Madonna della Cintola (Filippo Lippi)
La Madonna della Cintola (La Madonna assunta che dona la cintola a san Tommaso, tra san Gregorio, santa Margherita, sant'Agostino, l'angelo Raffaele e Tobiolo[1]) è opera, tempera su tavola (207x200 cm) di Filippo Lippi e aiuti, realizzata tra il 1456 e il 1460 e conservata nel Museo Civico di Prato (Museo di Palazzo Pretorio[1]).
Madonna della Cintola | |
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Autore | Filippo Lippi a aiuti |
Data | 1456-1460 |
Tecnica | tempera su tavola |
Dimensioni | 207×200 cm |
Ubicazione | Museo civico, Prato |
Storia
modificaL'opera proviene dal monastero di Santa Margherita a Prato, dove il Lippi fu cappellano dal 1455 ed ebbe l'occasione di conoscere Lucrezia Buti, che fu sua modella e amante. L'opera venne musealizzata nel 1858[2].
Un recente restauro ha fatto scoprire i dettagli della tecnica, basata su più stesure a intervalli diversi, prova di un probabile completamento e rifinitura da parte della bottega pratese del maestro alcuni anni dopo il suo intervento.
Descrizione e stile
modificaL'episodio raccontato dalla pala è quello della Madonna che dà il Sacro Cingolo - la sua cintura - a san Tommaso, reliquia che dopo vari passaggi, secondo la tradizione, arrivò a Prato dove è tuttora conservata nella cattedrale.
Al centro Maria, incoronata, seduta su un trono celeste di nubi e racchiusa in una mandorla sostenuta da due angeli, sta dando la sua cintola a san Tommaso, che la accetta incredulo. Assistono alla scena quattro santi e la committente committenti: a sinistra san Gregorio Magno e la titolare del monastero santa Margherita (forse un ritratto di Lucrezia Buti), che presenta alla Vergine la committente suor Bartolommea dei Bovacchiesi; a destra sant'Agostino, fondatore degli Agostiniani al cui ordine appartenevano le monache, e l'Angelo Raffaele che tiene per mano Tobiolo.
Nell'opera prevale un gusto per la linea di contorno elegante e raffinata, che venne studiata e ripresa da Sandro Botticelli facendone uno dei marchi di fabbrica dell'arte fiorentina. In particolare si nota nei profili "dolci" di santa Margherita e dell'Angelo. Il tappeto vegetale rivela una notevole cura del dettaglio.
Presenta una superficie gravemente compromessa per le puliture drastiche alle quali fu sottoposta in passato[3].
L'evidenza tecnica e stilistica suggerisce che il quadro sia stato eseguito in due campagne - ideate e iniziate dal Lippi e terminate successivamente da Fra Diamante[4]: "Sappiamo che l'inizio di questa tavola è collegato allo scandalo della fuga con Lucrezia nel 1456, ma fu completata circa dieci anni dopo dai suoi collaboratori"[3].
Note
modifica- ^ a b (EN) La Madonna assunta che dona la cintola a san Tommaso, tra san Grego, su catalogo.beniculturali.it. URL consultato il 19 luglio 2023.
- ^ https://web.archive.org/web/20100120005241/http://www.restaurofilippolippi.it/opere/scheda_27.htm
- ^ a b ARTE it Srl- info@arte.it, ARTE.it - Mappare l'Arte in Italia, su www.arte.it. URL consultato il 19 luglio 2023.
- ^ Madonna della Cintola by LIPPI, Fra Filippo, su www.wga.hu. URL consultato il 19 luglio 2023.
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Madonna della Cintola
Collegamenti esterni
modifica- Una scheda sull'opera, su restaurofilippolippi.it. URL consultato il 28 settembre 2009 (archiviato dall'url originale il 20 gennaio 2010).
- https://catalogo.beniculturali.it/detail/HistoricOrArtisticProperty/0901390678