Arcidiocesi di Auch

arcidiocesi della Chiesa cattolica in Francia
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L'arcidiocesi di Auch (in latino Archidioecesis Auxitana) è una sede della Chiesa cattolica in Francia suffraganea dell'arcidiocesi di Tolosa. Nel 2022 contava 160.010 battezzati su 191.377 abitanti. È retta dall'arcivescovo Bertrand Lacombe.

Arcidiocesi di Auch
Archidioecesis Auxitana
Chiesa latina
Suffraganea dell'arcidiocesi di Tolosa
 
Provincia ecclesiastica
Provincia ecclesiastica della diocesi
Collocazione geografica
Collocazione geografica della diocesi
 
ArcivescovoBertrand Lacombe
Arcivescovi emeritiMaurice Marcel Gardès
Presbiteri46, di cui 40 secolari e 6 regolari
3.478 battezzati per presbitero
Religiosi6 uomini, 93 donne
Diaconi10 permanenti
 
Abitanti191.377
Battezzati160.010 (83,6% del totale)
StatoFrancia
Superficie6.171 km²
Parrocchie26
 
ErezioneVI secolo
Ritoromano
CattedraleSanta Maria
ConcattedraleSan Luperco
IndirizzoB.P. 80082, 13 rue du Docteur-Samalens, 32002 Auch CEDEX, France
Sito webdiocese32.org
Dati dall'Annuario pontificio 2023 (ch · gc)
Chiesa cattolica in Francia
La concattedrale di San Luperco di Eauze.
L'ex cattedrale dei Santi Gervasio e Protasio di Lectoure.
L'ex cattedrale di San Pietro di Condom.
L'ex cattedrale di Santa Maria di Lombez.

Territorio

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L'arcidiocesi comprende il dipartimento francese di Gers.

Sede arcivescovile è la città di Auch, dove si trova la cattedrale di Santa Maria. A Eauze si trova la concattedrale di San Luperco. Nel territorio della diocesi sorgono tre chiese ex cattedrali: la chiesa dei Santi Gervasio e Protasio a Lectoure, la chiesa di San Pietro a Condom e la chiesa di Santa Maria a Lombez.

In seguito alla riorganizzazione territoriale dell'arcidiocesi, a partire dal terzo millennio il numero delle parrocchie è stato ridotto da oltre 500 a 26, raggruppate in 3 poli missionari: Armagnac-Rivière basse, Auch-Astarac, Porte di Guascogna.[1]

La diocesi fu eretta in epoca antica difficilmente determinabile. La tradizione attribuisce l'evangelizzazione del territorio di Auch a san Saturnino di Tolosa o a san Cerato. Tuttavia il primo vescovo che si può attribuire con una qualche certezza alla sede di Auch è sant'Orenzio, vissuto verso l'inizio del V secolo e ricordato nel martirologio alla data del 1º maggio.[2] Storicamente i primi riscontri della diocesi risalgono al concilio di Agde del 506, a cui assisteva il vescovo Nicezio.

In una lettera dell'879 scritta da papa Giovanni VIII, il vescovo Ayrard è qualificato per la prima volta con il titolo di arcivescovo, segnando l'elevazione di Auch ad arcidiocesi metropolitana. L'elevazione a sede metropolitana avvenne contemporaneamente alla soppressione, causa le distruzioni apportate prima dai Saraceni e poi dai Normanni, dell'arcidiocesi di Eauze, il cui territorio fu incorporato in quello di Auch. La metropolia di Auch comprendeva le diocesi dell'antica provincia romana di Novempopulana: Dax, Lectoure, Comminges, Couserans, Lescar, Aire, Bazas, Tarbes, Oloron e Bayonne.

A partire dall'XI secolo l'arcidiocesi appare suddivisa in arcidiaconati, il cui numerò variò da un minimo di otto ad un massimo di 21. Con il XIII secolo il territorio fu suddiviso in arcipreture; poco prima della rivoluzione francese, l'arcidiocesi contava 359 parrocchie raggruppate in 30 arcipreture.

La cattedrale fu ricostruita a partire dal 1189 ed ultimata nel XVI secolo. Il capitolo, composto di 20 canonici, seguì per un certo periodo la regola di sant'Agostino fino alla sua secolarizzazione nel 1518.

All'arcivescovo Henri de La Mothe-Houdancourt si deve la fondazione del seminario nel 1667 che, a partire dal 1688, fu affidato ai Gesuiti.

A partire dal XVII secolo gli arcivescovi di Auch avevano il titolo di primate della Novempopulana e delle due Navarre e di signore di Auch; nel 1829 fu restaurato il primo di questi titoli.

In seguito al concordato con la bolla Qui Christi Domini di papa Pio VII del 29 novembre 1801 l'arcidiocesi fu soppressa e il suo territorio incorporato in quello della diocesi di Agen.

Nel giugno del 1817 fra Santa Sede e governo francese fu stipulato un nuovo concordato, cui fece seguito il 27 luglio la bolla Commissa divinitus, con la quale il papa restaurava la sede metropolitana di Auch. Tuttavia, poiché il concordato non entrò in vigore in quanto non ratificato dal Parlamento di Parigi, questa erezione non ebbe effetto.

Il 6 ottobre 1822 l'arcidiocesi fu definitivamente ristabilita con la bolla Paternae caritatis del medesimo papa Pio VII, ricavandone il primitivo territorio dalla diocesi di Agen e aggiungendovi quello delle sedi soppresse di Condom, di Lectoure e di Lombez. Ebbe allora come suffraganee le diocesi di Aire, di Tarbes e di Bayonne, già previste nel 1817.

A Auch furono celebrati, nel corso del secondo millennio, alcuni sinodi provinciali. Si ricordano quelli del 1068, del 1280, del 1300, del 1305 e l'ultimo celebrato nel 1851.

Il 29 giugno 1908 con il decreto Romanos Pontifices della Sacra Congregazione Concistoriale agli arcivescovi di Auch fu riconosciuto il titolo di vescovi di Condom, di Lectoure e di Lombez, sedi soppresse che ricadono nel territorio della presente diocesi.

L'8 dicembre 2002, con la riorganizzazione delle circoscrizioni ecclesiastiche francesi, l'arcidiocesi ha perso la dignità metropolitica, pur conservando il titolo arcivescovile, ed è entrata a far parte della provincia ecclesiastica di Tolosa.[3] Al momento della sua soppressione la provincia ecclesiastica di Auch comprendeva le tre diocesi di Bayonne, Tarbes e Lourdes, Aire e Dax.

Cronotassi dei vescovi

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Un cartulario della Chiesa di Auch include un catalogo di vescovi compilato nel XIII secolo, e che contiene 65 nomi fino a Garsie de Lhort († 1225) con gli anni di episcopato. Il catalogo è ritenuto inaffidabile, perché confonde i vescovi di Auch con gli arcivescovi di Eauze, suppone che la sede di Auch sia nata in seguito alla scomparsa di Eauze, ignora vescovi documentati da testi storici ed elenca molti vescovi noti solo al catalogo stesso; infine la cronologia riportata è incompatibile con i dati storici acquisiti. Secondo Degert, esso «è indegno di ogni fiducia»; Duchesne è della stessa opinione.[4]

Nella presente cronotassi, si omettono i periodi di sede vacante non superiori ai 2 anni o non storicamente accertati.

Statistiche

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L'arcidiocesi nel 2022 su una popolazione di 191.377 persone contava 160.010 battezzati, corrispondenti all'83,6% del totale.

anno popolazione presbiteri diaconi religiosi parrocchie
battezzati totale % numero secolari regolari battezzati per presbitero uomini donne
1948 189.350 191.455 98,9 338 322 16 560 16 200 507
1959 180.000 185.111 97,2 290 274 16 620 10 370 507
1970 180.000 181.577 99,1 214 206 8 841 1 18 350 507
1980 170.400 177.600 95,9 171 166 5 996 12 507
1990 173.000 181.100 95,5 143 139 4 1.209 3 11 235 507
1999 153.000 174.000 87,9 115 110 5 1.330 5 19 212 507
2000 153.000 174.421 87,7 114 109 5 1.342 5 14 206 507
2001 152.500 172.335 88,5 114 110 4 1.337 5 9 196 507
2002 152.500 172.335 88,5 110 107 3 1.386 7 7 187 26
2003 152.500 172.335 88,5 107 106 1 1.425 7 5 182 26
2004 152.500 172.335 88,5 104 103 1 1.466 7 5 175 26
2006 154.000 173.700 88,7 99 97 2 1.555 7 6 176 26
2012 167.745 192.561 87,1 84 82 2 1.996 7 4 137 26
2015 168.500 196.800 85,6 71 71 2.373 8 114 26
2018 169.120 198.582 85,2 63 62 1 2.684 10 1 108 26
2020 160.402 191.091 83,9 53 49 4 3.026 10 4 101 26
2022 160.010 191.377 83,6 46 40 6 3.478 10 6 93 26
  1. ^ Dal sito web dell'arcidiocesi.
  2. ^ Auscii, in Gallia, sancti Orientii Episcopi.
  3. ^ (FR) Congrégration pour les évêques, Décret sur la nouvelle organisation des provinces ecclésiastiques en France, su eglise.catholique.fr, 8 dicembre 2002. URL consultato il 1º ottobre 2024.
  4. ^ Il catalogo, pubblicato da Duffour nel 1907 (cfr. op. cit.), è riportato anche da Duchesne, op. cit., pp. 92-93, secondo il quale fino a Garsie de Lhort il catalogo è di prima mano; i vescovi successivi sono stati aggiunti in seguito.
    La presente cronotassi riporta solo i vescovi storicamente documentati, mentre gli altri vescovi del catalogo sono citati in nota.
  5. ^ Prima di Orenzio, esclusi i vescovi di Eauze, il catalogo menziona i nomi di Citerio, Anfronio, Apruncolo e Ursiniano; dopo Orenzio, i nomi di Armentario, Minervino I e Giustino.
  6. ^ Tra Nicezio e Proculeiano, il catalogo inserisce i nomi di Minervino II, Alessio I, Amelio, Salvio, Porcario, Proculeiano I e Prizio, per un totale di 77 anni di episcopato.
  7. ^ Tra Proculeiano e Fausto, il catalogo inserisce i nomi di Marcello, Virgilio, Polemio, Alessio II, Eonio e Paolino, per un totale di 69 anni di episcopato.
  8. ^ Menzionato da Gregorio di Tours come succeduto a Fausto, è assente nel catalogo, che al suo posto inserisce i nomi di Citorio (o Creorio) e Titonio I, per un totale di 19 anni di episcopato.
  9. ^ Nel testamento di san Bertramo di Mans (616) si fa riferimento ad un vescovo Dracoaldo, morto di morte violenta. Duchesne lo ammette come probabile vescovo di Auch, menzionato nel catalogo. Degert invece lo ignora.
  10. ^ Secondo Duchesne e Degert, Auderico potrebbe corrispondere all'Audizio riportato dal catalogo; prima e dopo Audizio, il catalogo menziona i nomi di Perpetuo e di Dracoaldo II.
  11. ^ Secondo Gams, questo vescovo è un santo. Tra Leotadio e Isamberto, il catalogo menziona 12 vescovi: Patrizio, Tontonio II, Anerio, Erinaldo, Lupo, Asterio, Asnario, Revelio, Galino, Eliseo, Giovanni e Anloino (o Ardoino); per un totale di 149 anni di episcopato.
  12. ^ Questo vescovo è assente nel catalogo.
  13. ^ Questo vescovo è assente nel catalogo, il quale, tra Airardo e Oddone, menziona i vescovi Ardmanno (o Ardinano), Odilo, Bernardo e Seguino, per un totale di 73 anni.
  14. ^ a b Assente nel catalogo.
  15. ^ Chiamato Guglielmo Bernardo nel catalogo.
  16. ^ Il 15 aprile 1211 papa Innocenzo III esige da Bernard de Montaut le sue dimissioni.
  17. ^ Il catalogo (come Gams e Gallia christiana) menziona un solo vescovo di nome Bernardo, al posto dei due storicamente esistiti.
  18. ^ Assente nel catalogo, in Eubel e in Gams.
  19. ^ Il catalogo menziona semplicemente un Ispanus; secondo Eubel, il suo nome potrebbe essere R. de Massas Hispanus.
  20. ^ Enrico di Savoia fu nominato per la sede di Auch, ma non venne mai confermato, non ricevette la consacrazione episcopale e non prese mai possesso dell'arcidiocesi.
  21. ^ Nominato dal re nel 1684, fu confermato dalla Santa Sede otto anni dopo.
  22. ^ Il 13 giugno 1839 fu designato dal re come arcivescovo di Lione, ma morì prima della conferma pontificia.
  23. ^ Nominato arcivescovo titolare di Tirnovo.
  24. ^ Nominato arcivescovo titolare, titolo personale, di Mimiana.

Bibliografia

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Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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