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Il termine enterorragia (dal greco ἔντερον, "intestino", e -(ρ)ραγία, derivato di un tema affine a ῥήγνυμι, "rompere", inteso come rottura di vasi sanguigni) identifica, nella semeiotica medica classica, l'emissione di sangue frammisto a feci e proveniente dal tratto gastroenterico inferiore, definito come la porzione di intestino compreso tra il legamento del Treitz ed il retto.

Enterorragia
Classificazione e risorse esterne (EN)
ICD-9-CM578.9
ICD-10K92.2

L'enterrorragia si differenzia classicamente dalla melena (emorragie del tratto gastroenterico superiore - esofago, stomaco e duodeno) per la presenza di sangue solo parzialmente digerito e macroscopicamente visibile nelle feci; tuttavia, emorragie intestinali minori o intermittenti possono essere comunque difficilmente individuate senza ricorrere a metodiche di laboratorio come la ricerca del sangue occulto nelle feci.

Il sangue può essere ben visibile o frammisto a feci, accompagnato a muco, rosso rutilante o più scuro. L'emissione di sangue rosso vivo con l'atto della defecazione è più specificatamente definito ematochezia.

Eziologia

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L'enterorragia è dovuta alla perdita di sangue nel tratto digestivo inferiore. Tra le cause più frequenti di enterorragia si riconoscono:

Profilo diagnostico

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L'emissione di sangue macroscopicamente riconoscibile nelle feci deve essere indagato in primo luogo con un'accurata anamnesi ed esame obiettivo ricercando segni sistemici di gravità quali dimagrimento, anoressia, astenia ingravescente e/o anemizzazione. Altresì, è opportuno indagare modificazioni qualitative o quantitative dell'alvo (presenza di muco o diarrea). Successivamente è necessario effettuare un'accurata esplorazione rettale completata da anoscopia al fine di individuare emorroidi sanguinanti o ragadi. Il primo esame di laboratorio da effettuare è la ricerca del sangue occulto nelle feci al fine di confermare l'effettiva presenza di sangue. La positività del sangue occulto fecale richiede necessariamente l'approfondimento diagnostico con colonscopia (associata o meno ad esofagogastroduodenoscopia se si sospetta un sanguinamento gastrointestinale alto) ed esami del sangue quali emocromo, funzionalità epatica e calprotectina fecale.

Tale approccio può essere completato con:

  • Ecografia addome superiore ed inferiore
  • Rx digerente in toto con mezzo di contrasto radiopaco
  • TC addome con o senza mezzo di contrasto
  • Angio TC
  • Studio con videocapsula
  • Scintigrafia

Bibliografia

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  • Renzo Dionigi, Chirurgia basi teoriche e Chirurgia generale, Milano, Elsevier-Masson, 2006, ISBN 978-88-214-2912-5.
  • Dioguardi- Sanna, Moderni Aspetti di Semeiotica Medica, Roma, Società Editrice Universo, 2006, ISBN 978-88-89548-62-2.

Voci correlate

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Altri progetti

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