Discussione:Incisioni rupestri della Val Camonica

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Monitoraggio effettuato nell'ottobre 2007
In data 4 novembre 2011 la voce Incisioni rupestri della Val Camonica è stata accettata per la rubrica Lo sapevi che.
Le procedure prima del 2012 non venivano archiviate, perciò possono essere trovate solo nella cronologia della pagina di valutazione.

--AnjaManix (msg) 01:14, 17 mag 2009 (CEST) Rispondi

--AnjaManix (msg) 01:19, 17 mag 2009 (CEST)Rispondi

padre dello studio

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Perchè non inserire un riferimento a Priuli che è il vero "padre" dello studio delle incisioni rupestri camune?

Puoi farlo tu, se vuoi. Leggi Aiuto:Modifica e aggiungi tu stesso le informazioni mancanti.
Mi raccomando, cita le fonti da cui attingi, in modo che le modifiche siano verificabili. --Paginazero - Ø 16:09, 4 ago 2007 (CEST)Rispondi

Il vero padre delle studio delle incisioni rupestri camune è Emmanuel Anati, non di certo Priuli.

Da controllare

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Riporto qui tutti gli inserimenti di utente problematico (Progetto:Rimozione contributi sospetti/Lord Hidelan) che rischiano di essere affetti dai tutti i problemi che hanno determinato il riconoscimento della problematicità stessa dell'utente (falsità, ricerche originali, gioco con le fonti, fonti inadeguate, affermazioni non e/o falsamente referenziate, nNPOV, spam), da verificare con estrema cura per poter essere reinserite.

Nb

Ho lasciato le informazioni confermate dal sito www.archeocamuni.it. Benché sito con finalità anche commerciali, mi è parso nel complesso affidabile. È stata però una mia personale interpretazione, pertanto fallibile; sarebbe comunque meglio sostituire quanto prima tale fonte con altre, più affidabili (i lavori di Anati, per esempio).

--CastaÑa 01:15, 11 mag 2009 (CEST)Rispondi

Incipit

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In dialetto camuno ci si riferisce alle incisioni con il termine riduttivo di Pitòti, che è traducibile con Pupazzi.

Storia delle scoperte

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Le incisioni rupestri della Val Camonica si estendono su di un'area molto vasta, ad oggi comprendente i comuni di Pisogne, Darfo Boario Terme, Breno, Capo di Ponte, Esine, Ossimo, Borno, Ceto, Cimbergo, Paspardo, Sonico, Piancogno, Cerveno, Sellero, Paisco Loveno, Malonno e Berzo Demo.

Sebbene rimangano tracce di incisioni dall'epoca preistorica sino al XIX secolo, non rimangono documenti scritti che ne attestino o ne descrivano la funzione fino al XX secolo. [1]

La segnalazione di rocce incise risale al 1909, anno in cui Walther Laeng (italianizzato Gualtiero), alpinista e storico (Brescia, 10 maggio 1888 – Brescia, 24 dicembre 1968), segnalò al Comitato Nazionale per la Protezione dei Monumenti le prède dei Pitòti, cioè gli attuali Massi 1 e 2 del Parco archeologico nazionale dei Massi di Cemmo. [1]

Negli anni '20 il solo Masso n. 1 viene studiato saltuarimente da Giovanni Bonafini e, a partire dal 1929, dall'antropologo torinese Giovanni Marro e dall'archeologo fiorentino Paolo Graziosi.

Tra il 1936 ed il 1940 il docente tedesco Franz Altheim e la sua assistente Erika Trautmann studiano e pubblicano per conto dell'Ahnenerbe nazista numerose incisioni rupestri della Valcamonica.[1]

Nel 1982 il Centro Camuno di Studi Preistorici organizza una grande mostra a Milano: I Camuni, alle radici della civiltà europea.[1]

Negli anni '80 nascono il Dipartimento Valcamonica e Lombardia del Centro Camuno di Studi Preistorici e la Cooperativa Archeologica 'Le Orme dell'Uomo, che studiano ancora oggi l'area della Val Camonica, presentando ogni anno nuove scoperte e nuovi studi.[1]

  1. ^ a b c d e Archeocamuni - approfondimento sull'arte rupestre, su archeocamuni.it. URL consultato il 13 gennaio 2009.
Nota: la fonte citata, tendenzialmente affidabile, contiene dati in parte differenti da quanto qui riportato. Alcuni elementi non paiono enciclopedici

Ricerca e valorizzazione

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Diverse organizzazioni si occupano della ricerca, catalogazione e valorizzazione delle incisioni rupestri della Valle Camonica. Le maggiori sono:

Il loro lavoro si articola in:

  1. Ricerca: analisi del territorio al fine di trovare nuove superfici istoriate;
  2. Pulizia: nella quale la roccia viene pulita, lavata e diserbata;
  3. Rilevamento: viene effettuato un rilievo delle incisioni rupestri;
  4. Elaborazione: trasporto dei rilievi in forma digitale per l'analisi e la pubblicazione.
Nota: POV, senza fonti e non enciclopedico

Ciclo istoriativo

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La Val Camonica (il nome deriva dalla popolazione degli antichi Camuni), è una valle lombarda delle Alpi centrali situata a nord del lago d'Iseo. La Val Camonica è considerata da molti la "capitale" dell'arte rupestre europea.

Con oltre 300.000 figure incise la Val Camonica conserva una delle maggiori concentrazioni di petroglifi in Europa e si presenta come il punto di riferimento scientifico per la ricerca nel campo dell'archeologia rupestre.

La grande quantità di figure, come al Monte Bego, è probabilmente in parte dovuta alla presenza di un particolare supporto roccioso, un'arenaria permiana (o Verrucano lombardo) a grana molto fine e cemento siliceo fortemente levigata dai ghiacciai.

Le incisioni sulla roccia sono ottenute con diverse tecniche:

  • tracciando i contorni con uno strumento appuntito, creando quindi dei graffiti;
  • con la tecnica della martellina diretta, ovvero colpendo ripetutamente la superficie con un percussore litico;
  • con la tecnica della martellina indiretta, ovvero usando un punteruolo metallico (più raramente litico) colpito da un percussore.

Le figure rappresentate sono varie e le continue nuove scoperte (circa 200 figure nuove solo nel 2007) non permettono ancora una visione esaustiva dell'intero complesso.

Il Centro Camuno di Studi Preistorici stima che siano state portate in luce solamente circa l'80% delle figure effettivamente realizzate.

Tra i segni più interessanti in Val Camonica va certamente ricordata la cosiddetta rosa camuna, che è stata adottata come simbolo ufficiale della regione Lombardia.

Negli anni '60 Emmanuel Anati tentò di creare una cronologia delle incisioni rupestri partendo dallo stile e dalle tipologie di simboli scoperti. Le continue scoperte effettuate nel corso degli anni hanno però evidenziato numerose debolezze di questo sistema, facendo perdere le definizioni stilistiche iniziali e definendo i petroglifi più per ere cronologiche.

Gli stili individuati da Anati erano:[1]

  1. ^ Alberto Marretta, BCSP 34, Capo di Ponte, Edizioni del Centro, 2003, p. 180, ISSN 0577-2168.
Nota: parte di queste informazioni (quelle verificate) sono già presenti nella voce

Neolitico (V-IV millennio a.C.)

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L'inizio vero e proprio dell'arte rupestre camuna deve essere però fatto risalire a questo periodo. Nel Neolitico si assiste in tutta Europa all'introduzione delle prime pratiche agricole e alla formazione dei primi insediamenti a carattere stanziale.

Nel campo dell'arte rupestre gli elementi umani costituiscono l'elemento principale delle composizioni, in questo periodo quasi unicamente dominate da figure umane schematiche rappresentate nella forma dell' "orante" (con braccia rivolte verso l'alto e gambe divaricate), talvolta con mani (e/o piedi) esageratamente grandi o con il sesso pronunciato. Alcuni studiosi ritengono vi sia, fra le varie figure, anche la rappresentazione della Grande Dea di tradizione neolitica presso Campanine di Cimbergo.

  • Presenti in:
  1. Parco nazionale delle incisioni rupestri di Naquane a Capo di Ponte
  2. Riserva naturale Incisioni rupestri di Ceto, Cimbergo e Paspardo a Nadro
  3. Parco comunale delle incisioni rupestri di Luine a Darfo Boario Terme


Età del rame (III millennio a.C.)

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Nell'età del Rame compaiono in Europa la ruota, il carro e le prime forme di metallurgia. Si assiste nell'arte rupestre alla realizzazione di massi istoriati e di composizioni monumentali su parete rocciosa.

La gamma dei soggetti raffigurati comprende: figure umane, pugnali, asce, scene di aratura a traino bovino, cervi e altri animali allineati in file o colonne, ecc. A questi monumenti si attribuisce una probabile funzione rituale, collegata alla raffigurazione di divinità maschili e femminili o alla venerazione degli antenati.

  • Presenti in:
  1. Parco nazionale delle incisioni rupestri di Naquane a Capo di Ponte
  2. Parco archeologico nazionale dei Massi di Cemmo (Cemmo)
  3. Riserva naturale Incisioni rupestri di Ceto, Cimbergo e Paspardo a Nadro
  4. Parco comunale delle incisioni rupestri di Luine a Darfo Boario Terme
  5. Parco archeologico di Asinino-Anvòia, Ossimo

Età del bronzo (II millennio a.C.)

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Con l'età del Bronzo prende il sopravvento il tema delle armi, raffigurate in alcuni siti con numerose concentrazioni di pugnali, asce e alabarde dalle fogge tipiche del priodo.

  • Presente in: (precedenti)

Età del ferro (I millennio a.C.)

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L'età del Ferro (70-80% di tutte le figure) [1] vede una notevole "esplosione" figurativa, con un incremento esponenziale nel numero delle figure, delle rocce e dei soggetti incisi.

Tema dominante è il guerriero, corredato di spade, lance, asce, scudi, elmi, spesso in duello od a cavallo. Relativamente frequenti sono anche gli uccelli, distinguibili tra "rapaci" ed "uccelli acquatici" (col becco orientato verso l'alto), le figure di capanna, le palette, la rose camune e molti altri simboli astratti.

Alla Tarda età del Ferro (già protostoria) appartengono invece alcune rappresentazioni considerate probabili rappresentazioni di divinità del pantheon celtico, come Kernunnos, Taranis o Esus.

  • Presente in:
  1. Parco nazionale delle incisioni rupestri di Naquane a Capo di Ponte
  2. Parco archeologico nazionale dei Massi di Cemmo (Cemmo)
  3. Parco archeologico comunale di Seradina-Bedolina a Capo di Ponte
  4. Riserva naturale Incisioni rupestri di Ceto, Cimbergo e Paspardo a Nadro
  5. Parco comunale delle incisioni rupestri di Luine a Darfo Boario Terme
  6. Parco comunale di Sellero
  7. Parco archeologico di Asinino-Anvòia, Ossimo
  1. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore arccam3

Età romana (I-V secolo d.C.)

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  Lo stesso argomento in dettaglio: Valle Camonica romana.
 
"San Pietro" inciso presso Campanine, Cimbergo

L'arrivo dei Romani (16 a.C.) non segna la fine del ciclo istoriativo camuno. Diverse sono le iscrizioni rupestri in alfabeto latino effettuate in questo periodo. L'arte rupestre subisce però una drastica riduzione.

Età medievale

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Una ripresa istoriativa si ha in epoca medievale, particolarmente fra il XIV sec. e il periodo della Controriforma, quando numerosi simboli cristiani vengono incisi nei pressi (o sopra) antiche incisioni preistoriche.

A questa fase appartengono figure di croci, balestre, torri, iscrizioni in latino, impiccagioni e simbologia araldica.

  • Presente in:
  1. Riserva naturale Incisioni rupestri di Ceto, Cimbergo e Paspardo a Cimbergo

Raffigurazioni più frequenti

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  Lo stesso argomento in dettaglio: Religione in Valle Camonica.

Elenco delle raffigurazioni più diffuse in Valle Camonica e della loro interpretazione:

Animali

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  • Cervo: diffuso soprattutto sulla sponda orientale dell'Oglio, presso il Parco nazionale delle incisioni rupestri di Naquane. Sulla sponda occidentale sono eccezionali le scene di caccia ai cervi dalle corna a forma di lira del Parco archeologico comunale di Seradina-Bedolina. Per la simbologia si rimanda alla figura del Cervo nella mitologia.
  • Ornitomorfi o Uccelli: se ne possono distinguere chiaramente due tipologie: quelli con becco arcuato verso il basso, probabilmente rapaci, e quelli con il becco verso l'alto, riconoscibili come uccelli acquatici. Si suppone che tali figure svolgano il ruolo di messaggeri dell'Aldilà o di trasportatori dell'anima del defunto.
  • Canidi: anche in questo caso si riconoscono tipologie differenti: figure con la coda arricciata verso l'alto, probabilmente animali domestici, e figure con la coda allungata, forse canidi selvatici come lupi o volpi.

Figure umane

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Diffuse su entrambe le sponde dell'Oglio, compaiono sia isolate che in gruppi numerosi. Le categorie meglio definibili sono:

  • Oranti: personaggi con gambe divaricate e braccia rivolte verso l'alto, in una supposta posizione di preghiera;
  • Duellanti: coppie di personaggi in combattimento armati di spade/bastoni e scudi.
 
Figure di capanna, Naquane di Capo di Ponte

Si tratta di una serie di raffigurazioni che rappresentano una struttura simile ad una abitazione a più piani, costruita su pali e coperta da un tetto a doppio spiovente. Fino ad oggi sono state catalogate oltre 1500 esemplari e decine di tipologie differenti di figure di capanna.

  • Interpretazione: strutture reali di tipo palafitticolo (Giovanni Marro, anni '30); edifici adibiti al culto o magazzini (Emmanuel Anati, anni '50); strutture astratte legate al culto dei morti, urne cinerarie, case dell'anima.
  • Localizzazione: soprattutto sulla sponda orientale.[1]
  1. ^ Alberto Marretta, Angelo Fossati, Tiziana Cittadini, La Riserva Naturale Incisioni Rupestri di Ceto, Cimbergo e Paspardo, Breno, Tipografia Camuna, 2007, p. 63, ISBN 88-86621-48-5.
 
Figure di paletta, Naquane di Capo di Ponte

È una figura quadrangolare od arrotondata fornita di un'appendice (manico), molto simile al concetto comune di paletta. Le palette sono spesso raffigurate in coppia od in gruppo e associate costantemente a guerrieri.

  • Interpretazione: molteplici le interpretazioni sviluppatesi nel tempo, tra cui quella che si tratti di pagaie (quando negli anni '30 si riteneva che gli antichi Camuni fossero palafitticoli), di specchi (specchi rettangolari attestati però solo in età romana) oppure di uno strumento utilizzato per la rimozione delle ceneri durante le cerimonie di cremazione.
  • Localizzazione: molto frequenti sul versante orientale del fiume Oglio, di contro assenti in bassa Valle Camonica.[1]
  1. ^ Alberto Marretta, Angelo Fossati, Tiziana Cittadini, La Riserva Naturale Incisioni Rupestri di Ceto, Cimbergo e Paspardo, Breno, [Tipografia Camuna, 2007, p. 120, ISBN 88-86621-48-5.
 
Impronte di piede ed ornitomorfi, Naquane di Capo di Ponte

Rappresentano sagome di calzari od impronte di piede. Si trovano sia interamente campite che a sola linea di contorno, talvolta in quest'ultimo caso con altre incisioni al proprio interno. Presenti spesso in coppia, si trovano anche in posizione "irregolare", ovvero col piede destro al posto del sinistro.

  • Interpretazioni: variante od antecedente della formula romana bonu itu-reditu, ovvero la richiesta alle divinità di fare un buon viaggio ed avere garantito il ritorno; simbolo legato all'iniziazione della classe guerriera; Ex-voto collegato al culto degli antenati o degli eroi.
  • Localizzazione: molto frequenti sul versante orientale del fiume Oglio.[1]
  1. ^ Alberto Marretta, Angelo Fossati, Tiziana Cittadini, La Riserva Naturale Incisioni Rupestri di Ceto, Cimbergo e Paspardo, Breno, Tipografia Camuna, 2007, p. 48, ISBN 88-86621-48-5.

Scene di aratura

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Scena d'aratura con ierogamia, Seradina - Roccia 12

In Valle Camonica si contano più di 50 scene d'aratura. L'aratro è trainato da bovidi in età antica, mentre nell'età del ferro i bovidi vengono sostituiti da equidi. A fianco delle scene di aratura di età del ferro sono talvolta rappresentate scene di accoppiamento rituale (ierogamia).

  • Interpretazione: valore simbolico di fecondità; atto fondativo di un'area sacra.
  • Localizzazione: Le scene più antiche sono rappresentate sulle statue stele e in alcune aree del versante orientale. Quelle più recenti (età del ferro) sulla sponda occidentale.[1]
  1. ^ Alberto Marretta, Angelo Fossati, Tiziana Cittadini, La Riserva Naturale Incisioni Rupestri di Ceto, Cimbergo e Paspardo, Breno, Tipografia Camuna, 2007, p. 456, ISBN 88-86621-48-5.

Nome voce

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Il nome di questa voce andrebbe rivisto. Si parla di "Incisioni rupestri della Val Camonica", ma il nome UNESCO ufficiale è "Art rupestre du Val Camonica" (o Rock Drawings in inglese). Il nome corretto dovrebbe essere in italiano "Arte rupestre della Valcamonica (come riporta l'ultimo volume presentato: http://www.giornaledibrescia.it/in-provincia/una-guida-ai-parchi-delle-incisioni-rupestri-1.330950 ). Inoltre intendendo "solamente" le incisioni rupestri si esclude da questo patrimonio tutta la pittura rupestre che è stata scoperta in loco (Cimbergo, Paspardo, Figna...).

Franco

Collegamento non funzionante

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--ArcheoBot (msg) 16:13, 12 gen 2012 (CET)Rispondi

Collegamenti esterni modificati

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Gentili utenti,

ho appena modificato 2 collegamenti esterni sulla pagina Incisioni rupestri della Val Camonica. Per cortesia controllate la mia modifica. Se avete qualche domanda o se fosse necessario far sì che il bot ignori i link o l'intera pagina, date un'occhiata a queste FAQ. Ho effettuato le seguenti modifiche:

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Saluti.—InternetArchiveBot (Segnala un errore) 01:16, 9 ott 2019 (CEST)Rispondi

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Saluti.—InternetArchiveBot (Segnala un errore) 00:01, 11 mag 2020 (CEST)Rispondi

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