Discussione:Reato

Ultimo commento: 6 anni fa, lasciato da Adert in merito all'argomento Miglioramento della voce
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 Diritto
ncNessuna informazione sull'accuratezza dei contenuti. (che significa?)
ncNessuna informazione sulla scrittura. (che significa?)
ncNessuna informazione sulla presenza di fonti. (che significa?)
DGravi problemi relativi alla dotazione di immagini e altri supporti grafici nella voce. Mancano molti file importanti per la comprensione del tema, alcuni essenziali. (che significa?)


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il testo rimosso dall'articolo era preso pari pari dal sito di una banca

Il testo che segue potrebbe comunque servire di spunto per chi volesse ampliare l'articolo. Stante la somiglianza di forma, è lecito sospettare che potrebbe venire dalla stessa fonte.

Il reato, poi, è di evento o di mera condotta a seconda che per il suo perfezionamento sia necessario che si verifichi un evento naturale (es.: morte nell’omicidio [v. 575]) oppure sia sufficiente il compimento di una certa condotta attiva od omissiva (es.: l’evasione dal carcere [v. 385]).
In base alla condotta, i reati possono distinguersi in: reati a forma vincolata in cui l’attività esecutiva è rigidamente fissata dalla norma incriminatrice (es.: truffa [v. 640]); reati a forma libera (o causalmente orientati) in cui è sufficiente che la condotta sia idonea a cagionare l’evento previsto dalla norma (es.: omicidio [v. 575]). Si definiscono di pericolo quei reati in cui la condotta posta in essere dall’agente pone soltanto in pericolo il bene-interesse tutelato dalla norma incriminatrice, senza produrgli alcun danno (es.: strage [v. 422]); sono di danno quei reati nei quali la condotta deve effettivamente ledere il bene (es.: omicidio [v. 575]).

Nuova definizione

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Ho tolto alcune imprecisioni, e la scomposizione quadripartita del reato (visto che non è certo accolta dalla dottrina maggioritaria). Mi impongo di dar conto di tutte le teorie in questi giorni. Il testo precedente è cmq in cronologia.--Papesatan 09:28, ott 19, 2005 (CEST)


Proposta

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Proposta per la descrizione della struttura del reato:

Struttura del reato

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Dal punto di vista teoretico, il reato viene solitamente sezionato in vari macroelementi. In sostanza si dice che, per aversi reato, sono necessarie varie componenti. Naturalmente, la ricognizione dei vari elementi e la loro definizione precisa dipendono dal sistema giuridico di riferimento, poichè, in sostanza, non ci si può esimere dal considerare il diritto positivo. D'altro canto, sovente, le varie teorie di partizione del reato si atteggiano spesso ad avere valenza ontologica, quasi che il legislatore non potrebbe prescinderne, essendo esse categorie del pensiero, comuni a tutti gli uomini. In ogni modo ecco le due principali teorie, sommariamente distinte:

Teoria bipartita

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Secondo tale teoria, per sommi capi, il reato si sostanzierebbe di un elemento soggettivo e di un elemento oggettivo. A quest'ultimo farebbero capo tutti gli istituti descriventi il mero estrinsecarsi materiale e palpabile, oggettivo, vivente nel mondo esterno, del fatto di reato. Si ricordano, senza scendere nei dettagli: condotta, nesso causale, evento, offesa assenza di cause di giustificazione. L'elemento soggettivo, sarebbe, invece, la partecipazione responsabile dell'agente all' elemento oggettivo. Questa partecipazione assume diverse sfacettature e si manifesta, come è risaputo, in diversi gradi. Gli istituti che, sommariamente, sono ascrivibili a tale categoria sono la colpevolezza e l' esigibilità.

Teoria tripartita

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In buona sostanza, questa teoria differisce dalla precedente in quanto aggiunge ai due elementi precedenti un terzo: quello dell'assenza di cause di giustificazione, la c.d. categoria dell'antigiuridicità.

Note: non ho messo l'imputabilità nell'elemento soggettivo perchè credo non ne faccia parte, ho scritto solo colpevolezza e esigibilità perchè nella pagina colpevolezza c'è la distinzione degli ulteriori elementi. Serfalco 16:47, 6 gen 2006 (CET)Rispondi

Contravvenzione, delitto e semplicità.

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Le due voci contravvenzione e delitto sono molto corte e contengono ognuna la spiegazione dell'altra. E' il caso di renderle ambodue un redirect al relativo sottoparagrafo della voce reato ? In questo modo si rende più semplice la manutenzione delle voci.

Nel manuale di stile si invita a usare un linguaggio semplice, è il caso di usare l'avverbio 'tralaticiamente' nel sottoparagrafo su citato ? --Armando Edera 23:12, 28 ago 2006 (CEST)Rispondi

Sistematica quadripartita del reato

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scusate, ma nessuno ha preso in considerazione la Teoria Quadripartita del reato?--Vipstano 14:20, 27 feb 2007 (CET)Rispondi

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Il link alla condotta, va verso la condotta intesa come conduttura, ossia tubo di plastica o di metallo. Correggere tale link. --151.83.1.13 (msg) 18:18, 12 giu 2008 (CEST)Rispondi

Reato istantaneo, permanente e abituale

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Ho rimosso una dissertazione originale che confondeva il reato permanente col reato continuato (e non mi pare che la dottrina maggioritaria confonda le due cose). Piuttosto, la sezione mi sembra ancora un po' bizzarra: istantaneità, professionalità e continuazione - per esempio - non sono in antitesi tra loro e non si capisce perché trattarle come se così fosse. Suggerirei una sezione (o una sottosezione) per reato istantaneo e permanente, un'altra per concorso di reati e reato continuato, e una terza per abitudinalità e professionalità. --Hauteville (msg) 03:19, 7 set 2008 (CEST)Rispondi


Parla solo del reato in Italia

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Questa voce parla solo del reato in Italia, sarebbe meglio spostare il titolo a Reato in Italia. Non c'è niente da fare, non riuscite a non essere italocentrici, probabilmente bisogna essere dei geni per capire che questa è Wikipedia in italiano, non Wikipedia dell'Italia. --Funmol (msg) 20:34, 8 gen 2009 (CET)Rispondi

Oddio, se si tratta solo di spostare non vedo il problema. Quanto all'essere italocentrici è già tanto che gli italiani (anche i laureati in legge) conoscano il diritto italiano... Reato in Italia comunque è un titolo sbagliato, al limite Reato (diritto italiano). --l'Erinaceusfarnetica 20:43, 8 gen 2009 (CET)Rispondi

Reati predatori

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Aggiungerei una sezione specifica dove si spiegano i cosiddetti Reati Predatori (furto con strappo (o scippo), il furto con destrezza (o borseggio), il furto in abitazione, furto di auto, rapina) --And.martire (msg) 17:52, 6 giu 2014 (CEST)Rispondi

L'incipit è illeggibile

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Per una persona generalmente colta ma senza conoscenze giuridiche specializzate, l'incipit della voce è pressoché illeggibile. Immagino che per un lettore medio sia totalmente incomprensibile. Non me ne vogliano gli specialisti, ma per un lettore medio sembra uno di quei testi comici in cui volutamente si usano parole e circonlocuzioni incomprensibili per non farsi capire.

Chi sa di legge dovrebbe fare uno sforzo per riscrivere quelle quattro righe in maniera che uno studente di prima media, leggendolo, possa capire le cose principali. Per esempio che il reato è una violazione di una legge. Che è più grave delle altre violazioni. Che il reato è relativo al diritto penale, e che il diritto penale è una cosa diversa dal diritto civile. Che per aver commesso un reato si rischia il carcere. Che i reati più gravi si chiamano delitti. Che per molti reati si procede d'ufficio, senza bisogno di denuncia, e che questo procedimento è obbligatorio. Cose così, banali banali, senza le quali è proprio inutile cominciare.

Purtroppo più di così non sono in grado di fare, spero che qualcuno competente si renda conto che con questo incipit questa non è una voce enciclopedica, ma uno sfoggio di erudizione: l'enciclopedia non è per gli specialisti, è per tutti, e ogni voce, nelle sue parti iniziali, deve poter essere compresa da chiunque. --Pot (msg) 11:48, 5 set 2014 (CEST)Rispondi

Miglioramento della voce

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Buongiorno a tutti! Vorrei mettere mano alla voce inserendo fonti e cercando di sistemare il problema del presunto localismo. Quest'ultimo è un problema abbastanza intricato... Credo sia difficile trovare una definizione di "reato" che possa andare bene per tutti gli ordinamenti del mondo; anche la teoria della bi/tri - partizione, va bene per il sistema italiano (e forse molti altri) ma non me la sentirei di sostenere che sia un concetto universale. Qualcuno ha qualche idea su come si possa procedere? --Adert (msg) 11:25, 21 feb 2018 (CET)Rispondi

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