Eurotel era una catena alberghiera internazionale sviluppata a metà degli anni '50 dall’impresa edile Vanzo di Bolzano.[1]

 
Armando Ronca: Eurotel Merano (1959), Merano

Il gruppo Eurotel fu fondato nel 1956 da Gennaro Vanzo (1914–1998) a Bolzano, con l'intento di combinare il principio dell'albergo con quello del condominio. Tra le altre cose, il sistema Eurotel ha permesso la possibilità di scambiare con i proprietari di appartamenti in altre località.

Il primo Eurotel è stato aperto a Merano nel 1959 ed è stato sviluppato in stretta collaborazione con l'architetto Armando Ronca, che era anche responsabile della standardizzazione delle unità abitative. Dopo questo prototipo, altri 35 Eurotel sono stati costruiti entro la metà degli anni '80 in tutta Europa (ed in Repubblica Dominicana) con un totale di circa 5.700 camere.

Oggi, circa due terzi degli Eurotel originali continuano come alberghi tradizionali, mentre un terzo sono stati convertiti in condomini.[2]

Lista degli Eurotel italiani

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  • Eurotel Merano, Merano, 1959
  • Eurotel Garda, Garda, 1961

Eurotel Alpe di Siusi, 1961

  1. ^ Brockhaus-Enzyklopädie : in zwanzig Bänden. 2 Atf - Blis., 17., völlig neubearb. Aufl, Brockhaus, 1967, ISBN 9783765300004, OCLC 159882103.
  2. ^ Feiersinger, Werner, Kofler, Andreas e Schmidt, Magdalene, Armando Ronca Architektur der Moderne in Südtirol 1935-1970, ISBN 9783038600619, OCLC 988179618.
  3. ^ Antonio Fappani (a cura di), Eurotel di Gardone Riviera, in Enciclopedia bresciana, vol. 3, Brescia, La Voce del Popolo, 1978, OCLC 163181930, SBN IT\ICCU\MIL\0272987.

Bibliografia

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  • Gast auf Lebenszeit. In: Der Spiegel. 22. ottobre 1958, pag. 34–36.
  • Erholung und Kur mit Geldanlage. In: Die Zeit. 22. dicembre 1961.
  • Flavio Schimenti: Armando Ronca, Memorie di Architettura a Bolzano e in Alto Adige, 1929–1969, Praxis 3, Bolzano 1999
  • Kofler, Andreas: Eurotel. Utopia moderna della vacanza e standardizzazione abitativa, in: Merano Arte, Andreas Kofler, Magdalene Schmidt, Jörg Stabenow (Hrsg.): Armando Ronca, Architettura del Moderno in Alto Adige, 1935–1970, Zurigo 2017, Pag. 324–344.