High as Hope

album dei Florence and the Machine del 2018

High as Hope è il quarto album in studio del gruppo musicale britannico Florence and the Machine, pubblicato il 29 giugno 2018 dalla Virgin EMI Records e dalla Republic.[6][7]

High as Hope
album in studio
ArtistaFlorence and the Machine
Pubblicazione29 giugno 2018
Durata39:57
Dischi1
Tracce10
GenereSoul[1]
Indie rock[1]
Indie pop[2]
Art pop[3]
EtichettaVirgin EMI Records, Republic
ProduttoreEmile Haynie, Florence Welch, Thomas Bartlett, Brett Shaw, Tobias Jesso Jr.
Registrazione2017–2018
Beacon House, Vox, Henson e Sunset Sound, Los Angeles (California)
123, The Dairy, Abbey Road e AIR Studios, Londra (Regno Unito)
FormatiCD, LP, MC, download digitale, streaming
Certificazioni
Dischi d'oroPolonia (bandiera) Polonia[4]
(vendite: 10 000+)
Regno Unito (bandiera) Regno Unito[5]
(vendite: 100 000+)
Florence and the Machine - cronologia
Album successivo
(2022)
Singoli
  1. Sky Full of Song
    Pubblicato: 12 aprile 2018
  2. Hunger
    Pubblicato: 3 maggio 2018

Primo progetto della band ad essere interamente prodotto dalla frontwoman Florence Welch, la quale si è servita principalmente della collaborazione di Emile Haynie, si configura come un disco molto più minimalista rispetto al precedente How Big, How Blue, How Beautiful (2015). High as Hope, composto da dieci tracce registrate nell'arco di oltre due anni, è stato accolto positivamente dalla critica che ne ha lodato soprattutto l'interpretazione vocale di Welch.

Descrizione

modifica

Il 18 aprile 2017 Nathan Willett, frontman del gruppo dei Cold War Kids, dichiara durante un'intervista di aver collaborato con i Florence and the Machine alla realizzazione del loro quarto album in studio.[8] La notizia è stata confermata da Florence Welch in persona poco tempo dopo, nel mese di maggio, durante un'intervista condotta per il quotidiano britannico The Daily Telegraph.[9] La collaborazione in questione si è rivelata essere 100 Years, ottava traccia del disco, per la quale Willett ha eseguito i cori.[10]

Come si è detto, è il primo progetto del gruppo ad essere stato interamente prodotto da Florence Welch, insieme al produttore statunitense Emile Haynie. La cantante ha dichiarato di essersi occupata delle sessioni di registrazione dell'album principalmente presso uno studio di Los Angeles che, «pur non essendo particolare attrezzato, ha fornito alla cantante la libertà di sperimentare un sound nuovo.»[11][12] High as Hope risulta essere anche il primo lavoro della band al quale non hanno partecipato alla produzione o all'esecuzione né Isabella Summers né Christopher Lloyd Hayden, che ha annunciato di aver abbandonato la formazione nel febbraio 2018.[13]

Per quanto concerne il titolo ed i temi esplorati, durante un'intervista con Universal Music, Welch ammette: «c'è solitudine in questo album, ci sono problemi e c'è dolore, e altre cose con cui ho dovuto combattere; avrei voluto chiamarlo The End of Love, che in realtà ho visto come una cosa positiva perché era la fine di un tipo di amore indigente, era la fine di un amore che proviene da un luogo di mancanza, si tratta di un amore che è più grande e più ampio, che richiede così tante spiegazioni. Potrebbe sembrare un po' negativo, ma in realtà non l'ho pensato in quel modo».[14] La nona traccia dell'album, The End of Love, affronta in parte la tematica del suicidio commesso dalla nonna di Welch, già discussa nel brano Only if for a Night, facente parte del predecessore Ceremonials (2011).[15]

Accoglienza

modifica
Recensioni professionali
RecensioneGiudizio
AllMusic[16]     
The Daily Telegraph[17]     
Pitchfork[18]5.7/10
Sputnikmusic[2]     

High as Hope ha ricevuto recensioni generalmente positive da parte della critica specializzata. Su Metacritic, che assegna punteggi in centesimi tramite le recensioni di critici influenti, l'album ha totalizzato 75 punti con 29 recensioni, punteggio che segnala «recensioni generalmente favorevoli».[19] Neil Z. Yeung su AllMusic descrive l'album come «semplice» e «umano», e afferma che «High as Hope potrebbe non essere la versione entusiasmante di Welch degli album precedenti, ma come un documento della sua crescita personale, è uno studio accorato e sincero di verità e auto-riflessione».[16] Neil McCormick, per conto del The Daily Telegraph, ha ampiamente elogiato l'album conferendogli il punteggio massimo e decretando che «il cantato di Florence Welch è straordinario, districandosi senza sforzo tra la malinconica morbidezza e un'esultanza di grande potenza, persino ululando. Ogni respiro, ringhio e trillo sembra perfettamente al proprio posto.»[17] Anche lo staff di Sputnikmusic assegna all'album il punteggio massimo, dichiarando che «il percorso più facile e più probabile per il successo continuo di Welch e della band sarebbe stato tentare di ricreare la magia incantatrice di Ceremonials o le qualità da inno di Lungs. High as Hope non fa nessuna delle due cose, e questo rende l'album il più lungimirante di tra quelli a cura dei Florence and the Machine».[2] Al contrario, Katherine St. Asaph di Pitchfork recensisce negativamente l'album, sostenendo che nonostante la «titanica voce» di Welch, High as Hope è turbato da «un'opprimente produzione beige».[18]

  1. June – 3:41 (Florence Welch)
  2. Hunger – 3:34 (Florence Welch, Emile Haynie, Thomas Bartlett, Tobias Jesso Jr.)
  3. South London Forever – 4:22 (Florence Welch, Brett Shaw)
  4. Big God – 4:01 (Florence Welch, Jamie Smith)
  5. Sky Full of Song – 3:46 (Florence Welch, Emile Haynie, Thomas Bartlett)
  6. Grace – 4:48 (Florence Welch, Emile Haynie, Sampha Sisay, Tobias Jesso Jr.)
  7. Patricia – 3:37 (Florence Welch, Emile Haynie, Thomas Bartlett)
  8. 100 Years – 4:58 (Florence Welch)
  9. The End of Love – 4:41 (Florence Welch, Tobias Jesso Jr.)
  10. No Choir – 2:29 (Florence Welch, Emile Haynie, Andrew Wyatt)

Formazione

modifica
Musicisti
  • Florence Welchvoce; tamburi (tracce 1-4); percussioni (tracce 1, 4, 5, 7-9); sintetizzatore (traccia 1); pianoforte (tracce 3, 4, 8)
  • Emile Haynie – sintetizzatore (tracce 1-10); tamburi (tracce 1,2, 4-8, 10)
  • Brett Shaw – Fender Rhodes (traccia 1), sintetizzatore (tracce 3, 4, 6, 7); programmazione (traccia 6); basso (traccia 7); tamburi (tracce 3, 4); percussioni (traccia 8)
  • Thomas Bartlett – pianoforte (tracce 1, 2, 7); Mellotron (tracce 1, 2, 4, 9); organo (traccia 2); sintetizzatore (tracce 4, 7-9); basso (tracce 5, 9); tastiera (tracce 5, 8); pianoforte (traccia 9)
  • Andrew Wyatt – sintetizzatore (traccia 1); basso (tracce 1, 9); pianoforte, Mellotron (traccia 10)
  • Jonathan Wilson – tamburi (tracce 1, 7, 8); chitarra (tracce 2, 8)
  • Rob Ackroyd – chitarra (tracce 2, 5, 7); ukulele (traccia 3)
  • Greg Leisz – pedal steel guitar (tracce 2, 5)
  • Carla Azar – tamburi (traccia 2)
  • Tom Monger – arpa (tracce 2, 3, 5-8, 10)
  • Kamasi Washingtonsassofono tenore, arrangiamento corni (tracce 3, 4, 8)
  • Jamie xx – tamburi, sintetizzatore (traccia 4)
  • James Gadson – tamburi (traccia 4)
  • Angela Parrish e Leslie Stevens – cori (traccia 5)
  • Sampha Sisay – pianoforte (traccia 6)
  • Tobias Jesso Jr. – tastiere (traccia 6); pianoforte (traccia 9)
  • Josh Tillman – chitarra (traccia 8)
  • Nathan Willett – cori (traccia 8)
  • Lu Lu McJunkins – violoncello (traccia 8)
Produzione
  • Florence Welch – produzione (tutte le tracce)
  • Emile Haynie – produzione (tutte le tracce); registrazione (traccia 7)
  • Brett Shaw – produzione (tracce 1, 3, 4, 6-8); registrazione (tracce 1-9)
  • Thomas Bartlett – produzione (traccia 5)
  • Tobias Jesso Jr. – produzione (traccia 9)
  • Tim Montague – registrazione aggiuntiva (tracce 2, 9)
  • Morgan Stratton – registrazione aggiuntiva (tracce 2, 5)
  • Michael Harris – registrazione aggiuntiva (tracce 2, 4, 5)
  • Keith Gretlein – registrazione aggiuntiva (tracce 3, 4, 8)
  • Zachary Zajdel – assistenza all'ingegneria del suono (tracce 2, 5)
  • Christopher Cerullo – assistenza all'ingegneria del suono (tracce 2, 4, 5)
  • Derrick Stockwell – assistenza all'ingegneria del suono (tracce 3, 4, 8)
  • Matt Mysko – assistenza all'ingegneria del suono (traccia 7)
  • Tom Elmhirst – missaggio (tutte le tracce)
  • John Davis – mastering (tacce 1, 3-10)
  • Bob Ludwig – mastering (traccia 2)

Classifiche

modifica

Classifiche di fine anno

modifica
Classifica (2018) Posizione
Australia[25] 79
Regno Unito[26] 56
  1. ^ a b Andrea Campana, Florence + the Machine – Recensione di High As Hope, sempre ad alti livelli, su lascimmiapensa.com, 29 giugno 2018. URL consultato il 1º luglio 2018.
    «High As Hope è il quarto di una serie di ottimi album, in cui Florence Welch e compagni uniscono con successo emotività, soul e indie»
  2. ^ a b c (EN) Staff, Florence and the Machine - High as Hope, su sputnikmusic.com, Sputnikmusic, 2 luglio 2018. URL consultato il 5 luglio 2018.
    «Heading into this album, it would have been easy to assume that we’d be in line for ten straightforward, acoustically driven indie-pop songs»
  3. ^ (EN) Jeannie Blue, Florence + the Machine – High as Hope (Album Review), su crypticrock.com, Cryptic Rock, 29 giugno 2018. URL consultato il 25 dicembre 2018.
  4. ^ (PL) Wyróżnienia - Złote płyty CD - Archiwum, su bestsellery.zpav.pl, Związek Producentów Audio-Video. URL consultato il 6 marzo 2019.
  5. ^ (EN) BRIT Certified Awards, su bpi.co.uk, British Phonographic Industry. URL consultato il 9 gennaio 2019.
  6. ^ (EN) Florence + The Machine announces new album 'High As Hope' with single 'Hunger', su DIY. URL consultato il 19 maggio 2018.
  7. ^ (EN) Gab Ginsberg, Florence + the Machine Debuts 'Hunger,' Announces 'High As Hope' Album, su billboard.com, Billboard, 3 maggio 2018. URL consultato il 19 maggio 2018.
  8. ^ (EN) Interview: A Chat with Nolan Willet from Cold War Kids, su Wicked Childd. URL consultato il 17 febbraio 2019 (archiviato dall'url originale il 3 marzo 2018).
  9. ^ (EN) Neil McCormick, Florence Welch on alcohol, new music and her search for serenity, su The Daily Telegraph, 27 maggio 2017.
  10. ^ (EN) Floremce and the Machine - 100 Years, su genius.com, Genius. URL consultato il 17 febbraio 2019.
  11. ^ (EN) Meagan Fredette e Ashley Chervinski, Florence Welch Joins The Fight Against Gender Inequality, su refinery29.com, 5 maggio 2018.
  12. ^ (EN) Florence and the Machine - High as Hope, su genius.com, Genius, 17 febbraio 2019.
  13. ^ Il batterista Chris Hayden ha lasciato i Florence + The Machine dopo 10 anni, su Florence and the Machine Italian Army, 1º marzo 2018. URL consultato il 17 febbraio 2019 (archiviato dall'url originale il 3 marzo 2018).
  14. ^ (EN) Gabriel Leontine, Florence + The Machine: "High As Hope" (Interview), su youtube.com, YouTube, 20 giugno 2018.
  15. ^ (EN) Robert Steiner, ‘Hope’ and change from Florence + the Machine, su The Boston Globe, 29 giugno 2018.
  16. ^ a b (EN) Neil Z. Yeung, High as Hope, su AllMusic, All Media Network. URL consultato il 7 febbraio 2019.
  17. ^ a b (EN) Neil McCormick, Florence + The Machine, High as Hope, review: 'A wild journey across a vast musical terrain, su The Daily Telegraph, 27 giugno 2018.
  18. ^ a b (EN) Katherine St. Asaph, Florence and the Machine: High as Hope, su pitchfork.com, Pitchfork, 4 luglio 2018. URL consultato l'8 febbraio 2019.
  19. ^ (EN) High As Hope by Florence + the Machine Reviews and Tracks, su metacritic.com, Metacritic. URL consultato il 23 ottobre 2018.
  20. ^ a b c d e f g h i j k l (NL) Florence and the Machine - High as Hope, su ultratop.be, Ultratop. URL consultato il 28 luglio 2018.
  21. ^ (EN) Florence and the Machine – Chart history (Canadian Albums), su billboard.com, Billboard. URL consultato il 28 luglio 2018.
  22. ^ (PL) Oficjalna lista sprzedazy :: OLIS, su olis.onyx.pl, Związek Producentów Audio-Video. URL consultato il 28 luglio 2018.
  23. ^ (EN) Official Albums Chart Top 100: 06 July 2018 - 12 July 2018, su officialcharts.com, Official Charts Company. URL consultato il 28 luglio 2018.
  24. ^ (EN) Florence and the Machine – Chart history, su billboard.com, Billboard. URL consultato il 28 luglio 2018.
  25. ^ (EN) ARIA Charts – End Of Year Charts – Top 100 Albums 2018, su aria.com.au, Australian Recording Industry Association. URL consultato il 6 gennaio 2016.
  26. ^ (EN) End of Year Album Chart Top 100 – 2018, su officialcharts.com, Official Charts Company. URL consultato il 17 febbraio 2019.

Collegamenti esterni

modifica
  Portale Rock: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di rock