Jack Rose
Il Jack Rose è un cocktail a base di Apple jack, granatina e succo di limone o lime. Era molto popolare negli anni 1920 e 1930, e viene menzionato nel romanzo di Ernest Hemingway del 1926, Fiesta (Il sole sorgerà ancora), nel quale il narratore Jake Barnes beve un Jack Rose nel bar dell'Hôtel de Crillon, a Parigi. Era inoltre uno dei cocktail preferiti dello scrittore John Steinbeck.[1]
Jack Rose | |
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Bicchiere | Coppetta da cocktail |
Base primaria | Brandy |
Decorazione | Ciliegia, spicchio di mela |
Tecnica di miscelazione | Mixing & straining |
Capacità | Short drink |
Il Jack Rose fa parte dei sei cocktail fondamentali menzionati nel classico de 1948 di David A. Embury, The Fine Art of Mixing Drinks.[2][3]
Composizione
modificaIngredienti
modifica- 2 parti di Apple jack
- 1 parte di succo di limone o lime
- 1/2 parte di granatina
Preparazione
modificaRaffreddare una coppetta da cocktail riempiendola con dei cubetti di ghiaccio, dopodiché shakerare tutti gli ingredienti con del ghiaccio e versare il cocktail nel bicchiere, dopo aver rimosso il ghiaccio, utilizzando lo strainer.
Storia
modificaI primi riferimenti al Jack Rose risalgono agli inizi del XX secolo. Il cocktail è menzionato in un articolo del 1905 del National Police Gazette, una rivista statunitense, in cui viene accreditato come suo creatore un barista del New Jersey di nome Frank J. May.[4] Un articolo del 1913 riporta inoltre che le vendite del cocktail avevano subito un brusco calo a causa del coinvolgimento di Baldy Jack Rose nell'omicidio di Herman Rosenthal, un caso di cronaca nera avvenuto nel 1912 a Manhattan.[5]
Esistono numerose teorie riguardo all'origine del nome. Secondo una di esse, il nome del cocktail sarebbe dovuto a (o addirittura inventato da) il noto giocatore d'azzardo Bald Jack Rose.[6] Albert Stevens Crockett, invece, afferma che il noto sia dovuto a un particolare tipo di rosa, di color rosa, chiamata "Jacquemot" (o anche Jacqueminot o Jacque).[7] Secondo altri, invece, il cocktail sarebbe stato inventato da Joseph P. Rose, un ristoratore di Newark che un tempo deteneva il titolo di World's Champion Mixologist.[8] Il menù del ristorante "Harvey's Famous Restaurant", di Washington, attribuisce invece la paternità del cocktail al ristorante stesso.[9] Un'altra possibile spiegazione è che il nome del cocktail sia una parola macedonia, dovuta all'utilizzo di Apple jack e al colore rosa (in inglese, rose) dato dalla granatina.
Note
modifica- ^ (EN) Mark Bailey, Hemingway & Bailey's Bartending Guide to Great American Writers, Algonquin Books, 2012, pp. 74-75, ISBN 9781616202156.
- ^ (EN) David A. Embury, The Fine Art of Mixing Drinks, Garden City, Doubleday, 1948, pp. 113-114.
- ^ (EN) Wayne Curtis, The Bigot Who Wrote a Cocktail Bible, su The Daily Beast, 8 marzo 2017.
- ^ (EN) An Athletic Mixologist; Wise Bartenders will Get Good Tips in This Column, in National Police Gazette, 22 aprile 1905.
- ^ (EN) Couldn't Sell 'Jack Roses', Arizona Republican, 5 gennaio 1913. URL consultato il 27 febbraio 2015.
- ^ (EN) David Wondrich, Esquire Drinks, Hearst Books, 2004, p. 192, ISBN 1-58816-205-2.
- ^ (EN) Albert Stevens Crockett, Old Waldorf Bar Days, Aventine Press, 1931, p. 143.
- ^ (EN) Nicole DiGiose, The History of the Jack Rose Cocktail, su nicoledigiose.com, 3 gennaio 2014.
- ^ (EN) Menù del ristorante "Harvey's Famous Restaurant", su menus.nypl.org. URL consultato il 15 dicembre 2012.
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