Discussione:Psicologia cognitiva

Ultimo commento: 16 anni fa, lasciato da Truman Burbank in merito all'argomento cognitivismo
Questa voce rientra tra gli argomenti trattati dai progetti tematici sottoindicati.
Puoi consultare le discussioni in corso, aprirne una nuova o segnalarne una avviata qui.
 Psicologia
 Neuroscienze
ncNessuna informazione sull'accuratezza dei contenuti. (che significa?)
ncNessuna informazione sulla scrittura. (che significa?)
ncNessuna informazione sulla presenza di fonti. (che significa?)
ncNessuna informazione sulla presenza di immagini o altri supporti grafici. (che significa?)


analisi introspettiva

modifica

Ho linkato analisi introspettiva ad introspezione, con il simpatico risultato che nella voce psicologia cognitiva si dice che l'introspezione può essere un metodo conoscitivo accettabile, mentre in introspezione si dice che la psicologia cognitiva rifiuta l'introspezione come metodo valido.

A me il link di analisi introspettiva con introspezione appare corretto, mentre nel merito credo valga ciò che dice la voce inglese (Cognitive psychology), la quale afferma che la psicologia cognitiva generalmente rifiuta l'introspezione, la quale è più tipica delle scuole fenomenologiche (comunque essa a volte viene usata).--Truman Burbank 19:10, Jun 13, 2006 (CEST)

Credo che il tuo sia un simpatico esempio di come nel campo psi fra teoria e pratica ci sia un abisso... sfido un terapeuta a impedire il generarsi di un minimo di introspezione ; ) d'altra parte l'introspezione non è lo strumento che il teraputa cognitivo fornisce deliberatamente al paziente, nè è l'oggetto che osserva. Il rifiuto lo vedrei più come un "sì, ma il lavoro che facciamo adesso è diverso". Insomma mi sembra che la scissione (più apparente che reale) nasca dal fatto che un conto è contestare l'idea della scuola comportamentista che la psiche sia un "black box insondabile e non conoscibile scientificamente", un altro è utilizzare l'introspezione in clinica, questo è decisamente più specifico di altre scuole. Xaura 22:35, 13 giu 2006 (CEST)Rispondi

Penso che state confondendo la *psicoterapia* cognitiva (o cognitiva-comportamentale) con la *psicologia* cognitiva. In psicoterapia, come dice giustamente Xaura, è impossibile "impedire il generarsi di un minimo di introspezione". Nella psicologia cognitiva, che è lo studio scientifico dei processi cognitivi, l'analisi introspettiva non è usata come metodo... tutte le conoscenze della psicologia cognitiva sulla memoria, sulla percezione visiva, sull'attenzione, sul pensiero, sulle decisioni, sul problem solving e su tutti i processi cognitivi NON SONO MAI frutto di analisi introspettiva.
Il comportamentismo considerava la mente come una black-box, studiando solo il rapporto tra lo stimolo e la risposta dell'essere vivente, rifiutando lo studio di tutto ciò che avveniva tra lo stimolo e la risposta; al contrario in psicologia cognitiva la mente può essere studiata ed è parte integrante del raporto stimolo risposta perchè la mente è ciò che ri-elabora gli stimoli.
comportamentismo ---> stimolo - risposta
psicologia cognitiva ---> stimolo - elaborazione - risposta
Questo non significa, come invece viene detto, che la psicolgia cognitiva accetta l'analisi introspettiva come strumento conoscitivo, anzi riconosce al comportamentismo di aver aperto la strada allo studio scientifico della mente.
Se ci fossero dubbi sfido chiunque a trovare una ricerca di psicologia cognitiva che non sia fatta con rigidi criteri scientifici, ma tramite analisi introspettiva. --Marco.friendino 12:42, 21 ago 2006 (CEST)Rispondi

Interdisciplinare?

modifica

MA.... La psicologia cognitiva non è interdisciplinare! Le scienze cognitive sono interdisciplinari e la psicologia cognitiva è una delle discipline delle scienze cognitive. La psicologia cognitiva, per esempio, non parla mai (e non studia mai) di cervello, ma solo di mente, non parla mai di area di Broca, ma semmai parla di "produzione del linguaggio".
Dico questo nonostante so che è difficile trovare un manuale di psicologia cognitiva "puro", dove non ci sia mai un richiamo alle neuroscienze.--Marco.friendino 12:55, 21 ago 2006 (CEST)Rispondi

Non sono daccordo, storicamente parlando la Scienza Cognitiva deriva dalla Psicologia Cognitiva. Lo dico in sintesi: dalla Psicologia Cognitiva di tipo HIP che vedeva l'uomo come un processore di informazione umana (letteralmente l'acronico HIP: human information processing) vi sono sono due diramazioni risalibili a Gibson (e non solo, anche a Nesseir, ed altri), la Scienza Cognitiva e la Psicologia Cognitiva (per come viene intesa oggigiorno).
Entrambe hanno per oggetto i processi cognitivi, ma! :-)
  1. Psicologia Cognitiva studia i processi cognitivi nell'uomo
  2. Scienza Cognitiva: studia i processi cognitivi a prescindere che essi siano dell'uomo, di un computer, di una cellula ecc. ecc.
Faccio un esempio: arrivano i marziani, chi saranno gli scienziati che ne dovranno studiare i processi cognitivi? gli psicologi cognitivi o gli scienziati cognitivi? Risposta: gli scienziati cognitivi, in quanto l'argomento esula dallo studio della Psicologia Cognitiva, mentre rientra a pieno nella Scienza Cognitiva.Sergejpinka 20:03, 18 ott 2006 (CEST)Rispondi

cognitivismo

modifica

Io scorporerei alcune parti in una nuova voce "Cognitivismo", per differenziare la disciplina "psicologia cognitiva" dal paradigma teorico "cognitivismo" contrapposto al connessionismo. --Beechs(dimmi) 21:46, 12 mar 2008 (CET)Rispondi

Quello che dici può aver senso, se ci riesci in modo abbastanza coerente. Tieni però presente che ho la sensazione che psicologia cognitiva andrebbe rivista, ampliata, integrata. Se si va ad un proliferare di voci senza aggiungere chiarezza alle singole voci non si fa un lavoro enciclopedico.Truman (msg) 12:10, 13 mar 2008 (CET)Rispondi

Il "cognitivismo" non esiste più, se non come fatto storico; da tempo la psicologia cognitiva ha preso altre strade: embodied cognition, cognitive neuroscience, etc.

Questa pagina è ferma alla psicologia cognitiva di 20 anni fa

modifica

Manca qualsiasi riferimento agli approcci dinamici (dynamical cognition) e embodied (embodied cognition) che ormai da quasi due decenni hanno profondamento influenzato gli sviluppi della disciplina, alla luce di una critica della "physical symbol hypothesis" e del funzionalismo che avevano dominato il periodo precedente. Si pensi ad esempio all'importante contributo di Barsalou. Inoltre, la relazione fra psicologia cognitiva e neuroscienze negli ultimi anni è profondamente cambiata: fra le due discipline c'è un continuo e proficuo interscambio, basti pensare alle ricerche di Posner sulle reti neurali dell'attenzione o a quelle di Kosslyn sulle immagini mentali. La voce necessiterebbe quindi di un sostanziale aggiornamento. Franco Landriscina.

Ritorna alla pagina "Psicologia cognitiva".