Jolanda Dobrilla

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Iolanda Dobrilla (Capodistria, 30 agosto 1926Cottanello, 23 aprile 1944) è stata un interprete del comando nazista di Velletri, giustiziata come spia nemica dai partigiani nell'aprile 1944.

Biografia

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Poco si conosce delle origini familiari di Iolanda. Figlia di Mario Dobrilla, operaio e di Ines Pugliese.[1] frequenta il Liceo Combi di Capodistria, ma presto abbandona gli studi. Nel 1943, a 17 anni, lascia la città natìa, forse per seguire un ufficiale del Regio Esercito destinato al sud.[2]

Nell'autunno dello stesso anno Iolanda è a Roma, che nel frattempo è stata occupata dalle forze armate germaniche. Al liceo ha studiato tedesco, lingua che le permette di trovare un impiego presso il comando germanico di Velletri (RM). Rimasta isolata dopo un attacco aereo americano, nel dicembre 1943 la ragazza decide di tornare alla propria città. La condizioni viarie dell'Italia del tempo rendevano difficili i collegamenti tra Nord e Sud. In prossimità di Terni, impossibilitata a proseguire il viaggio, è accolta dalla famiglia Papucci, ternani sfollati a Lugnola di Configni.[3]

La famiglia la accoglie e le presta soccorso. Tuttavia, decisa a fare ritorno a Capodistria, la giovane si rivolge alle colonne tedesche di passaggio chiedendo di essere trasportata verso il settentrione. La confidenza data ai militari della Wehrmacht e la conoscenza del tedesco fanno sorgere tra gli abitanti il sospetto di collaborazionismo. Il 23 aprile 1944 due partigiani della Brigata garibaldina "A.Gramsci" Btg G. Manni[4][5] prelevarono, Jolanda Dobrilla, accusata di essere una spia della Wehrmacht, successivamente ad un processo sommario, conseguente alle delazioni che portarono ai tragici fatti del rastrellamento operazione Osterei [6][7] ordinato da Albert Kesselring, comando supremo del sud Bunker Soratte, venne condannata a morte e giustiziata dai partigiani[8].

  1. ^ Lettera pubblicata da Il Piccolo di Trieste il 25 luglio 2006.
  2. ^ vedi Il Giornale, 26 novembre 2006 CRIMINI DIMENTICATI 1944: così morì Jolanda
  3. ^ Unione degli Istriani - periodico della libera provincia dell'Istria in Esilio
  4. ^ Giovanni Manni, giovane operaio ternano pugnalato per mano fascista nel 1921 - Lapide in ricordo, Cappella dei Garibaldini nel Cimitero di Terni, su radiogalileo.it.
  5. ^ Giovanni Manni operaio comunista accoltellato ventenne nel 1921 da un fascista sepolto a Terni. Operai antifascisti e partigiani a terni, pag 372 Non qui sotto/questa nera zolla/dovevi finire la tua gioventu/straziata da ferro omicida/
  6. ^ Rastrellamento operazione “Osterei” (Uova di Pasqua) Data: 12 – 15 aprile 1944 – Area: Comuni di Calvi dell’Umbria, Terni, Narni, Otricoli, Stroncone, Configni, Vacone, Torri in Sabina, Montebuono – Area geografica: Monte Cosce – Monte S.Pancrazio (Lazio/Umbria) – Tipo: operazione di rastrellamento Comando: Armeeoberkommando 14 Truppe: II./Brandenburg 3; I./SS-Polizei-Regiment 20; Alarmeinheiten della Platzkommandantur, Perdite: a) 1 ferito; b) 38 morti (~ 30 civili o partigiani non combattenti), 42 prigionieri, bottino Fonte: BA-MA, RH 20-14/33 (con carta); /106, Ic-M 15/04/44; BA, R 70 Italien/26; /27; GTB, vol. 10, 12.04.44; Lazzero, Il sacco, p. 267; Comando supremo del sud feldmaresciallo Albert Kesselring, Bunker Soratte.
  7. ^ Storia dei Tv Lumière sui luoghi della memoria a Calvi dell’Umbria ‹ ELETT.RI.TV, su www.elettrisonanti.net. URL consultato l'8 maggio 2023.
  8. ^ Angelo Bitti sulla storia di Jolanda Dobrilla interprete della Wehrmacht rifugiata a Lugnola. URL consultato l'8 maggio 2023.

Bibliografia

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  • Unione degli Istriani - periodico della libera provincia dell'Istria in Esilio, n. 10[collegamento interrotto] Luglio-Agosto 2006
  • L'Umbria nella Resistenza di Sergio Bovini (Ed. Riuniti, Roma, 1972)