Giovanni Villata
Giovanni Villata (Milano, 29 dicembre 1777 – Vicenza, 23 novembre 1843) è stato un generale italiano, attivo durante il periodo delle guerre napoleoniche.
Giovanni Villata | |
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Stemma araldico di Giovanni Villata quale Barone del Regno Italico | |
Nascita | Milano, 29 dicembre 1777 |
Morte | Vicenza, 23 novembre 1843 |
Dati militari | |
Paese servito | Monarchia asburgica Repubblica Cisalpina Repubblica Italiana Regno d'Italia Impero austriaco |
Arma | Cavalleria |
Anni di servizio | 1796 - 1826 |
Grado | Maggior generale |
Comandanti | Carlo Zucchi |
Guerre | Guerre rivoluzionarie francesi Guerre napoleoniche |
Campagne | Campagna d'Italia (1796-1797) Campagna di Napoleone in Spagna Campagna d'Italia (1813-1814) |
Battaglie | Battaglia di Borgoforte (1814) |
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Biografia
modificaFiglio del magistrato Guido e di Marianna Giulia Dal Pozzo[1] e membro di una famiglia di antiche tradizioni militari[2], iniziò la propria carriera nell'esercito imperiale austriaco come cadetto dei dragoni. Promosso tenente dopo meno di un anno,[3] prese parte alla campagna del 1796-1797 contro l'Armata d'Italia del generale Napoleone Bonaparte[4], dimettendosi dal servizio imperiale nel maggio 1798.[3]
All'istituzione della Repubblica Cisalpina entrò nel suo esercito, col grado di tenente, inquadrato inizialmente nel 1º Reggimento Dragoni[3] e poi nel 2º Reggimento Ussari[5], prestando anche servizio come addetto di stato maggiore prima del colonnello Lahoz, aiutante di campo del generale Buonaparte, e poi, promosso capitano, al seguito del generale Fantuzzi.[3]
Nel 1802 partecipò come rappresentante militare alla Consulta di Lione che proclamò la nascita della Repubblica Italiana, al servizio della quale venne promosso a Capo squadrone prima nel 1º Reggimento Ussari e poi nella Guardia presidenziale.[3]
Con la proclamazione del Regno d'Italia, Villata proseguì nella sua carriera, venendo nominato nel 1807 aiutante di campo del viceré Eugenio di Beauharnais[4]. Nello stesso anno prese parte inquadrato nella Divisione Pino alla Campagna di Pomerania[6] col grado di Capo squadrone nel 1º Reggimento cacciatori a cavallo,[3] del quale assunse il comando col grado di colonnello l'anno successivo.[5]
Dal 1808 al 1810 fu impegnato nella Campagna di Catalogna; comandò il reggimento dei Cacciatori Reali, partecipano ai combattimenti di Valls (25 febbraio 1809), Tarraxa (23 marzo 1809), Bisbal (dicembre 1809), Boriasblancas e Tarega (20 dicembre 1809),[5] venendo nominato Barone del Regno[1] il 7 febbraio 1810. Promosso al grado di generale di brigata il 27 ottobre 1810[5], assunse il comando effettivo di una brigata di cavalleria all'inizio dell'anno successivo.[3]
Nel 1812, partecipò alla campagna di Russia, comandando la 3ª Brigata cacciatori a cavallo della Divisione Pino, composta dal 2º Reggimento cacciatori a cavallo Principe Reale e dal 3º Reggimento cacciatori a cavallo, prestando servizio con distinzione nei combattimenti di Vitebsk, Wiclitz[3] e Czernaja (13 ottobre 1812).[5]
Nel 1813, al ritorno dalla campagna di Russia, divenne il comandante militare del dipartimento del Rubicone[4] e della 4ª Divisione Militare,[3] impegnandosi nella difesa della costa adriatica contro le incursioni navali britanniche.[6]
Nel 1814 prese parte alla campagna contro gli austriaci sotto il comando del generale Carlo Zucchi, comandando una brigata a Mantova[6], partecipando allo scontro di Borgoforte (31 marzo 1814)[5] e distinguendosi nella presa di Guastalla.[4]
Alla caduta di Napoleone rientrò nell'Esercito imperiale austriaco col grado di maggior generale di cavalleria, vedendosi anche confermato il titolo di Barone col predicato di von Villatburg.[4][7]. Partecipò alla campagna d'Alsazia del 1815[6] al comandando di una brigata di fanteria[3], distinguendosi nell'assedio di Belfort[3]. Ritiratosi dal servizio attivo nel 1826, dal 1840 ricevette il titolo onorifico di Inhaber (Colonnello proprietario) del Reggimento corazzieri Nº2.[7]
Il fratello Francesco (1781-1842) servì anche egli nella cavalleria del Regno d'Italia, anche agli ordini del fratello maggiore come comandante di squadrone nel 1º Reggimento Cacciatori a Cavallo, ed anche egli transitò nel 1814 nell'esercito austriaco, raggiungendo nel 1835 il grado di Feldmarschallleutnant ed il comando della zona militare del Tirolo e del Vorarlberg nel 1845.[6]
Onorificenze
modificaNote
modifica- ^ a b Villata, Giovanni, su webcache.googleusercontent.com.
- ^ Adriano e Mario Villata, Villata: dal 21 giugno 1155: 1219 anni di storia, su books.google.it. URL consultato il 17 maggio 2021.
- ^ a b c d e f g h i j k Biographisches Lexikon des Kaisertums Österreich, su literature.at. URL consultato il 18 maggio 2021.
- ^ a b c d e Alberto Bardini, VILLATA, Giovanni, su treccani.it. URL consultato il 17 maggio 2021.
- ^ a b c d e f Virginio Ilari e Piero Crociani, La Cavalleria Italiana 1797-1814 (PDF), su tempiocavalleriaitaliana.it. URL consultato il 17 maggio 2021 (archiviato dall'url originale il 21 febbraio 2016).
- ^ a b c d e Marieni Saredo, Personaggi citati, su marieni-saredo.it. URL consultato il 17 maggio 2021.
- ^ a b Villata von Villatburg, Johann Freiherr, su napoleon-series.org. URL consultato il 18 maggio 2021.
Collegamenti esterni
modifica- Villata, Giovanni, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Alberto Baldini, VILLATA, Giovanni, in Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1937.
- Villata, Giovanni, su sapere.it, De Agostini.
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