Fernando Aiuti
Fernando Aiuti (Urbino, 8 giugno 1935[1] – Roma, 9 gennaio 2019) è stato un immunologo e politico italiano, fondatore dell'Anlaids (Associazione Nazionale per la lotta contro l'AIDS) di cui fu anche presidente onorario[1][2][3].
Biografia
modificaSi laureò in Medicina e chirurgia nel 1961 a Roma all'Università La Sapienza.[2]
Il 2 dicembre 1991, in risposta all'articolo di un quotidiano che riportava la falsa teoria che l'HIV si potesse trasmettere con un bacio, decise, di comune accordo con l'interessata, di baciare la propria paziente sieropositiva venticinquenne Rosaria Iardino durante un congresso alla fiera campionaria di Cagliari. Un reporter fotografò la scena, e l'immagine fece il giro del mondo.[3][4]
Eletto nel 2008 come capolista del PdL al Campidoglio, fu ricandidato nel 2013, sempre con Gianni Alemanno, ma questa volta non raccolse voti sufficienti[1].
In qualità di presidente della commissione Politiche sanitarie del Comune di Roma (2008 - 2013), si espresse contro la chiusura dell'Ospedale di San Giacomo degli Incurabili[5].
Già docente universitario presso l'Università La Sapienza, nel 2010 fu nominato professore emerito dal suo Ateneo[6].
Aiuti è deceduto il 9 gennaio 2019, all'età di 83 anni, cadendo nella tromba delle scale al Policlinico Gemelli di Roma, dove era ricoverato per una cardiopatia ischemica.[7][8]
Il figlio Alessandro lavora all'Università Vita-Salute San Raffaele di Milano.
Se oggi possiamo celebrare il 27 giugno la Giornata Internazionale che invita a fare i test per HIV, lo dobbiamo anche all'azione del professor Aiuti che con le sue parole, ma soprattutto i suoi gesti "forti" attuò delle immediate e efficaci campagne di informazione.[9]
Vicende giudiziarie
modificaNel 2007, mentre dirigeva uno dei centri coinvolti nella sperimentazione del cosiddetto vaccino italiano contro l'AIDS, denunciò irregolarità nella ricerca. La responsabile Barbara Ensoli, sostenuta legalmente dall'ISS, querelò Aiuti, chiedendo anche un risarcimento di 2,5 milioni di euro.[10] Solo a fine 2012 Aiuti vinse la causa.[11][12]
Documentari
modificaNote
modifica- ^ a b c Giorgio Dell'Arti, Catalogo dei viventi 2015, su Cinquantamila.corriere.it. URL consultato il 15 aprile 2016 (archiviato dall'url originale il 25 aprile 2016).
- ^ a b Curriculum, su FernandoAiuti.it. URL consultato il 15 aprile 2016 (archiviato dall'url originale il 23 aprile 2016).
- ^ a b Silvia de Santis, "30 anni di Anlaids", la storia dell'aids raccontata dalla prima associazione nata per combatterlo. "La lotta non è finita, c'è un contagio ogni due ore", su HuffingtonPost.it, 28 novembre 2015. URL consultato il 15 aprile 2016.
- ^ Elvira Serra, Rosaria Iardino: «Io, 26 anni, dopo il bacio con Aiuti vivo con l’Hiv grazie ai farmaci e alla famiglia», su corriere.it. URL consultato il 30 ottobre 2017.
- ^ Francesca Romana Antonini, Esposto di Italia Nostra alla Procura sul San Giacomo, su abitarearoma.it, 17 ottobre 2008.
- ^ Fernando Aiuti, morto l’immunologo che si batteva per sconfiggere l’Aids e i pregiudizi, su ilfattoquotidiano.it, 9 gennaio 2019.
- ^ Roma, l'immunologo Fernando Aiuti muore al Gemelli: ipotesi suicidio, in La Repubblica, 9 gennaio 2019. URL consultato il 9 gennaio 2019.
- ^ Morto Fernando Aiuti, immunologo anti-Aids. «Caduto dalle scale»., su ilmessaggero.it.
- ^ Giornata Internazionale Test Hiv - Blu7 Pubblicità a Firenze, su Blu7. URL consultato il 28 maggio 2023.
- ^ Vaccino anti-Aids, su Science il duello Ensoli-Aiuti, Gazzetta di Mantova, 11 agosto 2007. URL consultato il 10 gennaio 2019.
- ^ Valeria Gandus, Aids, Vittorio Agnoletto e lo scandalo del vaccino italiano: “Sprecati 50 milioni”, ilfattoquotidiano.it, 1º dicembre 2012. URL consultato il 10 gennaio 2019.
- ^ Alessandro Peregalli, La storia infinita del 'vaccino italiano' contro l'Aids, vice.com, 18 dicembre 2015. URL consultato il 10 gennaio 2019.
Altri progetti
modifica- Wikiquote contiene citazioni di o su Fernando Aiuti
Collegamenti esterni
modifica- Sito ufficiale, su aiutifernando.it.
- Aiuti, Fernando, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 91917379 · ISNI (EN) 0000 0000 6647 7005 · SBN CFIV027919 · LCCN (EN) n80117727 · BNF (FR) cb12316865d (data) · J9U (EN, HE) 987007407225305171 |
---|