Lucia Berlin
Lucia Brown Berlin (Juneau, 12 novembre 1936 – Marina del Rey, 12 novembre 2004) è stata una scrittrice statunitense.
Biografia
modificaLucia Brown Berlin nasce a Juneau, in Alaska, nel 1936[1].
Trascorre una giovinezza nomade al seguito del padre, ingegnere minerario, con soste più lunghe a El Paso e a Santiago del Cile e nel 1955 inizia a studiare all'Università del Nuovo Messico[2].
I suoi primi racconti appaiono nel 1960 e trovano ospitalità su varie riviste quali The Noble Savage e The New Strand, e successivamente sull'Atlantic Monthly e sul New American Writing[3] mentre per mantenersi svolge svariati mestieri quali l'insegnante, la centralinista e la domestica[4].
La sua prima piccola raccolta, Angels Laundromat, è stata pubblicata nel 1981, ma alcuni dei racconti contenuti all'interno erano stati scritti già nel 1960. Nel corso della sua vita ha pubblicato settantasei racconti[5]. Molti dei suoi racconti sono apparsi su riviste come The Atlantic e The Noble Savage di Saul Bellow. Berlin pubblicò sei raccolte di racconti, ma la maggior parte della sua opera si trova in tre volumi successivi della Black Sparrow Books: Homesick (1990), So Long (1993) e Where I Live Now (1999).
Negli anni novanta è visiting writer presso l'Università del Colorado a Boulder e dal 2001 si trasferisce in Southern California dove rimane fino alla sua morte avvenuta nel 2004 a Marina del Rey[6].
Nonostante alcuni premi letterari vinti come l'American Book Awards per la raccolta Homesick[7], ebbe poco successo mentre era in vita se si eccettua l'ammirazione da parte di un gruppo ristretto di ammiratori tra i quali Lydia Davis e Saul Bellow[8].
La sua riscoperta letteraria è avvenuta undici anni dopo la sua morte, nell'agosto 2015, con la pubblicazione di La donna che scriveva racconti, raccolta di short stories con protagoniste donne delle pulizie, impiegati, portantini e centralinisti spesso alle prese con problemi come il divorzio o l'alcolismo[9].
Opere
modificaRaccolte di racconti
modifica- La donna che scriveva racconti (A Manual for Cleaning Women, 1977), Torino, Bollati Boringhieri, 2016 traduzione di Federica Aceto ISBN 978-88-339-2685-8.
- Angel's Laundromat (1981)
- Legacy (1983)
- Phantom Pain (1984)
- Safe & Sound (1989)
- Homesick (1990)
- So Long (1993)
- Where I Live Now (1999)
- Sera in paradiso (Evening in Paradise), Torino, Bollati Boringhieri, 2018 traduzione di Manuela Faimali ISBN 978-88-339-3039-8.
Novelle
modifica- The Musical Vanity Boxes (2016)
Memoir
modifica- Welcome Home[10] (2018), Torino, Bollati Boringhieri, 2019 traduzione di Manuela Faimali ISBN 978-88-339-3092-3.
Premi e riconoscimenti
modifica- Jack London Short Story Prize: 1985 vincitrice con il racconto My Jockey
- American Book Awards: 1991 vincitrice con Homesick
Note
modifica- ^ (EN) Nadja Spiegelman, A New Story Collection and a Memoir by Lucia Berlin, Patron Saint of Soulful Cool, su nytimes.com, 4 dicembre 2018. URL consultato il 2 dicembre 2019.
- ^ Chi è Lucia Berlin? 3 cose da sapere di Andrea Bressa su www.panorama.it
- ^ Scheda dell'autrice, su illibraio.it. URL consultato il 2 dicembre 2019.
- ^ Gian Paolo Serino, Gli inferni quotidiani di Lucia Berlin, su ilgiornale.it, 28 novembre 2018. URL consultato il 2 dicembre 2019.
- ^ (EN) Jen Deaderick, READ THIS — A Manual for Cleaning Women, su The National Book Review. URL consultato l'11 luglio 2022.
- ^ Elizabeth Geoghegan, Lucia Berlin, La donna che scriveva racconti, su raicultura.it, dicembre 2018. URL consultato il 2 dicembre 2019.
- ^ (EN) Andrew Daigle, The Resurrection of Lucia Berlin, su colorado.edu, 1º giugno 2016. URL consultato il 2 dicembre 2019.
- ^ (EN) Catherine O'Flynn, A Manual for Cleaning Women by Lucia Berlin review – an acute talent that deserves to be celebrated, su theguardian.com, 30 settembre 2015. URL consultato il 2 dicembre 2019.
- ^ (EN) Max Liu, A Manual for Cleaning Women: Selected Stories by Lucia Berlin - book review: Humour in dark places with addicts and alcoholics, su independent.co.uk, 22 settembre 2015. URL consultato il 2 dicembre 2019.
- ^ Silvia Albertazzi, Irruzioni nell’album di Lucia Berlin e negli accidenti della sua vita nomade, su ilmanifesto.it, 1º dicembre 2019. URL consultato il 2 dicembre 2019.
Altri progetti
modifica- Wikiquote contiene citazioni di o su Lucia Berlin
Collegamenti esterni
modifica- (EN) Sito ufficiale, su luciaberlin.com.
- Berlin, Lucia, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- (EN) Opere di Lucia Berlin, su Open Library, Internet Archive.
- (EN) Lucia Berlin, su Goodreads.
- Stephen Emerson, Il caso Lucia Berlin: «Scrivo solo quello che mi sembra vero», su iodonna.it, 1º novembre 2018. URL consultato il 2 dicembre 2019.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 39430413 · ISNI (EN) 0000 0000 3111 0422 · SBN RAVV684757 · LCCN (EN) n86811462 · GND (DE) 1079630023 · BNE (ES) XX5617907 (data) · BNF (FR) cb12233118g (data) · J9U (EN, HE) 987007364368305171 |
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