Gens Maecia
gens romana
La gens Maecia era una famiglia plebea di Roma. Prima del tempo di Cicerone, veniva menzionata solo una persona di questa gens, ma le gens Maecia divennero prominente durante il periodo imperiale e ottennero consolato in diverse occasioni.[1] In una lapide sepolcrale, che si trova ad Atri al Colle della Giustizia, c'era la parola di una Aufalena Sfamila, che consacra il monumento a C. Tullio C. F. Frontoni della tribù Maecia.[2]
Membri
modifica- Spurius Maecius Tarpa, un contemporaneo di Cicerone, raggiunse la sua posizione di critico drammatico nel 54 a.C.
- Marcus Maecius Rufus, proconsole di Bitinia nel regno di Vespasiano
- Marcus Maecius Memmius Furius Placidus, console nel 343 d.C.
- Quintus Maecius, Roman, autore di dodici epigrammi nell'antologia greca [1]
- Lucius Roscius Aelianus Maecius Celer, suffetto console nel 100 d.C.
- Marcus Maecius Celer, suffetto console nel 101 d.C. [3]
- Marcus Pomponius Maecius Probus, console nel 228 d.C.[4]
Note
modifica- ^ a b (EN) William Smith, Dictionary of Greek and Roman Biography and Mythology: Earinus-Nyx, J. Walton, 1849, p. 895. URL consultato il 13 marzo 2020.
- ^ Luigi Sorricchio, ' Hatria = Atri', Roma, Tipografia Del Senato, 1911, 1911, p. 226. URL consultato il 17 marzo 2020.
- ^ (EN) Ruurd R. Nauta, Poetry for Patrons: Literary Communication in the Age of Domitian, BRILL, 2002, p. 213, ISBN 978-90-04-10885-1. URL consultato il 12 marzo 2020.
- ^ (EN) Roman Piso, Another Daughter Of Arrius Calpurnius Piso. URL consultato il 12 marzo 2020.