Maracalagonis

comune italiano in Sardegna

Maracalagonis è un comune italiano di 7 908 abitanti della città metropolitana di Cagliari in Sardegna.

Maracalagonis
comune
Maracalagonis – Stemma
Maracalagonis – Bandiera
Maracalagonis – Veduta
Maracalagonis – Veduta
Chiesa della Vergine degli Angeli
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Sardegna
Città metropolitana Cagliari
Amministrazione
SindacoFrancesca Fadda (lista civica) dal 26-10-2020
Territorio
Coordinate39°17′10.38″N 9°13′43.89″E
Altitudine82 m s.l.m.
Superficie101,37 km²
Abitanti7 908[1] (31-3-2024)
Densità78,01 ab./km²
FrazioniTorre delle Stelle, San Gregorio, San Basilio, Villaggio delle Mimose, Monte Cresia
Comuni confinantiSinnai, Quartu Sant'Elena, Quartucciu, Villasimius (SU), Castiadas (SU)
Altre informazioni
Cod. postale09069
Prefisso070
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT092037
Cod. catastaleE903
TargaCA
Cl. sismicazona 4 (sismicità molto bassa)[2]
Cl. climaticazona C, 939 GG[3]
Nome abitanti(IT) maresi
(SC) maresus
Patronosanto Stefano di Calagonis
Giorno festivo5 luglio
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Maracalagonis
Maracalagonis
Maracalagonis – Mappa
Maracalagonis – Mappa
Posizione del comune di Maracalagonis nella città metropolitana di Cagliari
Sito istituzionale
 
Spada tipo Sant'Iroxi, cultura di Bonnanaro, da Maracalagonis

Il territorio di Maracalagonis è abitato sin dall'eneolitico (III millennio a.C.), in località Cuccuru Craboni è stata scoperta una necropoli della cultura di Monte Claro, utilizzata anche dalle genti della cultura di Bonnanaro (prima età del bronzo)[4].

La civiltà nuragica ha lasciato importanti tracce, sono infatti ancora visibili i resti di numerosi nuraghi. Successivamente vi furono le frequentazioni fenicie e puniche. In località Carroi vennero ritrovate, oltre ai resti di un tempio punico, due statue, in pietra arenaria, del dio Bes, ora conservate al Museo archeologico nazionale di Cagliari. In questo periodo, così come durante la successiva dominazione romana, questa parte di Sardegna era adibita alla coltivazione dei cereali.

Nel medioevo il territorio fece parte del giudicato di Cagliari, inserito nella curatoria del campidano di Calari, detto anche di Civita. A quel tempo erano presenti in quest'area numerosi villaggi di poche decine di abitanti (tra cui Mara e Calagonis). Alla caduta del giudicato di Cagliari (1258) passa sotto il dominio pisano, e dal 1324 sotto quello aragonese. Maracalagonis si costituì proprio in epoca aragonese, dall'unione di due località rurali contigue, "Mara" e "Calagonis", allorché gli abitanti di Calagonis, ormai in stato di abbandono, si trasferirono a Mara[4].

Mara era un villaggio dedito per lo più alla pastorizia, sito a SSE, tra le montagne di Serpeddì e i Sette Fratelli con i vari nuraghi, ora quasi tutti distrutti dopo essere stati depredati. Di essi si trovano solo alcune tracce nei pressi di Santu Jorgiu (San Giorgio), Sa Spragaxia, Roperi, Perde Casadas, Mizz'e Fonairi, Mizz'e Ganny, Mizz'e Crabittu, S'arri'e Sicci, Cuill'e Lepiri, Sa Dom'e s'Orcu, Scoa Bois, Monti Nieddu, Sirigargius e altri ancora. Erano, e sono tuttora, i principali punti di orientamento e di riferimento.

Calagonis, era un villaggio adiacente a Mara. Qui nell'82 d.C., durante l'episcopato del vescovo Avendrace (in lingua sarda Tenneru), sotto l'imperatore romano Traiano, nacque da padre pagano e morì martirizzato, trafitto con un grosso chiodo in testa, santo Stefano, santo di cui si trovano in paese le reliquie: Il Teschio col chiodo, conservato in una teca, e le altre ossa riposte all'interno del suo simulacro sotto l'altare maggiore nella chiesa parrocchiale a lui consacrata nel 1925 venerato come Santo Patrono di Maracalagonis.

Gli aragonesi nel 1363 incorporarono il paese nella contea di Quirra, istituita dal Re di Aragona Pietro IV e concessa in feudo ai Carroz; nel 1603 la contea fu trasformata in marchesato, feudo prima dei Centelles e poi degli Osorio de la Cueva, ai quali fu riscattato nel 1839 con l'abolizione del sistema feudale.

Dal 1928 al 1946 fu aggregata al comune di Sinnai.

Simboli

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Lo stemma e il gonfalone del comune di Maracalagonis sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica dell'8 settembre 1983.[5]

«D'argento, alla fascia in divisa troncata di rosso e d'azzurro, accompagnata in capo da un grappolo d'uva nera, fogliato di due, al naturale, e in punta, da una torre di rosso, murata di nero, merlata alla guelfa di quattro pezzi, affiancata da due stelle di cinque raggi dello stesso; al mare d'azzurro, fluttuoso d'argento, in punta. Ornamenti esteriori da Comune.»

La torre è la cosiddetta Torre de Su Fenugu edificata probabilmente nel 1578 e che faceva parte del sistema difensivo costiero della Sardegna gestito dalla Reale Amministrazione delle Torri del Regno di Sardegna (1583).[6]

Il gonfalone è un drappo troncato di azzurro e di rosso.[6]

Monumenti e luoghi d'interesse

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Architetture religiose

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Torre Su Fenugu

Architetture militari

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  • Torre Su Fenugu
 
Spiaggia di Genn'e Mari nella frazione di Torre delle Stelle

Spiagge

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  • Baccu Mandara
  • Cann'e Sisa
  • Genn'e Mari
  • Geremeas

Società

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Costume femminile di Maracalagonis

Evoluzione demografica

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Abitanti censiti[7]

Etnie e minoranze straniere

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Al 31 dicembre 2019 a Maracalagonis risiedevano 156 cittadini stranieri, pari al 1,9% della popolazione totale.

Lingue e dialetti

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La variante del sardo parlata a Maracalagonis è il campidanese comune.

Amministrazione

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Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
9 giugno 1996 16 aprile 2000 Mario Fadda liste civiche di centro-destra Sindaco [8]
16 aprile 2000 25 maggio 2003 Maria Pedditzi In Polluce lista civica Sindaco [9]
25 maggio 2003 15 giugno 2008 Mario Fadda liste civiche di centro-destra Sindaco [10]
15 giugno 2008 26 maggio 2013 Antonella Corona lista civica "Comune Partecipazione" Sindaco [11]
27 maggio 2013 11 giugno 2018 Mario Fadda lista civica "Prima Maracalagonis" Sindaco [12]
11 giugno 2018 31 luglio 2019 Mario Fadda lista civica "Prima Maracalagonis" Sindaco [13][14]
31 luglio 2019 25 ottobre 2020 Giovanna Maria Serra lista civica "Prima Maracalagonis" Vicesindaco reggente dopo il decesso del sindaco in carica Mario Fadda[14]
26 ottobre 2020 in carica Francesca Fadda lista civica "Vivere Maracalagonis" Sindaco [15]
  1. ^ Bilancio demografico mensile anno 2024 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ a b Giovanni Serrelli, Cenni storici su Maracalagonis.
  5. ^ Maracalagonis, decreto 1983-09-08 DPR, concessione di stemma e gonfalone, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 30 luglio 2022.
  6. ^ a b
  7. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  8. ^ Comunali 09/06/1996, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
  9. ^ Comunali 16/04/2000, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
  10. ^ Comunali 25/05/2003, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
  11. ^ Comunali 15/06/2008, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
  12. ^ Comunali 26/05/2013, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
  13. ^ Comunali 10/06/2018, su elezioni.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 13 giugno 2018 (archiviato dall'url originale il 13 giugno 2018).
  14. ^ a b Antonio Serreli, Lutto cittadino a Maracalagonis per la morte del sindaco Mario Fadda, in L'Unione Sarda, 31 luglio 2019. URL consultato il 31 luglio 2019.
  15. ^ https://www.lanuovasardegna.it/regione/2020/10/26/news/i-nuovi-sindaci-dei-156-comuni-andati-al-voto-1.39464106

Bibliografia

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Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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