Evgenij Karlovič Miller

generale russo

Evgenij-Ljudvig Karlovič Miller (in russo: Евге́ний-Лю́двиг Ка́рлович Ми́ллер; Daugavpils, 25 settembre 1867Mosca, 11 maggio 1939) è stato un generale russo, comandante dell'Armata Bianca sul fronte settentrionale durante la Guerra civile russa.

Evgenij Karlovič Miller
NascitaDaugavpils, 25 settembre 1867
MorteMosca, 11 maggio 1939
Dati militari
Paese servitoRussia (bandiera) Impero russo
Forza armataEsercito imperiale russo
Armata Bianca
Anni di servizio1884 - 1920
GradoTenente generale
GuerrePrima guerra mondiale
Guerra civile russa
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Biografia

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Miller nacque a Dünaburg (oggi Daugavpils, Lettonia) in una famiglia nobile di tedeschi del Baltico. Frequentò l'accademia militare a Pietrogrado e nel 1892 venne inserito nel corpo della Guardia imperiale russa. Dal 1898 al 1907 coprì incarichi di rappresentanza militare presso importanti centri europei quali Bruxelles, L'Aja e Roma. Durante la prima guerra mondiale è nominato comandante della 5ª Armata dell'Esercito russo e inviato in Galizia sul fronte occidentale. Nel 1915 è promosso al grado di tenente generale.

Nel 1917, dopo la Rivoluzione di febbraio, viene linciato dai suoi soldati a causa del divieto imposto di portare la fascetta rossa al braccio, e in seguito posto per breve tempo agli arresti.

Riparatosi in Italia, rifiutò di riconoscere il governo bolscevico salito al potere a ottobre e, dopo aver raggiunto intendimenti con alcuni rappresentanti dell'Intesa, tornò in Russia su invito del governo antibolscevico della regione settentrionale del Paese.

La guerra civile

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Sbarcato nel gennaio 1919 ad Arcangelo con un ristretto seguito da navi inglesi, si autoproclamò governatore di tutta regione nord non ancora subordinata a Mosca, divenuta intanto sede del potere bolscevico.

Qui Miller raccolse le forze antirivoluzionarie in numero non superiore a 20.000 unità e, preso contatto con l'Ammiraglio Kolčak, divenne comandante dell'Armata bianca sul fronte settentrionale iniziando lo scontro con i bolscevichi. A causa tuttavia del rifiuto inglese a prendere parte attiva nel conflitto e complice l'incapacità a rinvenire sufficiente equipaggiamento bellico (nella regione le industrie erano praticamente assenti, incluse quelle di armi), nel giro di pochi mesi le truppe di Miller dovettero abbandonare il campo e disperdersi. Il 19 febbraio 1920 Miller, assieme a un migliaio di altri militari e rifugiati civili, salpò dal porto di Arcangelo a bordo di navi rompighiaccio alla volta dei paesi alleati.

L'esilio e il rapimento

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Miller si insediò da emigrato in Francia, dove successivamente fu raggiunto anche da Vrangel'. Nella capitale francese continuò il suo impegno politico contro il bolscevismo e il comunismo in Russia, divenendo uno dei personaggi di spicco della comunità russa in esilio. Ciò favorì il suo rapimento, avvenuto il 20 settembre 1937 a Parigi da parte di agenti del NKVD; così Stalin si sbarazzava della scomoda organizzazione degli esuli russi infiltrandovi agenti filo-sovietici. Miller fu clandestinamente trasferito fino a Mosca alla sede della Lubjanka, dove non rivelò nessuna informazione sensibile sull'organizzazione che aveva presieduto. L'11 maggio 1939 fu giustiziato con un colpo di pistola in una prigione del NKVD a Mosca.

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