Interno di harem con odalisca
Interno di harem con odalisca, suonatrice e guardiano,[2] abbreviato in Interno di harem con odalisca e anche noto come L'odalisca e la schiava[3] (L'Odalisque à l'esclave), è un dipinto a olio su tela realizzato da Jean-Auguste-Dominique Ingres con l'aiuto di Hippolyte Flandrin e Paul Flandrin. L'opera venne realizzata nel 1842 ed oggi è esposta al Walters Art Museum di Baltimora.[4]
Interno di harem con odalisca | |
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Autori | Jean-Auguste-Dominique Ingres, Hippolyte Flandrin e Paul Flandrin |
Data | 1842 |
Tecnica | olio su tela |
Dimensioni | 76×105[1] cm |
Ubicazione | Walters Art Museum, Baltimora |
Storia
modificaTra il 1839 e il 1840, durante il suo secondo soggiorno a Roma, Jean-Auguste-Dominique Ingres realizzò il dipinto Odalisca con schiava, che fu spedito a Parigi e venne ben accolto dai critici della capitale francese. Poco tempo dopo, il re Guglielmo I di Württemberg commissionò al pittore una replica dell'opera, la quale venne realizzata al castello di Dampierre, di proprietà del duca di Luynes.[3]
Per questa replica del dipinto originale Dominique Ingres si fece aiutare dai suoi allievi Hippolyte e Paul Flandrin: quest'ultimo in una lettera indirizzata a un certo signor Momméja, poi pubblicata in un articolo di giornale nel 1890, affermò che fu lui a dipingere la maggior parte della tela, mentre Ingres si sarebbe occupato dei ritocchi finali.[5]
Dopo vari passaggi di proprietà, nel 1943 il dipinto venne lasciato al museo baltimoriano, dove si trova tuttora.[6]
Descrizione
modificaCome l'opera originale del 1839-1840, questo dipinto ambientato in un harem raffigura un'odalisca bionda e dalla pelle chiara (forse una donna circassa) insieme a una schiava che suona uno strumento musicale, un tanbur o un dutar, mentre un guardiano dalla pelle scura si trova in secondo piano.[4] L'odalisca è sdraiata su un pavimento grigiastro e poggia la testa su dei cuscini. Lo sfondo, rispetto al dipinto originario dove c'era un muro, è costituito da un giardino ispirato a quello presente nel castello di Dampierre.[4] Nel giardino è presente uno specchio d'acqua e si intravedono alcune persone in lontananza.
A differenza del suo contemporaneo Eugène Delacroix, autore del dipinto Le donne di Algeri, Ingres non visitò mai un vero harem, pertanto la scena rappresentata è frutto della percezione stereotipata e distorta del mondo orientale da parte degli europei dell'epoca.[4]
In una lettera dell'artista scritta nel 1840 egli affermò che la composizione dell'opera originale derivava da disegni realizzati "in assenza di un modello dal vivo" (en l’absence du modèle vivant):[7] la posizione dell'odalisca nei due dipinti, infatti, riprende quella del soggetto de La dormiente di Napoli, una tela dipinta da Ingres nel 1809 e andata perduta nel 1815.[6][8] Ingres riprese questi abbozzi per La dormiente di Napoli e ne realizzò di nuovi per la figura della suonatrice, partendo da una modella nuda. Nove schizzi della schiava musicista si trovano al museo Ingres di Montauban, mentre uno è conservato al British Museum londinese.[1][9]
L'opera, assieme alla Venere di Urbino di Tiziano e alla Grande odalisca dello stesso Ingres, potrebbe essere stata una delle fonti di ispirazione per il dipinto Olympia di Édouard Manet, realizzato nel 1863.[10]
Note
modifica- ^ a b ODALISCA CON LA SCHIAVA - Jean-Auguste Dominique Ingres, su Blog di pociopocio, 11 dicembre 2021. URL consultato il 30 dicembre 2021.
- ^ Annalisa Zanni e Jean-Auguste-Dominique Ingres, Ingres: catalogo completo dei dipinti, Cantini, 1990, ISBN 978-88-7737-054-9. URL consultato il 30 dicembre 2021.
- ^ a b Philippe Daverio, Il gioco della pittura: Storie, intrecci, invenzioni, RIZZOLI, 29 ottobre 2015, ISBN 978-88-586-8269-2. URL consultato il 30 dicembre 2021.
- ^ a b c d (EN) Odalisque with Slave, su The Walters Art Museum. URL consultato il 29 dicembre 2021.
- ^ (EN) Jean-Auguste-Dominique Ingres, National Gallery of Great Britain Staff e National Gallery (Great Britain), Portraits by Ingres: Image of an Epoch, Metropolitan Museum of Art, 1999, ISBN 978-0-87099-891-1. URL consultato il 30 dicembre 2021.
- ^ a b "L'odalisca con schiava" di Ingres, su FRAMMENTIARTE, 1º febbraio 2016. URL consultato il 30 dicembre 2021.
- ^ (FR) Page:Ingres d’après une correspondance inédite, éd. d’Agen, 1909.djvu/312 - Wikisource, su fr.wikisource.org. URL consultato il 30 dicembre 2021.
- ^ (EN) Kenneth Clark, The Nude: A Study in Ideal Form: A Study in Ideal Form, Princeton University Press, 17 febbraio 2015, ISBN 978-1-4008-6682-3. URL consultato il 31 dicembre 2021.
- ^ (EN) Study for 'Odalisque with a slave' | British Museum, su The British Museum. URL consultato il 30 dicembre 2021.
- ^ (FR) Maylis Poulot-Cazajous, Manuel d'histoire des arts. De l'Antiquité au XXIe siècle, Editions Ellipses, 16 novembre 2021, ISBN 978-2-340-05884-2. URL consultato il 31 dicembre 2021.
Bibliografia
modifica- (FR) Daniel Ternois e Ettore Camesasca, Tout l'oeuvre peint de Ingres, Parigi, Flammarion, 1984.
- (EN) Gary Tinterow e Philip Conisbee, Portraits by Ingres: image of an epoch, Metropolitan Museum of Art, 1999.