Diplodus annularis
Il sarago sparaglione[2] o sparaglione (Diplodus annularis Linnaeus, 1758) è un pesce appartenente alla famiglia degli Sparidi, diffuso nel mar Mediterraneo e nel mar Nero.[3]
Sarago sparaglione | |
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Diplodus annularis | |
Stato di conservazione | |
Rischio minimo[1] | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Chordata |
Classe | Actinopterygii |
Ordine | Perciformes |
Famiglia | Sparidae |
Genere | Diplodus |
Specie | D. annularis |
Nomenclatura binomiale | |
Diplodus annularis (Linnaeus, 1758) | |
Sinonimi | |
Sparus annularis |
Descrizione
modificaÈ il più piccolo di tutti i saraghi: difficilmente supera i 20-25 centimetri di lunghezza.
È facilmente riconoscibile per la livrea grigio-argentea con sfumature giallastre e per le pinne ventrali gialle. La macchia nera presente sul peduncolo caudale si estende sul bordo inferiore.
Biologia
modificaÈ un pesce gregario negli stadi giovanili mentre da adulto abitualmente evita gli esemplari della stessa specie, ma si aggrega facilmente ad altre specie di saraghi, labridi e sciarrani.
Alimentazione
modificaSi nutre sia di alghe che di nematodi, molluschi, piccoli crostacei ed echinodermi.
Riproduzione
modificaÈ una specie ermafrodita proterandrica, sviluppa cioè caratteri maschili nelle prime fasi della vita e caratteri femminili negli stadi più avanzati. La stagione di riproduzione è variabile: gennaio-marzo nel Mediterraneo orientale, aprile-giugno nel Mediterraneo occidentale, maggio-agosto nell'alto Adriatico e luglio-settembre nel mar Nero.
Distribuzione e habitat
modificaLa specie è comune in tutto il bacino del Mediterraneo e nel mar Nero ed è presente ma meno comune anche nelle fasce costiere e nelle isole dell'Atlantico orientale dal Golfo di Guascogna al Marocco. È ubiquitario, infatti lo si può ritrovare sia su fondali rocciosi o sabbiosi, prediligendo però le praterie di Posidonia oceanica e di Zostera. È strettamente costiero e si ritrova a profondità comprese tra 0 e 20 m (eccezionalmente fino a 100 m).
Pesca
modificaViene catturato con tutte le tecniche di pesca sportiva che contemplino l'uso di esche naturali ed anche, in grande abbondanza, con le reti da posta. Non ha valore commerciale, a causa delle carni scarsamente saporite, anche se è l'ingrediente principe di alcune gustose zuppe di pesce (come il cacciucco livornese).
Note
modifica- ^ (EN) Russell, B., Carpenter, K.E. & Pollard, D. 2014, Diplodus annularis, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020. URL consultato il 25 settembre 2015.
- ^ Mipaaf - Decreto Ministeriale n°19105 del 22 settembre 2017 - Denominazioni in lingua italiana delle specie ittiche di interesse commerciale, su politicheagricole.it. URL consultato il 24 marzo 2018.
- ^ (EN) Bailly, N., Diplodus annularis, in WoRMS (World Register of Marine Species). URL consultato il 25 settembre 2015.
Bibliografia
modifica- Mojetta A., Ghisotti A, Flora e Fauna del Mediterraneo, Mondadori, 2003, ISBN 88-04-38574-X.
- Patrick Louisy, Guida all'identificazione dei pesci marini d'Europa e del Mediterraneo, a cura di Trainito, Egidio, Milano, Il Castello, 2006, ISBN 88-8039-472-X.
- Tortonese E. Osteichthyes, Calderini, 1975
- Costa F. Atlante dei pesci dei mari italiani, Mursia, 1991 ISBN 88-425-1003-3
- Lythgoe J. e G Il libro completo dei pesci dei mari europei, Mursia, 1971
Altri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Diplodus annularis
- Wikispecies contiene informazioni su Diplodus annularis
Collegamenti esterni
modifica- (EN) Diplodus annularis, su FishBase. URL consultato il 14 aprile 2008.
- Diplodus annularis, su aiam.info (archiviato dall'url originale il 9 settembre 2011).