Bruxelles, già sede delle sempre più importanti Comunità europee.
Oltre a ciò, in aggiunta, un altro fattore importante fu quello geografico: difatti, Bonn si trovava anche nella regione più ricca e densamente popolata della Germania, mentre gli ex stati della Germania dell'Est che circondavano Berlino erano economicamente depressi e relativamente poco popolati, cosa che non avrebbe avvantaggiato la capitale nel suo sviluppo e nella sua interconnessione col resto del paese.
Nonostante ciò, fu presto molto sentita transpartiticamente, e dunque introdotta, la proposta denominata "Completamento dell'unità della Germania", con l’obiettivo di stabilire la futura sede del governo a Berlino. Tra i proponenti vi erano importanti membri dell’SPD come Willy Brandt, Hans-Jochen Vogel e Wolfgang Thierse, ma anche membri dell’FDP come Burkhard Hirsch, Hermann Otto Solms, Rainer Ortleb, della CDU/CSU come Günther Krause, Wolfgang Schäuble e Oscar Schneider e dell’Alleanza 90 (il solo Wolfgang Ullmann).
Giunta in assemblea, dunque, dopo più di dieci ore di discussione, il Bundestag passò infine alla votazione: con 338 favorevoli e 320 contrari, il progetto fu approvato, con reazioni varie. A causa di un errore iniziale, tuttavia, il conteggio iniziale era compreso tra 337 e 320, ma il numero dei voti sì è stato successivamente determinato in 338.
Il voto si è sviluppato in gran parte lungo linee regionali, con i legislatori del sud e dell’ovest a favore di Bonn e i legislatori del nord e dell’est che hanno invece votato per Berlino[2][3]. Nello specifico, dei 328 deputati eletti direttamente, 169 hanno votato per Bonn e 153 per Berlino, mentre dei deputati eletti tramite le liste regionali, 185 erano per Berlino e 151 per Bonn. Il voto ha rotto, in questo senso, anche i confini generazionali: i legislatori più anziani, con ricordi della gloria passata di Berlino, la preferirono, mentre i legislatori più giovani, in ottica futura, preferirono Bonn.
Degno di nota, tuttavia, è che alla fine, i voti dei parlamentari dell’ex-Germania dell’Est hanno effettivamente fatto pendere la bilancia a favore di Berlino, dato che senza il loro contributo la votazione sarebbe potenzialmente potuta fallire.[4]
Di seguito, un prospetto riassuntivo:
Partito | Per Berlino | Per Bonn | ||
---|---|---|---|---|
Voti | % | Voti | % | |
CDU | 146 | 54,1 | 124 | 45,9 |
CSU | 8 | 16,7 | 40 | 83,3 |
SPD | 110 | 46,6 | 126 | 53,4 |
FDP | 53 | 67,1 | 26 | 32,9 |
Bü90 | 4 | 66,7 | 2 | 33,3 |
PDS | 17 | 94,5 | 1 | 5,5 |
IND | 0 | 0 | 1 | 100 |
Totale | 338 | 51,5 | 320 | 48,5 |
Implementazione
modificaCome risultato di questa decisione, furono dunque approvate numerose mozioni successive a diversi livelli di governo per facilitare il trasferimento della capitale tedesca a Berlino.
Tuttavia, per garantire una "equa divisione del lavoro" tra le città, in seguito, si è anche deciso di trasferire i seguenti uffici governativi a Berlino, pur mantenendo un ufficio secondario e più piccolo a Bonn:
- Ufficio del Cancelliere
- Ufficio stampa federale
- Ministero degli Affari esteri
- Ministero degli Interni
- Ministero delle Finanze
- Ministero della Giustizia
- Ministero federale dell'Economia e della Tecnologia
- Ministero federale del Lavoro e degli Affari sociali
- Ministero dei Trasporti, dell'Edilizia e dello Sviluppo urbano
- Ministero della Famiglia, degli Anziani, delle Donne e della Gioventù
I seguenti ministeri federali, invece, sarebbero rimasti a Bonn, ciascuno con un secondo ufficio a Berlino:
- Ministero federale dell'Alimentazione, dell'Agricoltura e della Tutela dei consumatori
- Ministero federale della Difesa
- Ministero federale della Sanità
- Ministero federale dell'Ambiente, della conservazione della natura e della sicurezza nucleare
- Ministero federale dell'Istruzione e della Ricerca
- Ministero federale per la Cooperazione e lo Sviluppo economico
- Ministero federale delle poste e delle telecomunicazioni (soppresso nel 1998)
Successivamente, fu anche approvata la famosa Legge Berlino-Bonn nel 1994. Originariamente, essa prevedeva che il trasferimento dei ministeri federali a Berlino sarebbe stato avviato per il 1995, ma questa scadenza non fu alla fine rispettata, portando così il governo a determinare che il trasferimento avrebbe dovuto essere completato entro il 2000, con un budget non superiore a 20 miliardi di DM (10,2 miliardi di euro).
Durante questo periodo furono prese altre decisioni fondamentali, tra cui:
- Il Palazzo del Reichstag sarebbe stata la sede permanente del Bundestag
- La maggior parte dei ministeri federali si sarebbe trasferita a Berlino
- La maggior parte dei posti di lavoro ministeriali sarebbe invece rimasta a Bonn
- Ogni ministero federale a Bonn e Berlino avrebbe avuto un secondo ufficio nell'altra città
- La Presidenza federale avrebbe avuto sede a Berlino
Berlino ha ufficialmente adottato il suo pieno ruolo di sede del parlamento e del governo della Repubblica Federale Tedesca nel luglio 1999.
Note
modifica- ^ Art. 2 Abs. 1 EV
- ^ "Nationalatlas aktuell", "Hauptstadtbeschluss" by Sebastian Lentz, "Published 17 Juni 2011". Retrieved 9-20-12.
- ^ Laux, Hans-Dieter, "Berlin oder Bonn? Geographische Aspekte eine Parlamentsentscheidung", "Geographische Rundschau", 43:12, 740–743, 1991.
- ^ Wayne C. Thompson, The World Today Series: Nordic, Central and Southeastern Europe 2008, Stryker-Post Publications, 2008, ISBN 978-1-887985-95-6.
- ^ bpb.de, http://www.bpb.de/geschichte/deutsche-einheit/20-jahre-hauptstadtbeschluss/39738/infografik .
Bibliografia
modifica- Andreas Salz: Bonn-Berlin. Die Debatte um Parlaments-und Regierungssitz im Deutschen Bundestag und die Folgen. Monsenstein e Vannerdat, Münster 2006, ISBN 3-86582-342-4 (zugleich: Bonn, Univ., Magisterarbeit).