Il Ṭarab al-gharnāṭī (in arabo طرب غرناطي?, lett. "Musica granadina") è un sottogruppo della musica Algeriano arabo-andalusa, nato nella Spagna musulmana, più precisamente nella città di Granada, capitale del Sultanato di Granada, ultimo regno musulmano in Spagna. I musulmani granadini iniziarono a lasciare la regione ancor prima che la Reconquista finisse, portando in Maghreb tradizioni musicali il cui stile è il risultato di una simbiosi tra i vari stili arabo-iberici.[1]

Gharnati
Origini stilisticheGranada
Origini culturaliTlemcen
Strumenti tipicirebab, qanun, ney
PopolaritàMaghreb
Generi derivati
hawzi,
Generi correlati
sanâa, al-Âla, ma'luf

Il Ṭarab al-gharnāṭī viene di solito eseguito in piccole orchestre, composte da musicisti sia strumentisti che cantanti.[2] La canzone viene eseguita all'unisono dal piccolo insieme, a volte viene arricchito con ornamenti vocali effettuati da un munshid ("cantante"), e questo è ciò che differenzia il Gharnati dagli altri stili di musica arabo-andalusa[2].

All'inizio del XIV secolo, Granada e Tlemcen condividevano interessi comuni e alleanze consolidate: le dinastie dei Nasridi del Sultanato di Granada e gli Zayyanidi del Regno di Tlemcen (attuale Algeria) erano alleate tra di loro contro il Regno d'Aragona e la dinastia merinide del Maghreb al-Aqsa (attuale Marocco). I Merinidi e gli Zayyanidi avevano inoltre molti funzionari e soldati andalusi al loro servizio. Questi stretti rapporti, portarono un gran numero di famiglie del Sultanato di Granada ad abbandonare la loro terra per il Maghreb.[3] La presa di Granada del 1492 da parte dei re cattolici e l'espulsione dei moriscos del 1609, contribuirono a loro volta a rafforzare il patrimonio arabo-andaluso in Maghreb.

Agli inizi del XX secolo, molte associazioni di musica granadina sorsero nelle città del l'Algeria e del Marocco orientale.[2]

Artisti principali

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Algeria

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Grandi maestri

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Celebrità attuali

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  • Nouri Koufi
  • Leila Benmrah
  • Nassima Châabane
  • Dalila Mekadder
  • Rym Hakiki
  • Nisrine Ghenim

Marocco

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Bibliografia

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  • Saadane Benbabaali et Beihdja Rahal, La Plume, la voix et le plectre, poèmes et chants andalous, éd. Barzakh, Alger, 2008 (libro e CD)
  • Rodolphe d'Erlanger, La Musique arabe, tome VI, éd. Paul Geuthner, Paris, 1959
  • Christian Poché, La Musique arabo-andalouse, coll. Musiques du monde, éd. Actes Sud, Arles, 2001, p. 17, 21

Voci correlate

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