Discussioni utente:Outer root/Deleted 03
Oggi, sul server, è giovedì 14 novembre 2024, 06:19 UTC (qua sono le 07:19) (Orario strano? svuota la cache!) Mancano 158 giorni allo scadere della profezia del .mau. |
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Saggio e malinconico
L'utente più Franco che c'è
Un "cagnaccio" grintoso, ma a suo modo giusto e sensibile
Fa un lavoro egregio in ns0, e in silenzio. Da ammirare
Ironico fino al paradosso e tagliente come un rasoio. Maneggiare con cura
Caciarone ma simpatico
Tra l'altro è anche un narcisista... ma tra l'altro! ;-)
Ha un difetto a cui non c'è rimedio: l'intelligenza
Zitto zitto, ma di buoni sentimenti
Mai stato bannato...
Babelche? | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Questo utente cerca di creare voci - il più possibile - di qualità. Questo non significa che ci riesca sempre, quindi non rompiballete...
Perché Outer root
modificaMi chiamo Outer_root perché non sono amministratore, cioè sono fuori dalla root directory, ma anche perché non ho radici, cioè sono un senzaterra.
Posso mettere le mani qua e là ma principalmente mi piace fare voci di fantascienza e di montagna.
Una storia vera
modificaC'era una volta un ragazzo che stava tornando a casa. Non era facile tornare, perché le montagne erano piene di nazisti, che sparavano a vista contro gli Italiani, dal momento che Badoglio aveva rescisso quella sporca alleanza mentre li aveva in casa.
Insieme a questo soldato ce n'erano alcuni altri, che tentavano anche loro di tornare a casa. Erano ragazzi, poco più che adolescenti. Il nostro marciava spesso davanti a tutti, perché era il più alto, e comunque per queste cose non c'è una ragione che si possa spiegare facilmente.
Ma uno degli altri, un soldato orfano, gli disse:
- Tu hai la mamma e il babbo, a casa, che ti aspettano. Sta' dietro di me. Io non ci ho nessuno.
Così fece il nostro.
Un giorno, mentre i giovani reduci stavano attraversando un campo, dalla collina di fronte partì un tiro di cecchino. Il soldato orfano si accasciò, cadde nel suo sangue. I suoi compagni si buttarono a terra, cercarono di ripararsi, alla fine si salvarono. Anche il nostro ragazzo la scampò. Tornò a casa. La vita fu salva; la guerra finì.
Non sapremo mai il nome del soldato orfano. Non è più possibile chiederlo neppure al compagno che, grazie al suo sacrificio, si salvò.
Ma, forse, non servirebbe a niente.
La guerra fa schifo.
Perché questa storia
modificaPerché la conoscevo soltanto io e pochi altri.
Perché è morto anche quello che una volta è stato un ragazzo salvato da un soldato orfano.
Per quel Piero che dorme, sepolto in campo di grano, da qualche parte in Appennino.
Perché questo Paese si dimentica troppo spesso dei tanti Piero che sono morti in suo nome.
Perché quei ragazzi erano stati costretti a combattere in nome di un ideale che non capivano.
Perché il motivo per cui non capivano quell'ideale forse stava nel fatto che semplicemente esso non aveva senso.
Perché adesso la conoscete anche voi.
Contributi
modificaLegenda: | |
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Voci di Fantascienza e Narrativa | |
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Altre Voci, altre stanze |
Vandalismi subiti
modifica«ma che cazzo stai dicendo? ti sei bevuto il cervello!??? o questa è un enciclopedia!! quello che state facendo oltre che disinformazione non da un sapere enciclopedico!!per lo meno se volete essere coerenti allora scrivete le accuse al comunismo! al nazismo e ad altro!!! rimango stupito dei pulpiti che creano questa sottospece di enciclopedia che mi impegnerò a boicottare, e a far boicottare, innanzitutto inizierò cn delle magliette! o mi accuserete come xenofobo???..vi sta bene in bocca..meglio dei cazzi ke pigliate tt le sere!! PS: nn sono leghista»
«FANCULO A SERGIO DE GREGORIO.ONOREVOLE MAFIOSO.»
Terry Schiavo: quando lo Stato si crede Dio
Questo utente considera l'assassinio di Terry Schiavo un crimine contro l'umanità.
Guai a confondere tale efferato delitto con l'eutanasia. Non si potrebbe commettere errore più grande.
L'eutanasia (eu-thanatos: "la buona morte") è la cessazione della vita operata in accordo e secondo la volontà di un individuo, di solito gravemente ammalato, che ha dato disposizioni affinché la sua esistenza venga artificialmente interrotta. Questo processo si realizza, tipicamente, attraverso la somministrazione di sostanze letali o, al contrario, tramite il distacco di apparecchiature senza le quali il malato non è in grado di sopravvivere.
L'uccisione di Terry Schiavo, viceversa, si è svolta senza che il soggetto avesse potuto esprimere il suo parere - cosa già gravissima, che configura il reato di omicidio - e per di più attraverso la deprivazione di cibo e di liquidi, che ha portato alla morte attraverso una lenta ed atroce agonia (defedazione). Terry Schiavo non ha potuto raccontarcela, ma ci vuol poco ad intuire che qualunque iguana, in quelle condizioni, avrebbe sofferto come in un supplizio.
"Ma" - diranno i benpensanti - "il gravissimo danno corticale della paziente ne aveva ridotto la dignità evolutiva; dunque quello che è stato ucciso non è un essere umano ma un essere di livello evolutivo inferiore"; tipo pesce rosso o simili. "Ah, bene", gli risponderò io; "allora avete scoperto che la qualità che contraddistingue l'essere umano risiede nella corteccia cerebrale! Devo farvi i complimenti, visto che finora nessuno è riuscito a identificare la qualità di un organismo dentro un suo organo!"
Sarebbe stato differente se Terry Schiavo avesse lasciato disposizioni in merito. Ma, in assenza di queste, come ci si può arrogare il diritto di decidere che un essere umano ammalato deve essere spento senza aver risolto il problema di ciò che prova e di ciò che è diventato?
Come ci si può arrogare il diritto di sostenere che si conosce il futuro, che non c'è alcuna speranza, che la condizione patologica sia irreversibile?
E poi, come ha detto qualcuno: neanche le piante si uccidono togliendole l'acqua. Si abbiano almeno il coraggio e la decenza di reciderle.
L'illusione economicistica
L'uomo nasce libero, l'economia lo intrappola.
Con lo sviluppo del commercio sorge l'esigenza di dare un valore condiviso agli oggetti - un valore che, si noti, non è intrinseco negli oggetti ma è invece attribuito ad essi.
Una delle prime forme di moneta è il sale - da cui deriva il termine salario inteso come corrispettivo del lavoro dell'uomo.
Ben presto, in varia misura nelle varie zone del mondo, il sale viene sostituito da un elemento che non è immediatamente fruibile, ma che è invece puramente simbolico: il conio, la moneta battuta. Anche se fosse d'oro, infatti, la moneta non è utilizzabile in maniera diretta, a differenza del sale, poiché il suo valore discende da un sistema condiviso di valori, sistema soggetto a fluttuazione e oscillazione.
Cosa è dunque la moneta? Un simbolo, il simbolo di un valore attribuito ad un oggetto.
Tutta questa sovrastruttura è però, si noti, edificata dalla mente umana, non può essere fatta corrispondere ad una fenomenologia della realtà, né a un elemento oggettivo, né a un fenomeno, né tanto meno a un noumeno; cioè né a una cosa vista da tutti allo stesso modo né ad una cosa in sé.
Se tutto questo è vero - e non si vede come possa essere smentito - allora tutto ciò che ci appare di più concreto (il lavoro per il danaro, il danaro per acquistare le cose, il valore delle cose stesse) in realtà deve essere fatto corrispondere ad un mondo simbolico. D'altro canto questo processo è tipico dell'essere umano, poiché non c'è traccia di siffatto mercimonio nelle specie meno evolute sul piano delle funzioni mentali. Tuttavia tale constatazione comporta, come conseguenza, il fatto che il nostro sistema di valutazione del valore delle cose è di fatto arbitrario. Chi stabilisce che un litro di latte costa 1,37 €? Chi vieta al negoziante di farmelo pagare, domani, 1370 €? La legge della domanda e dell'offerta, forse? No, nessuno, come è stato dimostrato dall'enorme speculazione che è stata fatta approfittando di un effetto psicologico che è stato causato dall'adozione stessa della nuova divisa europea.
Ma la speculazione è stata possibile grazie ad un effetto psicologico, quindi, ancora una volta, viene dimostrato che la coerenza dei valori economici è un elemento completamente arbitrario.
Il sapere non ha prezzo.
Fatti non foste a viver come bruti / ma per seguir virtute e canoscenza, dice il Poeta.
Chi vorrebbe ingabbiare la conoscenza, il sapere, il capire, dentro una questione di brevetti (software) o di sophos-marchette un tanto al chilo(byte) mi fa ridere. E mi fa anche arrabbiare.
Vedo gente che sa tutto della vendita dei barili di petrolio virtuali conoscendo, forse, troppo poco di se stessa.
Il mercato è il dio volubile dei poveri (di spirito).
Amen.