Mansplaining

neologismo indicante il comportamento di un uomo che assume un tono accondiscendente nel fornire una spiegazione

Mansplaining è un neologismo sincratico anglofono, formato dal sostantivo man abbinato a splaining, derivato dal gerundio del verbo explain (spiegare), e usato nel contesto del femminismo della quarta ondata, con cui viene definito quell'atteggiamento paternalistico di alcuni uomini (ma non solo) che tendono a commentare o a spiegare a una donna, in un modo condiscendente, troppo semplificato o troppo sicuro di sé[1][2][3] "qualcosa di ovvio, oppure qualcosa di cui lei è esperta, perché pensano di saperne sempre e comunque più di lei oppure che lei non capisca davvero"[4], talvolta anche supponendo che, quando un uomo parla, la donna "deve fermarsi ad ascoltare, magari pure quando ne sa di più".[5]

La persona che pratica il mansplaining viene generalmente definita mansplainer, sia in inglese che in altri contesti linguistici.[6]

La scrittrice statunitense Rebecca Solnit, cui viene accreditata la prima articolazione del concetto, attribuisce il fenomeno a una combinazione di "eccesso di sicurezza e mancanza di competenza".[7] La giornalista del The Atlantic Lily Rothman lo definisce una "spiegazione fatta, spesso da un uomo a una donna, senza tener conto del fatto che chi spiega ha meno competenze di chi ascolta".[8]

Nel suo uso originario, "mansplaining" differiva dalle altre forme di condiscendenza in quanto sarebbe opinione radicata che un uomo sia probabilmente più esperto di una donna.[9] Tuttavia, ormai è anche usato in senso più ampio, ad esempio quando un uomo (ma anche una donna)[10][11] assume un tono accondiscendente nel fornire una spiegazione a chiunque[12], così che la "spiegazione" fatta in tale modo possa essere rivolta a qualsiasi pubblico.[13][14]

Origine e diffusione del termine

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Il termine mansplaining fu ispirato da un saggio di Rebecca Solnit, Gli uomini mi spiegano le cose[15] (Men Explain Things to Me: Facts Did not Get in The Way) in cui l'autrice riferiva come, parlando con un uomo a una festa, aveva citato un suo recente libro su Eadweard Muybridge. Al che l'uomo l'aveva interrotta chiedendole se avesse sentito parlare «dell'importantissimo libro» su Muybridge uscito quell'anno - senza nemmeno prendere in considerazione che potesse essere (come, in effetti, era) proprio il libro della sua interlocutrice, Rebecca Solnit, che ha definito nel suo saggio il comportamento dell'uomo con la frase «ogni donna sa a cosa mi riferisco».[15]

Il fatto fu commentato sul social network LiveJournal col termine mansplaining che poi divenne popolare: nel 2010 il New York Times incluse mansplaining tra le "parole dell'anno".[16]

Nel 2012 il termine è stato definito "parola più creativa dell'anno" dalla American Dialect Society, e nel 2014 è stato aggiunto ai dizionari online Oxford.[17] In Australia, mansplaining è stata nominata parola dell'anno 2014 dal dizionario Macquarie.[18]

Nel 2017 il film di Damien Chazelle La La Land, premiato con sei Oscar e sette Golden Globe, fu da diversi commentatori accusato di "mansplaining".[19][20]

Nel 2018, durante una seduta del parlamento britannico, il primo ministro Theresa May denunciò di essere stata oggetto di mansplaining da parte del leader dell'opposizione Jeremy Corbyn, che aveva usato toni sprezzanti nei suoi confronti, a seguito dell'incontro con il principe dell'Arabia Saudita Mohammed bin Salman.[21]

In italiano

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Nella lingua italiana la parola non è di facile traduzione. Nonostante la scrittrice Violetta Bellocchio abbia proposto, per renderne il significato, l'espressione spiegazione virile, quest'ultima non si è diffusa e quindi per ora il concetto continua a essere reso con il termine inglese originario.[4] La traduzione nel Fernando Picchi, Grande Dizionario di Inglese edito da Hoepli, è spiegazione maschia.[22] La cantautrice e interprete Francesca Michielin ha scritto nel 2018 in collaborazione con Calcutta il singolo Femme, una canzone dedicata al mansplaining.[23]

La linguista Vera Gheno utilizza il termine minchiarimento,[24] fattole scoprire dall'amica scrittrice Giulia Blasi,[25] poi ripreso anche dalla scrittrice Michela Murgia[26] e più volte su social, articoli e blog[27].

Critiche

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Il personale del MPR (Minnesota Public Radio) ha contestato l'utilità del termine[28]. Data la sua natura specifica di genere e connotazione negativa, Lesley Kinzel lo descrisse come intrinsecamente parziale, essenzialista, sprezzante e doppio pesista[29]. In un articolo de The Washington Post del 2016, Cathy Young ha scritto che è solo uno dei numerosi termini che usano "uomo" come prefisso dispregiativo e che questa convenzione fa parte di un "attuale ciclo di misandria". Meghan Daum, in un articolo del Los Angeles Times del 2015, ha scritto che "suggerire che gli uomini sono più qualificati per la designazione rispetto alle donne non è solo sessista ma quasi sordo come categorizzare tutto ciò che un uomo dice come mansplaining"[30]. Nel 2014 la stessa Solnit ha dichiarato di avere dei dubbi al riguardo: "Mi sembra un po' pesante l'idea che gli uomini siano intrinsecamente imperfetti in questo modo, piuttosto che alcuni uomini spiegano cose che non dovrebbero e non sentono le cose che dovrebbero"[31]. Quando la parola divenne più popolare, diversi commentatori si lamentarono che l'appropriazione indebita avesse diluito il suo significato originale[32]. Joshua Sealy-Harrington e Tom McLaughlin hanno scritto sul quotidiano The Globe and Mail che il termine è stato usato come argomento ad hominem per mettere a tacere i dibattiti[33].

  1. ^ (EN) the definition of mansplain, su dictionary.com. URL consultato il 18 marzo 2019.
  2. ^ (EN) Mansplaining, su merriam-webster.com. URL consultato il 18 marzo 2019.
  3. ^ Tag, You're It! "Hashtag" Wins as 2012 Word of the Year: Word Routes : Thinkmap Visual Thesaurus, su visualthesaurus.com. URL consultato il 18 marzo 2019.
  4. ^ a b Il “mansplaining”, spiegato, in Il Post, 21 novembre 2016. URL consultato il 29 marzo 2019.
  5. ^ Sara Gandolfi, Sapete cos’è il mansplaining? Guardate quest'uomo tra le donne, in Corriere della Sera, 3 luglio 2018. URL consultato il 1º aprile 2019.
  6. ^ (ES) Noelia Ramìrez, “¿Tenemos que hacer sentir cómodos a los hombres pero es poco femenino decir que quieren matarte?”, in El País, 26 settembre 2016. URL consultato il 30 marzo 2019.
  7. ^ (EN) Rebecca Solnit, Men Still Explain Things to Me, 20 agosto 2012. URL consultato il 18 marzo 2019 (archiviato dall'url originale il 31 luglio 2017).
  8. ^ (EN) Lily Rothman, A Cultural History of Mansplaining, su The Atlantic, 1º novembre 2012. URL consultato il 18 marzo 2019.
  9. ^ (EN) New website provides an outlet for victims of academic 'mansplaining', su insidehighered.com. URL consultato il 18 marzo 2019.
  10. ^ Jessica Wildfire, Women Also Explain Things to Me, su Medium, 5 novembre 2018. URL consultato il 27 marzo 2019.
  11. ^ Lucia Brandoli, Imparare a essere donna, in Tutte le ragazze avanti!, add editore, 9 novembre 2018, ISBN 978-88-6783-226-2. URL consultato il 27 marzo 2019.
  12. ^ (EN) the definition of mansplain, su dictionary.com. URL consultato il 27 marzo 2019.
  13. ^ Il "mansplaining", spiegato, su Il Post, 21 novembre 2016. URL consultato il 27 marzo 2019.
  14. ^ (EN) Connor Garrett, A Male Perspective: Can Men Be Mansplained To?, su The Millennial Snowflake, 10 ottobre 2017. URL consultato il 27 marzo 2019 (archiviato dall'url originale il 27 marzo 2019).
  15. ^ a b R. Solnit.
  16. ^ (EN) Sam Sifton e Grant Barrett, The Words of the Year, in The New York Times, 18 dicembre 2010. URL consultato il 18 marzo 2019.
  17. ^ (EN) Word Watch 2013: -splain, su Everything After Z by Dictionary.com, 6 dicembre 2013. URL consultato il 27 marzo 2019.
  18. ^ (EN) Nancy Groves, Mansplain is Australian word of the year, in The Guardian, 5 febbraio 2015. URL consultato il 27 marzo 2019.
  19. ^ Alice Vincent, Mansplaining, jazz and Priuses: all the reasons why people hate La La Land, in The Telegraph, 24 gennaio 2017. URL consultato il 1º aprile 2019.
  20. ^ “La La Land” ha qualcosa che non torna, in Il Post, 31 gennaio 2017. URL consultato il 1º aprile 2019.
  21. ^ Megan Specia, Theresa May Calls Out ‘Mansplaining’ in Parliament. But Was It?, su nytimes.com, New York Times, 7 marzo 2018. URL consultato il 31 marzo 2019.
  22. ^ mansplaining, su dizionari.repubblica.it, Repubblica - Dizionario di Inglese. URL consultato il 1º aprile 2019.
  23. ^ Giulia Ciavarelli, Francesca Michielin, il nuovo brano «Femme» scritto con Calcutta, in Sorrisi e canzoni TV, 16 novembre 2018. URL consultato il 30 marzo 2019.
  24. ^ Einaudi Editore su Twitter, su twitter.com.
  25. ^ Vera Gheno su Twitter, su twitter.com.
  26. ^ Michela Murgia su Twitter, su twitter.com.
  27. ^ La questione dei nomi delle professioni al femminile una volta per tutte, su Valigia Blu. URL consultato il 29 gennaio 2021.
  28. ^ Do we need a different word for 'mansplaining'?, MPR News, 19 dicembre 2016. URL consultato l'11 agosto 2017.
  29. ^ Lesley Kinzel, Why You'll Never Hear Me Use the Term 'Mansplain', in XoJane, 16 agosto 2012. URL consultato il 22 agosto 2013 (archiviato dall'url originale il 26 luglio 2013).
  30. ^ Meghan Daum, Mansplaining? Windbags come in both genders, su latimes.com. URL consultato il 20 agosto 2018.
  31. ^ Rebecca Solnit, Men Explain Things to Me, Chicago, Haymarket Books, 2014, p. 14.
  32. ^ Benjamin Hart, RIP "mansplaining": How the Internet killed one of our most useful words, in Salon, 20 ottobre 2014. URL consultato il 30 ottobre 2014.
  33. ^ Tom McLaughlin e Joshua Sealy-Harrington, Arguments should not be silenced because of their author's race or sex, in The Globe and Mail, 15 aprile 2014.

Bibliografia

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Altri progetti

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