Giardini botanici Hanbury
I giardini botanici Hanbury sorgono sul promontorio della Mortola, sulla costa ligure, a pochi chilometri dal confine francese. Occupano una superficie di 18 ettari, compresi nel territorio comunale di Ventimiglia, località Mortola, in provincia di Imperia. Il parco della villa rappresenta uno dei giardini di acclimatazione più famosi d'Europa e del bacino mediterraneo[1][2].
Giardini Botanici Hanbury | |
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Tipo di area | Orto botanico |
Codice EUAP | EUAP1076 |
Stati | Italia |
Regioni | Liguria |
Province | Imperia |
Comuni | Ventimiglia |
Superficie a terra | 18 ha |
Provvedimenti istitutivi | 27 marzo 2000 |
Gestore | Università di Genova |
Presidente | Mauro Mariotti |
Mappa di localizzazione | |
Sito istituzionale e Sito istituzionale | |
Il terreno è digradante dalla collina al mare, come è tipico della costa ligure. L'aspetto paesaggistico è tipicamente "all'inglese", con vialetti irregolari e romantici rustici pergolati e patii, con la pittoresca vista del mare sullo sfondo. Il parco è anche attraversato da un tratto dell'antica strada consolare via Julia Augusta; per la conformazione geografica l'accesso alla villa è dal suo lato superiore.
Sotto il portico d'ingresso si può ammirare un mosaico raffigurante Marco Polo, opera voluta dal vicentino Antonio Salviati e datata al 1888. Nella parte inferiore, non lontano dal mare (comunque non accessibile a causa del sistema di cinta), un piccolo settore semipianeggiante è conservato con la vegetazione originale mediterranea, ombreggiata da pini e dotata di gazebo. I giardini botanici Hanbury sono stati inseriti nella lista dei 10 giardini più belli d'Italia nel 2007 e nel 2011.[3][4]
Provvedimento istitutivo
modificaIl primo vincolo storico-paesaggistico del luogo si ebbe con la legge n. 1089 del 1939. Il parco regionale attuale è stato istituito con la legge regionale 27 marzo 2000 n. 31.
Storia
modificaI giardini furono realizzati a partire dal 1867, grazie alla passione dal viaggiatore inglese sir Thomas Hanbury. Dopo aver fatto fortuna come esportatore di tè a Shanghai egli decise di stabilirsi sulla costa ligure, ed acquistò dapprima il palazzo dei marchesi Orengo di Ventimiglia, tuttora esistente, e successivamente i terreni circostanti, su cui volle realizzare uno splendido giardino con specie botaniche raccolte in ogni parte del mondo.
Per sviluppare il progetto egli si fece aiutare dal fratello Daniel, giunto appositamente dall'Inghilterra, da diversi botanici (fra cui, in particolare, i tedeschi Ludwig Winter e Alwin Berger, e l'ingegnere idrologo belga Paul-Vincent Levieux) e da una manovalanza di giardinieri stabilitisi nelle vicinanze. Il giardino divenne ben presto rinomato in tutto il mondo.
Alla morte di sir Thomas (nel 1907), il figlio Cecil e la nuora Lady Dorothy portarono avanti l'opera fino alla seconda guerra mondiale, quando il sito dovette essere abbandonato. Tuttavia alla fine della guerra Lady Dorothy ritornò alla Mortola per ripristinare la villa e i suoi giardini come attesta una placca posta sul lato ovest della villa stessa.
Nel 1960 lo stato italiano acquistò dagli eredi il complesso, che, nel 1962, fu affidato all'Istituto internazionale di studi liguri. Nel 1979 tale istituto rinunciò al gravoso impegno di ricostruzione post-bellica e successivamente, nel 1987, la gestione venne affidata definitivamente all'Università degli Studi di Genova.
Il 1º giugno 2006 è stata presentata all'UNESCO la candidatura alla lista dei patrimoni dell'umanità.
Il 29 maggio 2010 le Poste italiane hanno emesso un francobollo dal valore di 0,60 € dedicato al giardino.
Le specie botaniche presenti
modificaI giardini ospitano migliaia di specie botaniche (quasi 6 000 catalogate nel 1912), di origine prevalentemente tropicale e subtropicale, organizzate a zone per gruppo botanico.
Tra le più significative vi sono:
- le agavi, con 114 specie presenti nel catalogo del 1912;
- le aloe;
- le succulente: cactacee e crassulacee;
- gli eucalipti;
- le euforbie;
- le brugmansie;
- le passiflore;
- gli agrumi;
- il frutteto tropicale e subtropicale: banani, avocadi, Dovyalis, ecc.;
- le yucca;
- le cicadi;
- il ginkgo biloba;
- il giardino di rose e peonie;
- le piante aromatiche mediterranee.
Di particolare interesse sono: Aphyllantes monspeliensis, Beaucarnea recurvata, Beaucarnea stricta, Caesalpinia sepiaria, Chiranthodendron pentadactylon, Chrysanthemum discoideum, Coronilla juncea, Cupressus guadalupensis, Cupressus lusitanica, Corymbia citriodora, Eucalyptus sideroxylon, Eucalyptus microcorys, Mandevilla laxa, Passiflora bryonioides, Passiflora amethistina, Passiflora edulis, Senecio deltoideus, Sollya heterophylla, Thunbergia grandiflora, Thunbergia coccinea, Thunbergia mysorensis, Wigandia urens e Yucca australis.
I giardini
modificaI giardini, oltre a conservare una notevole collezione botanica, sono ingentiliti da alcune fontane, statue e elementi architettonici. Una delle fontane più famose è La fontana del Drago che deve il suo nome a un bronzo giapponese che Thomas Hanbury acquistò a Kyoto. Nel retro della piccolo bacino d'acqua è collocata una statua di schiava di scuola canoviana. Fra gli elementi architettonici più importanti c'è il Mausoleo Moresco, da alcuni chiamato la tomba degli Hanbury, in cui sono tumulate le ceneri di Sir Thomas Hanbury e di sua moglie Katherine Aldam Pease.
Note pratiche
modificaDate le caratteristiche climatiche occorre considerare che pur trattandosi di una struttura locata nella parte settentrionale del paese per motivi climatici locali la primavera è piuttosto precoce, e l'autunno notevolmente tardivo; questo reca per conseguenza il fatto che le vegetazioni e le fioriture iniziano in stagione precoce e finiscono molto tardi, mentre l'estate è molto lunga e calda. Alcune fioriture si hanno in pieno inverno.
Il giardino è visitabile al pubblico.
Galleria d'immagini
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Panoramica
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Cactus
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Il Tempietto
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La fontana del Drago
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La schiava della fontana del Drago
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Tomba degli Hanbury
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Placca via Aurelia a Villa Hanbury
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Padiglione
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Facciata sud
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Dettaglio della terrazza sud
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L'iscrizione latina Inveni portum
Note
modifica- ^ La storia | Giardini Botanici Hanbury, su giardinihanbury.com. URL consultato l'11 maggio 2020.
- ^ Ventimiglia, i giardini botanici di Villa Hanbury entrano a far parte di Ligurian Gardens, su Riviera24, 16 luglio 2019. URL consultato l'11 maggio 2020.
- ^ (EN) Il Parco Più Bello, su ilparcopiubello.it. URL consultato il 29 gennaio 2018.
- ^ (EN) Il Parco Più Bello, su ilparcopiubello.it. URL consultato il 29 gennaio 2018.
Bibliografia
modifica- Francesca Mazzino, Un paradiso terrestre. I giardini Hanbury alla Mortola, Genova, 1994, Edizione Sagep, ISBN 88-7058-529-8.
- Paola Gastaldo, Paola Profumo, I Giardini Botanici Hanbury, 1995, Allemandi & C., Torino. ISBN 8842205176
- Gustav Cronemeyer, Systematic Catalogue of Plants growing in the open air in the Garden of Thomas Hanbury, F.L.S. Koenig, 1889, Erfurt.
- Kurt Dinter, Alphabetical Catalogue of Plants growing in the open air in the Garden of Thomas Hanbury, F.L.S. Waser Brothers, 1897, Genova.
- Alwin Berger, Florula Mortolensis. An Enumeration of the Plants growing wild at La Mortola, Billi, 1905, Ventimiglia.
- Alwin Berger, Hortus Mortolensis. Enumeratio Plantarum in Horto Mortolensi Cultarum. West, Newman and Co., Hatton Garden, 1912, Londra.
- Mario Ercoli, Maurizio Lorenzi, La Mortola Garden. Hortus Mortolensis. Oxford University Press, 1938, Londra.
- Pier Giorgio Campodonico, Francesco Orsino, Cristina Cerkvenik, Enumeratio Plantarum in Horto Mortolensi Cultarum. Microart's, 1996, Recco (Genova).
- Tiziano Fratus, Mauro Giorgio Mariotti, Taccuino del cercatore di alberi. Giardini Botanici Hanbury, Edizioni della Meridiana, 2011, Firenze.
- Maura Muratorio, Grace Kiernan, Thomas Hanbury and his garden, Bacchetta Editore, 1992, Albenga (Savona)
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sui giardini botanici Hanbury
Collegamenti esterni
modifica- Sito ufficiale, su giardinihanbury.com.
- Sito ufficiale, su giardinihanbury.com.
- Associazione amici dei giardini botanici Hanbury, su amicihanbury.oranjuice.org. URL consultato il 20 aprile 2010 (archiviato dall'url originale l'11 agosto 2011).
- Il francobollo, su ibolli.it.
- Pagina dedicata ai Giardini Botanici Hanbury Archiviato il 7 marzo 2016 in Internet Archive. – Sito web del Ministero per i Beni e le Attività Culturali
- Pagina dedicata alla Villa Hanbury Archiviato il 5 marzo 2016 in Internet Archive. – Sito web del Ministero per i Beni e le Attività Culturali
Controllo di autorità | VIAF (EN) 167813845 · LCCN (EN) n00002669 |
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